La notte di San Silvestro si festeggia in tutto il mondo per accogliere il nuovo anno ed ogni Paese ha tradizioni davvero singolari con cui lasciarsi alle spalle il vecchio anno e propiziare il nuovo così che porti fortuna e prosperità.
Se in Sud America si danno alle fiamme fantocci e oggetti che rappresentano il vecchio anno, in Giappone si attendono i 108 rintocchi delle campane che annullano i peccati dell’anno appena trascorso. Gli europei pare invece che amino festeggiare il nuovo anno gettando oggetti per terra: i Greci frantumano un melagrano, i Danesi piatti e utensili da cucina, mentre gli Svizzeri buttano sul pavimento addirittura i gelati!
108 rintocchi per il Capodanno in Giappone
I rintocchi simboleggiano la purificazione dai 108 peccati che sono parte del credo buddhista e si ritiene che questo rito sia in grado di purificare da tutti quelli commessi nell’anno passato.
A Tokyo la maggiore attrazione della città è la Watched Night Bell che rintocca 107 volte il 31 dicembre e un’altra volta allo scoccare della mezzanotte.
Tra il 31 dicembre e il 3 gennaio, si rinnova la pratica del Fen Shui con la pulizia della casa, ma si appendono anche rami di pino, di bambù e fili di paglia all’ingresso delle case.
In questi quattro giorni si svolgono i festeggiamenti veri e propri del Toshigami e oltre a ringraziare gli dèi che proteggono i raccolti, si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati.
In Svizzera con la notte dei gelati per terra
In Svizzera la notte di San Silvestro, non sono solo i gelati a fare un tonfo e i tappi a saltare in aria. La fine dell’anno viene spesso salutata con rumorosi cortei, esplosioni di fuochi d’artificio, scampanellii, tamburi, fruste che schioccano e figure mascherate.
Nel Canton Appenzello Esterno, nella parte nord-est del Paese, c’è l’usanza per la quale un gruppo di persone di traveste da Silvesterkläuse, una figura del folklore invernale che indossa abiti tradizionali e porta una maschera mentre passa di casa in casa cantando Jodel che sono di buon augurio per il nuovo anno.
La notte di San Silvestro in Sudafrica
A partire dalle prime ore del pomeriggio vengono organizzati dei workshop che consentono di costruire insieme su appositi banchetti la propria lanterna.
Tutti camminano portando le loro lanterne in giro, per poi riunirsi per un immancabile braai, per ballare con musica dal vivo e allo scoccare della mezzanotte far volare verso il cielo le proprie lanterne.
Una tradizione che un tempo era molto diffusa e ora è in lento ma costante abbandono era quella di gettare fuori dalla finestra i mobili durante la notte di Capodanno per liberarsi dalla roba vecchia e prepararsi al nuovo anno, tuttavia, si trattava di un’usanza pericolosa dal momento che molte persone rimanevano ferite e oggi è stata sostituita da celebrazioni meno rischiose.
Piatti rotti in Danimarca
Ai Danesi piace proprio fare rumore, infatti, un’altra tradizione prevede che si conservino i piatti e gli utensili da cucina che si siano rotti o scheggiati durante l’anno e che proprio la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio vengono rotti definitivamente davanti la porta del proprio migliore amico.
Più piatti rotti si troveranno davanti la porta il mattino seguente tanto più quella persona potrà considerarsi amata.
San Basilio e il Capodanno greco
Il primo giorno dell’anno è considerato il suo dies natalis cioè il giorno della presunta morte del santo e quindi della sua rinascita in paradiso, per tale motivo è la data in cui i bambini greci ricevono i doni delle festività di dicembre.
La persona prescelta entra in casa seguendo un rituale ben preciso: fa prima due passi in avanti, dei quali il primo dev’essere fatto con il piede destro, e poi compie due passi indietro; se i primi passi servono a far entrare la fortuna, gli altri due servono per scacciare la sfortuna.
Il gesto viene ripetuto per tre volte e a quel punto si può finalmente entrare in casa ma non senza prima aver scagliato con forza un melagrano contro il pavimento, sperando che si frantumi nel maggior numero di pezzi possibili tanti quanti ci si augura che siano i momenti di prosperità e fortuna.
Gli spaventapasseri ecuadoriani
Sono la rappresentazione delle disgrazie dell’anno passato e bruciarle annulla la loro capacità di riproporsi nel nuovo anno. Inoltre, insieme agli spaventapasseri si bruciano alcune fotografie anch’esse dell’anno appena finito.
Questo tipo di tradizione è presente anche in Perù dove si espongono fuori dalle case dei manichini di cartapesta che vengono bruciati alla mezzanotte, mentre in Messico per tutta la giornata si spegne e si accende il fuoco, gettando tra le fiamme mestoli di legno e pietre.
La notte di Capodanno in Romania
Gli antenati, gli animali-totem o le piante-totem sono destinati ad aiutare l’uomo a reintegrarsi, ad appartenere di nuovo al mondo dei vivi o al “mondo bianco”, come viene chiamato nel linguaggio locale.
Le maschere sono soprattutto di vecchi e di demoni e hanno il ruolo di mediatori tra i due mondi, i partecipanti si dispongono in cerchio e battono in terra con un bastone per scuotere Madre Terra così che faccia il suo dovere e rimedi agli squilibri che vi sono nel mondo.
L’inizio del nuovo anno è caratterizzato da una serie di festose cerimonie, che vedono i piccoli come protagonisti, tra queste la più nota è quella della Sorcova, o l’usanza del Piccolo Aratro (Plugu?or); mentre quella del Grande Aratro (Plugul Mare), di protezione e benedizione, invece, vede come protagonisti gli adulti, in particolare gli uomini sposati con a seguito tutta la famiglia.