Il rischio demenza si legge negli occhi di chi ha il Parkinson: un esame della vista lo prevede 18 mesi prima

Secondo un nuovo studio, i cambiamenti nella vista precedono il declino cognitivo che avviene in molte persone che soffrono di Parkinson
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La demenza e’ un aspetto debilitante del morbo di Parkinson e colpisce circa il 50% dei pazienti entro 10 anni dalla diagnosi. Un semplice test della vista puo’ prevedere se le persone andranno incontro a demenza nell’arco di un anno e mezzo. Secondo uno studio della University College London, pubblicato sulla rivista Movement Disorders, i cambiamenti nella vista precedono il declino cognitivo che avviene in molte persone che soffrono di Parkinson.

I ricercatori hanno studiato 77 pazienti parkinsoniani e hanno scoperto che semplici test della vista hanno previsto chi di loro avrebbe avuto una diagnosi di demenza a distanza di 18 mesi. Sono stati usati metodi innovativi per analizzare le scansioni a risonanza magnetica e questi hanno consentito di cogliere i danni alla materia bianca del cervello, individuandoli nel “cablaggio del cervello”, cioe’ l’insieme dei collegamenti che interconnettono i neuroni. In un altro studio pubblicato su Communication Biology, infatti, lo stesso team di ricerca ha scoperto che i collegamenti strutturali e funzionali tra diverse regioni del cervello diventano disaccoppiati in tutto il cervello nelle persone con Parkinson, in particolare tra chi ha problemi di vista. “Abbiamo scoperto – afferma la prima autrice Angeliki Zarkali, del Queen Square Institute of Neurology, University College London – che le persone con Parkinson che hanno problemi visivi hanno maggiori probabilita’ di demenza. I test della vista potrebbero fornirci una finestra di opportunita’ per prevedere la demenza prima che inizi, il che puo’ aiutarci a trovare dei modi per fermare il declino cognitivo prima che sia troppo tardi”.

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