È stato un lungo e lento inseguimento, durato anni, ma siamo ormai giunti al gran finale. Giove e Saturno, i due pianeti giganti del nostro Sistema Solare si stanno avvicinando sempre più e si preparano a dare spettacolo nel cielo di dicembre, con la loro congiunzione strettissima, prevista la sera del 21, esattamente nel giorno del Solstizio d’Inverno.
I due pianeti saranno ben visibili (meteo permettendo) sul far della sera, piuttosto bassi, verso sudovest, e vicinissimi tra loro. La separazione angolare sarà di appena un decimo di grado: per dare un termine di paragone, la distanza tra loro sarà appena un quinto del diametro apparente della Luna piena, e all’osservatore appariranno come un unico oggetto, il più luminoso del cielo notturno, dopo il nostro satellite.
La congiunzione tra i due giganti gassosi è già di per sé un evento raro (accade ogni 20 anni), ma una congiunzione così stretta è davvero eccezionale: in precedenza è accaduto nel luglio del 1623, però in quel caso i due astri erano immersi nella luce solare e quindi l’evento non era visibile. La congiunzione osservabile risale invece al marzo 1226, in pieno Medioevo.
Andando ancora più indietro nel tempo, questo particolare incontro cosmico è stato studiato da Keplero, secondo cui la “Stella di Natale“, che ha guidato i Re Magi, poteva essere non una stella cometa ma una Grande Congiunzione tra Giove e Saturno visibile allo zenit a mezzanotte.
“La stella che, secondo il Vangelo di Matteo, guidò i Magi apparsi dall’Oriente per adorare il Re dei Giudei, col tempo è stata trasformata nella cultura e nella tradizione popolare in “cometa di Gesù Bambino”. Seppur suggestiva questa non pare essere la corretta interpretazione dell’astro che guidò Baldassarre, Gaspare e Melchiorre più di duemila anni fa. In nessun documento antico, infatti, è riportato il passaggio di un oggetto cometario nel periodo in cui nacque Gesù“: a fare chiarezza è l’Unione Astrofili Italiani. “Facendo riferimento al periodo fra l’8 a.C. e il 4 a.C. e considerando di essere degli osservatori situati in Oriente (in questo caso inteso come l’antica Mesopotamia, corrispondente grosso modo all’odierno Iraq), possiamo essere ricondotti ad un evento assai interessante che si verificò per ben tre volte nel corso dell’anno 7 a.C.: la congiunzione fra i pianeti Giove e Saturno fra le stelle che delineano la costellazione dei Pesci“.
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