Oggi, 5 gennaio 2021, Christian De Sica compie settant’anni. Un traguardo importante, fatto di bilanci ma anche di sogni. Un grande sogno, in particolare, è quello di raccontare una delle tante storie attorno a suo padre, Vittorio De Sica, regista da quattro premi Oscar. Un film sulla lavorazione de La porta del cielo, uno dei film meno ricordati della coppia De Sica – Zavattini, ma anche il più complesso e per molti versi moderno, la cui lavorazione fu difficilissima. Da anni ormai Christian cerca di portare sullo schermo questa storia, non ci è ancora riuscito. Una delle tante sorprese che riserva questo figlio d’arte, con un padre complesso e ingombrante, una madre attrice, Maria Mercader, una vita passata nel cinema, dalle vacanze da ragazzo con la famiglia Rossellini, in compagnia di Isabella, con cui fu anche fidanzato, al matrimonio con Silvia Verdone, sorella di Carlo e figlia di Mario, uno dei piu’ grandi critici e storici del cinema italiano.
La vocazione artistica comincia presto, al cinema affianca la passione per la musica, e probabilmente il giovane De Sica e’ stato uno dei pochi attori italiani ad avere un’anima americana, con il costante desiderio di voler portare un po’ di Broadway sul Tevere.
Attore che ha lavorato sin da giovanissimo con registi di talento, da Pupi Avati in Bordella a Salvatore Samperi, con cui gira due film Liquirizia e Un amore in prima classe, e in entrambi ha due ruoli da giovane caratterista che restano impressi nella memoria, come d’altronde nel dimenticato, ma profetico, Grog di Francesco Laudadio, satira sul potere e sui mass media. Sapeva scegliere bene i suoi ruoli, anche nelle commedie piu’ popolari. Il ricco pretendente di Laura Antonelli in Mi faccio la barca di Sergio Corbucci ha dei momenti irresistibili, cosi’ come l’annoiato aspirante attore campano di Borotalco. Carlo Vanzina gli cuce addosso una serie di ruoli magnifici da Sapore di mare a Vacanze di Natale a Yuppies, prototipi cialtroneschi di diversi momenti della storia italiana, dal boom alla Milano da bere.
Il suo maggiordomo ne Il principe abusivo di Alessandro Siani e’ di gran lunga la ragione migliore per vedere il film. Anche come regista, Christian De Sica ha raccolto meno, sia in termini di pubblico che di critica, di quanto avrebbe meritato. Il suo esordio, Faccione, del 1991, dopo trent’anni meriterebbe una revisione, Uomini Uomini Uomini e Tre sono entrambi film da rivalutare. Ha fatto ridere di gusto gli italiani per quarant’anni Christian De Sica, e anche solo per questo bisogna essergli grati. Per il suo compleanno e’ bello ricordare che e’ stato ed e’ un pezzo importante del cinema e del costume italiano. Come sarebbe probabilmente piaciuto anche a papa’.