Diplomazia climatica: l’UE accoglie con favore il rientro degli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi

"Attendiamo con impazienza che gli Stati Uniti siano nuovamente al nostro fianco nel guidare gli sforzi globali per combattere la crisi climatica"
MeteoWeb

Il Vicepresidente esecutivo Timmermans e l’Alto rappresentante/Vicepresidente Borrell accolgono con favore il rientro degli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi e dialogano con l’Inviato presidenziale per il clima John Kerry.
A seguito dell’insediamento del Presidente Biden, l’UE sta già collaborando con la nuova amministrazione statunitense per affrontare la crisi climatica. Nel corso di una videoconferenza bilaterale nel pomeriggio, il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal, Frans Timmermans, discuterà della preparazione del vertice sul clima della COP26 con l’inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti per il clima, John Kerry.

Il Vicepresidente esecutivo Timmermans e l’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell hanno rilasciato ieri una dichiarazione congiunta, accogliendo con favore la decisione del Presidente Biden di aderire nuovamente all’accordo di Parigi: “Attendiamo con impazienza che gli Stati Uniti siano nuovamente al nostro fianco nel guidare gli sforzi globali per combattere la crisi climatica. La crisi climatica è la sfida decisiva del nostro tempo e può essere affrontata solo unendo tutte le forze. L’azione per il clima è una responsabilità collettiva a livello mondiale. La COP26 di novembre, a Glasgow, sarà un momento cruciale per incrementare l’ambizione globale e utilizzeremo le prossime riunioni del G7 e del G20 per preparaci. Siamo convinti che, se tutti i paesi aderiranno a una corsa mondiale all’azzeramento delle emissioni, l’intero pianeta ne uscirà vincitore“.

Nel dicembre 2020, nel quadro dell’attuazione dell’accordo di Parigi, l’UE ha presentato al segretariato dell’UNFCCC un nuovo contributo determinato a livello nazionale. Come punto di partenza per conseguire la neutralità climatica entro il 2050, l’UE si è impegnata a ridurre, entro il 2030, le sue emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990.

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