Il Presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha annunciato stamattina in una diretta facebook un’ordinanza, che firmerà in giornata, in cui non consentirà la riapertura di “tutte le scuole di ogni ordine e grado“. Restano quindi chiuse non solo le superiori, ma anche medie, elementari ed asili nonostante la situazione epidemiologica in Calabria sia assolutamente sotto controllo, i ricoveri sono molto contenuti, appena 267 in totale di cui soltanto 19 in terapia intensiva in una Regione di 2 milioni di abitanti (quasi la metà rispetto al picco del 1° dicembre e oltre 100 ricoveri in meno rispetto al 13 Dicembre quando la Calabria veniva dichiarata dal Governo “zona gialla”).
E’ paradossale come la Regione meno colpita d’Europa dalla pandemia, sia anche l’unica Regione d’Europa che chiude tutte le scuole, anche quelle dell’infanzia, elementari e medie. Come faranno i genitori calabresi a recarsi al lavoro? Persino le altre Regioni che stanno conducendo una battaglia contro il Governo per evitare la riapertura delle scuole (Veneto e Friuli Venezia Giulia) hanno deciso di tenere chiuse esclusivamente le superiori, ma mai si sarebbero sognati di chiudere medie, elementari e infanzia in quanto i ragazzi delle superiori sono comunque autonomi, ma i più piccoli non possono certo rimanere a casa da soli.
Spirlì, che pochi giorni fa ha commesso una clamorosa gaffe sull’indice Rt, ieri ha detto che per aprire le scuole pretende la “assoluta assicurazione che nessun ragazzo, bambino o infante si contagerà a scuola, o nel tragitto da casa a scuola e viceversa”. Che ovviamente non può dargi nessuno, così come non può dargli nessuno la certezza che con le scuole chiuse, quegli stessi “ragazzi, infanti o bambini” non si contagino stando a casa, andando dai nonni, in ufficio con la mamma, al parco giochi con lo zio, a fare la spesa con papà, a casa di un compagno a fare i compiti, in piazza con la comitiva di amici?
Il Presidente facente funzioni della Regione ha poi aggiunto: “vengo dal mondo dell’arte e della comunicazione dov’è necessario studiare, ho ricevuto un’educazione con mio padre che amorevolmente mi imponeva di leggere almeno due libri a settimana e l’ho fatto per tutta la vita e continuo a farlo, quindi sono il primo a dire che i ragazzi devono studiare e devono crescere nella cultura, però devono poter crescere e quindi vivere, perchè prima vivi e poi leggi il libro, perchè il libro dentro la bara non serve a nessuno”.
Addirittura il Presidente f.f. della Calabria parla di bambini nelle bare in spregio ad ogni verità scientifica: i bambini non solo non muoiono di Covid, ma neanche si ammalano e in rarissimi casi possono essere vettori del contagio. Vengono contagiati ma rimangono asintomatici o paucisintomatici, i ricoveri sono rarissimi a livello mondiale e tutta la letteratura scientifica pubblicata sulle riviste specializzate in merito ha già dimostrato come sono molto poco contagiosi.
Ancora una volta, quindi, la Calabria è vittima di scelte politiche assolutamente anti-scientifiche. E a pagarne le conseguenze saranno soltanto i calabresi.