Tumore al colon retto, al via “La cura non ha età”: la campagna rivolta agli anziani per aiutarli ad affrontare la malattia

La lotta per combattere il tumore al colon retto inizia ovviamente dalla prevenzione, suggerita soprattutto nella fascia di età compresa tra i 50 e i 65 anni
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Sono 43.000 i casi di tumore al colon retto diagnosticati nel 2020, di questi circa la metà si presenta in uno stadio avanzato di malattia o evolverà in metastasi1. Gli anziani dai 60 ai 75 anni sono i più colpiti; pazienti la cui valutazione e scelta terapeutica ad oggi deve essere guidata da una Valutazione Geriatrica Multidimensionale che tiene conto dello stato generale di salute del paziente, in cui l’età anagrafica non è sempre determinante.

Da questo punto di partenza prende il via “La cura non ha età”, campagna promossa da Amgen e Europa Colon Italia, che propone un percorso di educazione degli anziani colpiti da tumore al colon retto metastatico e dei loro caregiver sui diversi aspetti della malattia e su come affrontarla, grazie al contributo di specialisti riconosciuti e a materiali informativi a disposizione su www.lacuranonhaeta.it.

La campagna porta a riflettere su come nel tempo l’anziano sia cambiato: aspettativa di vita più lunga e stili di vita più sani hanno reso la popolazione della terza età più forte; un’evoluzione significativa soprattutto quando ci si trova ad affrontare una patologia così importante.

Un cambiamento anche sociale che, nella campagna “La cura non ha età”, viene rappresentato da una selezione di scatti d’autore di Gianni BERENGO GARDIN, ambasciatore dell’iniziativa, ritratto a sua volta mentre sta per spiccare il volo con un deltaplano nell’immagine simbolo della campagna. “Avevo quasi 70 anni e per ritrarre le risaie della zona di Vercelli ho sfidato i limiti della mia età: nulla ci è precluso, nemmeno riuscire ad affrontare il tumore, se manteniamo passione e fiducia”, racconta il maestro, classe 1930. “Prestare il mio volto per questa iniziativa mi riempie di orgoglio e le mie fotografie, raccontano com’è migliorata la qualità della vita nella cosiddetta terza età dagli anni Cinquanta a oggi, vogliono essere un ulteriore invito agli anziani a prendersi sempre cura di sé stessi, a confidare nell’efficacia delle terapie”.

L’ascolto del paziente è una parte fondamentale nel percorso di una malattia come il tumore, attraverso il quale è possibile comprendere i bisogni e affrontare meglio le cure. Di fronte a un paziente anziano diventa ancora più importante.

Da una parte accade spesso che l’anziano ha un grande desiderio di essere curato, ma non lo esplicita con la convinzione con cui dovrebbe”, afferma ROBERTO PERSIANI, Presidente di Europa Colon Italia, “dall’altra questi pazienti vengono facilmente identificati come fragili solo perché over 70. La campagna “La cura non ha età” vuole dare spazio all’opportunità di valutare il paziente in base al suo stato di salute generale. Ampliare il quadro di valutazione del paziente con tumore al colon retto metastatico apre a nuove frontiere nelle cure, permettendo di considerare l’impiego di terapie più efficaci, con risvolti importanti sull’aspettativa di vita”.

La popolazione anziana è eterogenea, complessa, affetta da più patologie contemporaneamente. Per valutare lo stato funzionale di un paziente anziano è necessaria una valutazione dell’età biologica che possa definire il quadro clinico e le indicazioni terapeutiche più appropriate. In particolare, per individuare il migliore approccio terapeutico nei pazienti con tumore al colon retto metastatico diventa fondamentale una Valutazione Geriatrica Multidimensionale (VGM).

La Valutazione Geriatrica Multidimensionale è preceduta da un test di screening rapido (il più utilizzato è il G8, Geriatric8) composto da 8 domande per ottenere i dettagli sullo stato funzionale, cognitivo e nutrizionale del paziente. A seconda dell’esito di questo screening, viene poi deciso se far seguire eventualmente una valutazione geriatrica completa” interviene Silvana LEO, Presidente Nazionale GiOGer (Gruppo Italiano Oncologia Geriatrica). “Tutte queste informazioni permettono di individuare il piano terapeutico più indicato per ciascun paziente anziano, compreso quello più innovativo. La conferma scientifica proviene da uno studio[1] che ha coinvolto 53 oncologie italiane e condotto su 183 pazienti con una età maggiore di 70 anni. Le evidenze rilevate sottolineano come e quanto sia possibile trattare in modo ottimale il paziente anche se anziano e più fragile, purché vi sia una presa in carico dedicata, un’accurata diagnosi molecolare e un corretto adeguamento dei dosaggi.”

La lotta per combattere il tumore al colon retto inizia ovviamente dalla prevenzione, suggerita soprattutto nella fascia di età compresa tra i 50 e i 65 anni. “Gli screening di massa sono in grado di individuare e rimuovere dei tumori molto precoci, ma anche e soprattutto di rimuovere eventuali lesioni precancerose, evitando così l’insorgenza del tumore”, spiega Giordano BERETTA, Presidente AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica). “Quest’anno è stata registrata una riduzione del 20% di tumori al colon retto proprio grazie a all’attività di prevenzione, che trova una grande alleata in questa nuova campagna ” La cura non ha età”, che contiene un messaggio di speranza indirizzato sia ai pazienti e ai loro caregiver, sia ai medici curanti, affinché si facciano guidare dalla condizione clinica e dallo stato di salute generale del malato anziché dall’anagrafe”.

L’iniziativa conferma l’impegno di Amgen nel sostenere attività educazionali e di informazione al paziente. “Attraverso la campagna “La cura non ha età” Amgen vuole inviare un messaggio rassicurante alla popolazione anziana che sappiamo essere la più colpita e che necessita di informazioni corrette e complete per affrontare la malattia con la giusta consapevolezza e serenità”, commenta Maria Luce VEGNA, Direttore Medico di Amgen Italia, “Siamo orgogliosi di essere nuovamente al fianco dei pazienti colpiti da patologie gravi come quella del colon retto metastatico promuovendo un nuovo percorso culturale ed educazionale al fine di migliorare l’accesso a tutte le opzioni terapeutiche disponibili, indipendentemente dall’età anagrafica del paziente”.

[1] Battaglin et al. BMC Cancer (2018) 18:98 DOI 10.1186/s12885-018-4001-x

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