Il Natale è alle porte e come recita il Vangelo di Matteo, circa 2.000 anni fa, i Re Magi seguirono la stella di Betlemme verso Gerusalemme. E dopo aver consultato il Re Erode, trovarono il Bambino Gesù nella piccola Betlemme. Se un evento del genere sia veramente accaduto nella storia è difficile da dimostrare, ma se fosse realmente successo, cos’era la stella di Betlemme? È una domanda che gli studiosi si pongono da molto tempo, non solo da un punto di vista religioso o storico ma anche da uno scientifico. Sono state proposte molte teorie ma grazie all’astronomia moderna, gli scienziati si stanno avvicinando ad una risposta.
Non era una cometa o una supernova
Si sa che la cometa di Halley era visibile nel cielo nell’11 a.C.. Tuttavia, è improbabile che quello che i Re Magi hanno seguito verso Gerusalemme e poi Betlemme fosse una cometa perché la sua posizione sarebbe cambiata con la rotazione della Terra, quindi la cometa non li avrebbe guidati in una singola direzione. Inoltre, nel mondo antico, le comete erano spesso considerate presagi di imminenti disastri.
Si può escludere anche che si trattasse di nove e supernove: entrambe avrebbero prodotto una traccia rilevabile, ma gli astronomi non hanno trovato niente che potesse risalire a quel periodo. Inoltre, se i Re Magi ne avessero seguito una, probabilmente avrebbero girato in tondo. “Non puoi seguire una stella da Baghdad a Gerusalemme e Betlemme. Le stelle non fanno questo. Sorgono e tramontano e non restano nel cielo”, afferma David Weintraub, professore di fisica e astronomia alla Vanderbilt University del Tenneessee.
Un evento del genere sarebbe stato visto sicuramente da altri a quel tempo. Sebbene le nove siano abbastanza rare, ci si aspetterebbe di trovare altri racconti storici di un grande e luminoso evento nel cielo. Altre teorie suggeriscono come causa una supernova nella galassia di Andromeda, come descritto in uno studio del 2005 pubblicato sulla rivista The Observatory. Sebbene sia possibile vedere la galassia ad occhio nudo, non sarebbe stato possibile vedere una stella esplodere in una supernova al suo interno, nemmeno con l’aiuto di un telescopio.
La “stella” potrebbe essere stata un intero cielo di stelle o una congiunzione
Questo porta a due possibilità: la prima è che i Re Magi stessero facendo un’interpretazione astrologica del cielo. Il fatto che avessero bisogno di chiedere indicazioni ad Erode quando sono arrivati suggerisce che non erano stati condotti alla loro destinazione finale da un singolo oggetto luminoso. L’astrologia era ampiamente utilizzata al tempo e con i Re Magi che venivano da Babilonia, è plausibile che fossero astrologi. E a causa di un particolare allineamento di pianete e stelle, potrebbero aver letto un significato nascosto tra le stelle, che li ha portati da Erode. Per esempio, la presenza di Giove potrebbe aver avuto grande importanza, poiché l’astrologia associava il pianeta alla regalità, quindi la luna che lo superava nella costellazione dell’Ariete il 17 aprile del 6 a.C. avrebbe potuto annunciare la nascita di Cristo.
“Gli astronomi moderni non danno alcun credito all’astrologia, ma “moderni” è importante in questo contesto. Quello che è importante è ciò che la gente pensava 2.000 anni fa. L’astrologia era una cosa importante allora. La spiegazione che ho trovato che ha più senso è che era astrologica”, afferma Weintraub.
La seconda spiegazione, più astronomica, è che ci fosse davvero un oggetto luminoso nel cielo e che fosse una congiunzione tra stelle e pianeti. Una congiunzione si verifica quando due o più corpi celesti sembrano incontrarsi nel cielo dalla prospettiva di un osservatore sulla Terra. Questi eventi possono continuare ogni notte in una località simile per giorni o settimane. Se i Re Magi avessero seguito la congiunzione, è possibile che sarebbero stati guidati in una direzione specifica. L’astronomo Michael Molnar ha suggerito che la teoria di una congiunzione potrebbe essere corretta.
Se la stella di Betlemme fosse stata il risultato di una congiunzione (e questo evento storico è successo davvero), ci sono diversi allineamenti che potrebbero esserne stati responsabili. Forse il più promettente è l’allineamento di Giove, Saturno, la luna e il sole nella costellazione dell’Ariete il 17 aprile del 6 a.C.. Questa congiunzione si adatta alla storia per varie ragioni. Innanzitutto, questa congiunzione si è verificata nelle prime ore del mattino, che coincide con la descrizione del Vangelo della stella di Betlemme come una stella del mattino. I Re Magi persero anche la vista della stella, prima di vederla andare a “fermarsi” nel luogo in cui Gesù giaceva in una stalla. Questo potrebbe essere stato il risultato del moto retrogrado di Giove, che significa che sembra cambiare direzione nel cielo notturno mentre l’orbita della Terra lo supera.
Anche altre due congiunzioni in periodi simili sembrano essere promettenti. Una è l’incontro di Giove, Venere e la stella Regolo nella costellazione del Leone il 17 giugno del 2 a.C.. Senza l’aiuto di un telescopio, i due pianeti sarebbero apparsi come un’unica “stella”, più luminosa di Venere e Giove presi singolarmente. Un’altra congiunzione si è verificata nel 6 a.C. tra Giove, Saturno e Marte nella costellazione dei Pesci. Eppure, nessuna di queste due congiunzioni si adatta alla descrizione del Nuovo Testamento come la congiunzione che si è verificata il 17 aprile del 6 a.C..
Il mistero resiste
Nonostante gli scienziati abbiano escluso diverse possibilità, potremmo non scoprire mai con certezza cosa fosse la stella di Betlemme o se ci sia davvero stata. Ma è una questione che continua a stuzzicare l’interesse di scienziati e storici e continuerà a farlo ancora a lungo. “Niente è un caso chiuso nella scienza, né nella storia. Potremmo non sapere mai se la stella di Betlemme fosse una congiunzione, un evento astrologico o una favola per portare avanti il Cristianesimo. Forse è stata semplicemente un miracolo”, afferma Grant Mathews, professore di cosmologia e astrofisica teorica dell’University of Notre Dame in Indiana.