Chiunque si rechi in Norvegia non può pensare di aver fatto una visita esaustiva se non ha fatto tappa almeno in una delle stavkirker, le chiese di legno che sono diventate talmente iconiche da aver ispirato anche le architetture del celebratissimo film Disney Frozen-Il regno di ghiaccio.
Prima di veder riscoperto il loro fascino e la valenza simbolicamente rappresentativa di un intero popolo, le stavkirker sono state dimenticate per secoli e solo nel secondo dopoguerra attenzionate dagli intellettuali e dagli studiosi che sono stati in grado di recuperare gli elementi originari nascosti sotto secoli di rimaneggiamenti.
Cosa sono le stavkirker
Le stavkirker sono tra i più famosi edifici medievali norvegesi, sono le chiese a pali portanti o in legno strutturale che proprio da questa caratteristica costruttiva derivano il loro nome, infatti con la parola stafir in antico norvegese si indicano le assi portanti che reggono lo scheletro della struttura.
È plausibile desumere che la tecnica costruttiva e la forma di queste chiese derivino dagli hov, gli antichi templi pagani a navata singola, che avevano piccole dimensioni e una struttura a palizzata, tuttavia, per la realizzazione delle stavkirker i costruttori si avvalsero anche di elementi della tradizione costruttiva navale vichinga.
Trasposte nelle decorazioni delle strutture religiose, infatti, si trovano teste di drago molto simili a quelle delle navi che vengono, in questo caso, poste sui tetti. Ma anche negli stipiti dei portali è possibile riconoscere scene derivanti dalla mitologia norrena che solo più avanti sarebbero state sostituite da motivi figurativi più propriamente cristiani.
A partire dall’XI secolo e tardivamente rispetto al resto dell’Europa anche nella penisola scandinava si diffuse il cristianesimo e come frutto artistico produsse le straordinarie architetture delle stavkirker.
La loro edificazione è compresa tra il XII secolo, quando appunto la cristianizzazione della penisola scandinava era ai suoi albori, e il XV secolo quando furono sostituite da costruzioni a tronchi sovrapposti.
L’ampia disponibilità di alberi sul territorio e l’abilità delle maestranze nella lavorazione del legno, in particolare del legno di pino e del legno di olmo, portarono a una particolare tecnica di edificazione che includeva sia l’antica tradizione locale dell’intaglio che l’arte muraria litica comune al resto d’Europa.
Sebbene siano state realizzate in vaste regioni dell’Europa settentrionale nel basso medioevo solo in Norvegia è possibile ammirare le strutture originali, anche se delle circa 2000 costruite nel Paese ora ne sopravvivono integre solamente 28.
Le più belle stavkirker della Norvegia
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco già dal 1979, la chiesa di Urnes è la più famosa delle stavkirker, si trova sul Lustrafiord nella parte occidentale del Paese e oltre a essere la più antica tra quelle conservate e che anche quella con il maggior numero di decorazioni originali.
Fu costruita con pregiato legname a partire dal 1130 d.C. e il metodo tradizionale della catramatura è quello che ancora oggi viene adoperato per la protezione delle superfici lignee.
Il portone settentrionale, invece, costituisce un elemento di reimpiego della preesistente chiesa dell’XI secolo. Questo si distingue soprattutto per gli splendidi intagli vegetali e zoomorfi con le spirali collegate e intrecciate tra di loro tipiche dell’artigianato vichingo, che alludono simbolicamente a una mitologica battaglia tra il bene e il male.
L’interno della chiesa è ricco di arredi e suppellettili sacre appartenenti ai vari periodi della storia dell’edificio e degne di nota sono le 16 colonne medievali con capitelli cubici finemente intagliati con grifoni, centauri e altri motivi ornamentali.
La più celebre delle stavkirker, però, è certamente la chiesa di Borgund con le teste di drago sul tetto e il suo aspetto da castello incantato che le sono valse la notorietà tanto da ispirare le architetture del lungometraggio Disney “Frozen-Il regno di ghiaccio”.
Oltre allo splendido impianto architettonico anche la maggior parte degli arredi interni si è conservata intatta dai secoli medievali; presso il sito è presente, inoltre, un museo che illustra la storia e le tecniche di costruzione delle stavkirker.
La stavkirke di Heddal, nella Norvegia orientale, è la più grande delle chiese rimanenti con la sua costruzione alta 26 metri, lunga 20 e larga 16 metri.
È comunemente datata al XII secolo e a sostegno di questa datazione vi sono alcune iscrizioni in alfabeto runico che segnalano che la chiesta è stata consacrata alla Vergine Maria nel 1242.
Tuttavia, non tutti gli studiosi sono concordi con questa datazione poiché alcune recenti indagini archeologiche hanno fatto emergere del legno più antico che probabilmente è da riferire a un edificio di culto precedente a quello attuale.
La chiesa di Heddal ha un aspetto monumentale dato dalla navata centrale che termina con il coro e l’abside semicircolare e una galleria che circonda tutta la chiesa. La struttura, ancora oggi, ospita le funzioni luterane che vengono celebrate al suo interno. Per tutti questi motivi è un importante centro turistico che come la maggior parte delle altre stavkirker è aperta al pubblico.
Alcune di queste chiese sono aperte solo durante la stagione estiva mentre altre accolgono i visitatori tutto l’anno e il costo del biglietto richiesto ai turisti è destinato a sostenere la fondazione che si occupa del mantenimento e della valorizzazione delle stavkirker di tutta la Norvegia.