Cani morti folgorati per strada, la storia di Kaos: “Poteva accadere a dei bambini che giocavano lì vicino”

"Stavo passeggiando con una mia amica, alle Colonne di San Lorenzo, con Kaos al guinzaglio. A un certo punto lui ha cominciato a guaire in modo straziante"
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Non è ammissibile quanto successo in questi giorni in diverse località della Lombardia dove ben 5 cani sono morti folgorati dalla corrente emessa dai tombini e dai faretti incastrati nella pavimentazione, ed oltre ai cani anche il giovane conduttore di uno di loro è finito in ospedale dopo aver ricevuto una scarica elettrica, queste cose non devono succedere né agli uomini, né agli animali, per questo motivo l‘Associazione Italiana Difesa Animali ed AmbienteAIDAA lunedì invierà cinque esposti denuncia contro i sindaci di Milano, Cesano Boscone, Bareggio, Como e Tavazzano per la mancata pulizia e manutenzione dei tombini che colmi d’acqua hanno fatto da conduttori di corrente causando in circostanze e luoghi diversi la morte di cinque cani”. Così scrive in una nota l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente in merito ai cinque cani morti folgorati nelle ultime ore in Lombardia.

Il primo caso a Bareggio, grande centro della provincia di Milano dove un cane è rimasto folgorato in via Gallina a pochi passi dall’ufficio postale dove stava passeggiando con il suo padrone, la scossa partita da un tombino non gli ha lasciato scampo. Nemmeno il tempo di scrivere la notizia che la medesima vicenda è accaduta a Como nella zona del monte Olimpino, dove pare che la dispersione di corrente sia dovuta a dei cavi elettrici scoperti in un pozzetto di ispezione di un palo della luce. Il terzo caso a Tavazzano in provincia di Lodi, dove è rimasto ucciso folgorato un rottweiler, mentre il 29 un altro cane se l’era cavata dopo essere stato soccorso in una clinica veterinaria della zona. Il quarto caso è avvenuto a Cesano Boscone dove il padrone aveva portato fuori i suoi due cani a sgambare, ma purtroppo per uno di loro il passaggio sul tombino è stato fatale.

Ultimo grave caso a Milano, dove un cane di razza Lagotto è rimasto ucciso dalla corrente dispersa da un faretto interrato, in questo caso anche il suo conduttore è finito in ospedale colpito da una forte scossa elettrica. Quello della dispersione di corrente è un fenomeno dovuto spesso alla mancata manutenzione dei tombini, che pieni d’acqua e a contatto con fili elettrici scoperti diventano conduttori micidiali di corrente che è stata fatale per cinque cani, mentre uno si è salvato per miracolo.

La folgorazione avviene a causa di un fenomeno che si verifica, a volte, a seguito delle nevicate: neve e ghiaccio finiscono all’interno dei tombini, formando così un ‘effetto ponte’. La neve fa da conduttore, l’elettricità esce dal pozzetto. Così, i cani, passando sopra il manto stradale bagnato vicino al tombino, vengono colpiti da una violenta scarica che può causarne la morte.

LA STORIA

Tra i cani che hanno perso la vita in questo tragico modo c’è Kaos, un Lagotto romagnolo di 8 mesi. “Stavo passeggiando con una mia amica, alle Colonne di San Lorenzo, con Kaos al guinzaglio. A un certo punto lui ha cominciato a guaire in modo straziante. Pensavo si fosse ferito, magari per un coccio di vetro, ma era impossibile calmarlo: per il dolore e la disperazione mi ha perfino morso più volte. Poi si è accasciato e non respirava più” racconta lo studente amico-padrone di Kaos. Vedendo la scena, tanta gente ha cercato di soccorrere il cane, qualcuno ha provato a rianimarlo, un uomo ha chiamato un taxi, altri hanno avvertito una vicina clinica veterinaria, altri ancora il 112. “Nonostante l’emergenza, però, il taxi si è rifiutato di portare il cane, allora in clinica siamo andati di corsa io e un’altra signora. Mentre lo tenevo in braccio, sentivo ancora le scariche di corrente».

I veterinari hanno tentato di rianimare Kaos, ma inutilmente: era sopraggiunta la morte cerebrale. Lo studente, sotto choc, ha cominciato ad avvertire tachicardia e altri sintomi ed è stato portato in ospedale, dove ha trascorso una notte in osservazione. “Kaos è morto e io sono distrutto, ma ho ancora davanti a me la scena: vicino a noi c’erano dei bimbi che giocavano a rincorrersi, che cosa sarebbe successo se qualcuno di loro fosse caduto e magari con le mani nude avesse toccato l’asfalto bagnato?”, si chiede lo studente. La famiglia del giovane valuterà ora gli estremi di per un’eventuale azione legale.

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