Il violento terremoto che si è verificato in Croazia alle 12:20 di oggi ha letteralmente devastato la città di Petrinja, dove è stato registrato l’epicentro. Sono tanti gli edifici crollati, confermate 3 vittime: una bambina di 12 anni, morta sotto le macerie, un ragazzo di 20 anni di Majske Poljane, nell’area di Sisak, rimasto ucciso nel crollo di una abitazione insieme al padre. In casa c’era anche una donna, che e’ stata estratta viva dalle macerie. Ci sono decine di feriti e si cercano diverse persone sotto le macerie. Il prefetto della contea di Sisak-Moslavina, Ivo Zinic, ha assicurato che l’ospedale di Sisak funziona nonostante i danni, che tutto e’ crollato, tranne l’edificio che ospita il reparto di ginecologia e il nuovo padiglione centrale, ma nonostante questo si continua a curare feriti.
“Abbiamo spostato l’ospedale in una struttura che avrebbe dovuto essere completata in questi giorni“, ha detto Zinic, aggiungendo che a Glina piu’ di 200 persone sono rimaste senza casa a Glina e che la Protezione civile ha allestito centri di accoglienza nello stadio e nel palazzetto dello sport. Sono almeno 20 le persone rimaste ferite a Petrinja, riferiscono i media di Zagabria, aggiungendo che due delle persone ferite versano in gravi condizioni, mentre gli altri hanno riportato ferite minori. I feriti sono stati trasportati nell’ospedale di Sisak, i più gravi a bordo di un elicottero militare in quelli di Zagabria.
Il sindaco della cittadina, Darinko Dumbovic, ha parlato di totale distruzione. Ingenti danni materiali anche a Sisak, poco distante da Petrinja, dove vengono segnalati numerosi feriti e colpita da un’altra forte scossa poco più tardi. “Questo non ha nulla a che fare con la vita, la mia città è completamente distrutta. Ci sono dei bambini morti. Non si può descrivere, è come a Hiroshima“, ha detto Dumbovic. “Abbiamo bisogno di vigili del fuoco, un tetto è caduto su un’auto, abbiamo bisogno di aiuto“, è il suo appello citato dai media croati.
E’ ”orribile” il fatto che la città di Petrinja sia stata distrutta dal terremoto, ma ”sarà ricostruita’‘ nonostante il suo stato attuale sia ”spaventoso”. Parola del presidente croato Zoran Milanovic, giunto nella città epicentro del sisma, dove ‘‘la gente ha paura”. ”Quello che è accaduto è orribile. E’ stato un anno orribile, la vita di una bambina è andata perduta”, ha detto Milanovic, promettendo che ”questa città sarà ricostruita, ma nessuno sarà in grado di compensare i danni emotivi e spirituali subiti”.
La forte scossa di terremoto ha provocato anche seri danni alla sede del ministero della Difesa e all’edificio del parlamento nazionale a Zagabria. Tutti coloro che si trovavano all’interno del parlamento – deputati e personale di servizio – sono fuggiti precipitosamente al momento del terremoto. I media locali riferiscono che l’entita’ effettiva dei danni e l’agibilita’ dell’edificio verranno accertate nelle prossime ore ad opera dei tecnici. Il parlamento croato aveva gia’ subito danni in occasione della scossa di magnitudo 5.5 che colpi’ Zagabria il 22 marzo scorso. In quella occasione migliaia di edifici furono danneggiati nel centro storico della capitale.
Il ministro della Salute della Croazia, Vili Beros, ha dichiarato che e’ stato organizzato il trasporto dei pazienti da Petrinja agli ospedali di Zagabria e Sisak. “Abbiamo organizzato il trasporto di 8 pazienti Covid intensivi a Dubrava, 3 intensivi a Sisak, 8 di cardiologia al centro Sestra milosrdnica e circa 20 pazienti di media intensita’ a Zagabria, e stiamo parlando con i responsabili delle istituzioni psichiatriche per ospitare 100 persone provenienti da Petrinja”, ha detto Beros durante la visita alla cittadina colpita dal terremoto. Il ministro ha anche sottolineato che oltre alle cure immediate di emergenza dovra’ essere preso in considerazione anche un aiuto psicologico per le persone colpite dal terremoto.
“Una scossa pazzesca, come nei film”
Una scossa pazzesca “come nei film“, quella che ha colpito la Croazia, secondo le testimonianze. Il terremoto si è fatto sentire anche nella capitale Zagabria, a 50km da Petrinja, dove la gente si è precipitata in strada. “Mi dicevano i vicini che sono croati che l’epicentro è stato a circa 50 km da Zagabria. Lì è stato davvero forte. Pare che ci siano anche morti. Ma non ho avuto neanche tempo di guardare la televisione. A casa mia sono caduti tutti i quadri io ero a casa con i bambini senza la tata perché è in vacanza. Ero indaffarata e ho sentito la casa muoversi fortissimo. Le pareti. La terra quando trema. Come nei film. Mi sono precipitata fuori con i bambini, le coperte, e avrei voluto fare una foto. Mi è venuto in mente mia nonna siciliana, che quando mi vestivo male mi diceva: vestiti bene sembri una terremotata. Ed ero proprio così tra le coperte i bambini piccoli. I bambini piccoli piccoli non hanno capito niente, mentre la grande era spaventata e diceva che voleva andare via da Zagabria. Perché non è il primo terremoto che abbiamo qui. Già c’è stato ieri. C’è stato l’anno scorso. Ma questo è stato fortissimo. In Sicilia abbiamo vissuto piccoli terremoti varie volte. Quando ero piccola andavo al liceo classico. C’erano spesso scosse, ma questo è un vero terremoto”, ha raccontato una testimone ad askanews.
Petrinja, la città distrutta dal terremoto
La città di Petrinja si trova nella Croazia centrale, nella storica regione di Banovina vicino a Sisak. Conta 13.801 abitanti, 23.413 se si considera l’area metropolitana. A ovest di Petrinja si trova Petrova gora (la montagna di Pietro), luogo della battaglia vicino al monte Gvozd tra il re croato Petar Svacic e Colomanno d’Ungheria. Il suo nome deriva dal latino petrus in quanto fonti storiche indicano che in epoca romana Petrinja e l’area di Zrinska Gora fossero molto ricche di pietre. La prima traccia scritta di Petrinja come insediamento abitato risale al 1240 e riguarda i benefici concessi ai suoi abitanti dal duca di Slavonia Koloman.
Nel 1592 a Petrinja venne costruita una fortezza turca alla confluenza dei fiumi Petrinjcica e Kupa, che doveva appunto servire ai turchi per la conquista di Sisak, Turopolje e Zagabria. Il 10 agosto 1594 la fortezza fu liberata per la prima volta dall’esercito croato e quella data è diventata il giorno della gratitudine verso Dio e San Lorenzo. Questo santo è stato scelto come patrono della città di Petrinja. Petrinja è diventata nel tempo sempre più il luogo di insediamento di molti artigiani e commercianti il??cui arrivo segna l’inizio dello sviluppo della città. Le fondamenta della prima fabbrica croata di salumi furono poste nel 1792, ancora oggi presente come “Gavrilovi?”, principale fattore di sviluppo economico della zona, ben noto per la qualità dei suoi prodotti gastronomici. Molto attivi anche la decorazione e la lavorazione della ceramica. Altre industrie importanti sono le segherie e la produzione di pavimenti in legno, ma l’economia ha subito un notevole declino negli ultimi 20 anni.
Petrinja faceva parte dei territori napoleonici dal 1809 fino al 1813, quando la città divenne un importante centro di commercio e di traffico. Nello stesso periodo l’esercito francese piantò i tigli che ancora oggi testimoniano quel periodo storico. La prima chiesa cattolica fu quella di San Lorenzo costruita nel 1603. L’influenza della rinascita nazionale croata nel XIX secolo si fece sentire anche a Petrinja. Nel 1808 fu fondata l’orchestra cittadina, nel 1841 il dipartimento di musica, un anno dopo la biblioteca e la sala di lettura, nel 1862 la scuola di formazione per insegnanti, due anni dopo il coro croato “Slavulj” e nel 1881 la prima tipografia. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, Petrinja era un capoluogo della contea di Zagabria del Regno di Croazia-Slavonia.
Nel periodo compreso tra settembre 1991 e maggio 1995, durante la guerra in Croazia, in molti furono esiliati da Petrinja e la città ha subito una gravissima distruzione. Molti monumenti sono stati eretti in memoria degli eroi di guerra croati e delle vittime della guerra. Nella piazza centrale si trova una statua del politico croato Stjepan Radic assassinato nel 1928. Nel ricostruire e ricostruire la loro città, gli abitanti di Petrinja hanno tenuto in grande considerazione la tradizione urbana della città mantenendo vive le antiche usanze, celebrando le festività cattoliche e organizzando numerosi eventi culturali, sociali e sportivi.