Terremoto a Milano, l’esperta Ingv: “scossa di oggi senza precedenti da almeno 500 anni”

Quello di oggi pomeriggio è stato il più forte terremoto con epicentro nel milanese degli ultimi 500 anni
MeteoWeb

Oggi pomeriggio nel milanese la paura è stata tanta. Un terremoto anche di magnitudo modesta, che si verifica in una zona così densamente popolata come la Lombardia, può far tremare milioni di persone. E così è stato. Si è trattato del più forte terremoto con epicentro nel milanese degli ultimi 500 anni, quello registrato oggi alle 16:59 con magnitudo (ulteriormente rivista) pari a 3.9. Lo rileva Lucia Luzi, a capo della sezione di Milano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). L’epicentro è avvenuto in provincia di Milano, 4 km da Pero (MI), 6 km a ovest di Milano, a una profondità di 56 km. L’area interessata dall’evento sismico di questo pomeriggio è considerata a pericolosità sismica moderata.

Nel catalogo storico dei terremoti dell’Ingv, una scossa di terremoto simile a quella avvertita oggi è avvenuta nel 1473, più di cinque secoli fa, spiega Luzi. “Quello di quell’anno è stato un terremoto con magnitudo 3.8, è l’unico record del catalogo per quanto riguarda la città di Milano”. Il catalogo storico “è quello sui cui ci basiamo per fare i calcoli di pericolosità sismica, per stimare lo scuotimento del terreno per le costruzioni“. “Altri terremoti storici importanti si sono verificati in zone limitrofe, come a Monza nel 1396, con una scossa di magnitudo stimata intorno a 5, e poi una scossa al confine col Piemonte nel 1918, con una magnitudo pari a 4.6″. La scossa è stata poi “moderata“, con un picco di accelerazione “di circa 10 cm al secondo quadrato, è stata una scossa molto breve, ma l’abbiamo sentita distintamente. L’ordine di grandezza di accelerazione, per capire, è quasi un decimo di quello che si è sentito nel centro Italia, ma è stato sufficiente per avvertirlo”.

Nonostante la rarita’ dell’evento, non si sono registrati danni ne’ feriti. I pochi interventi dei vigili del fuoco hanno riguardato per lo piu’ porte bloccate perche’ uscite fuori asse e la verifica della stabilita’ di alcuni edifici nel Monzese. A Milano la scossa e’ stata percepita come una deflagrazione seguita da un leggero spostamento. “Abito in piazza Vetra, proprio sopra il cantiere della metropolitana della linea blu, ho pensato fosse un’esplosione o il movimento di qualche macchinario per l’escavazione”, ha raccontato all’ANSA l’inquilino di uno stabile che affaccia all’angolo con via Molino delle Armi.

Guardando la storia sismica di Milano, cioè le intensità prodotte dai vari terremoti e per i quali si ha l’informazione puntuale sulla località, si nota che solo in un caso si è verificata un’intensità pari al VII grado MCS a Milano, in occasione del terremoto del 1117 nel veronese di magnitudo 6.5. Intensità pari al VI o al V-VI grado MCS a Milano sono state prodotte dai terremoti del 1222 nel Bresciano-Veronese (M 5.7), del 1806 nel Reggiano (M 5.2), del 1851 in Valtellina (M 4.7) e del 1951 nel Lodigiano (M 5.2).

Nel periodo recente, dal 1985 a oggi, la regione è stata interessata da una sismicità moderata: si sono verificati 9 terremoti di magnitudo pari o superiore a 3.0 e circa 100 di magnitudo pari o superiore a 2.0 in un raggio di 50 km attorno Milano. Sono stati solo 2 i terremoti nelle vicinanze della zona epicentrale di oggi: un evento di magnitudo 3.0 nel 2002 ed uno di magnitudo 3.4 nel 2005, entrambi a sud-ovest di Milano.

La mappa di scuotimento calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC mostra dei livelli di scuotimento fino al IV grado MCS. Il terremoto è stato risentito ampiamente in Lombardia e nelle aree confinanti del Piemonte, come si evince dai dati raccolti dal questionario di “Hai sentito il terremoto?”, con effetti stimati, al momento, fino al V grado MCS. La mappa aggiornata è disponibile sul sito di “Hai sentito il terremoto?”.

Gli esperti parlano di “risveglio” del fronte delle Alpi sepolto sotto la pianura padana. “E’ stato un terremoto alpino, perche’ sotto i sedimenti di Milano e’ sepolto il fronte della catena alpina che e’ frutto della convergenza tra la pianura padana e l’Europa – spiega Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv – Si tratta di una convergenza molto lenta dell’ordine di un millimetro all’anno, vicino alla soglia della possibilita’ di rilevazione. Questa velocita’ cosi’ bassa solitamente non genera grandi terremoti, almeno in epoca storica non ne conosciamo. Nel lodigiano, invece, a Caviaga, nel 1951 abbiamo avuto una scossa di magnitudo 5.2-5.4″.

Per approfondire:

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