SOS Italia: il Paese frana sotto i colpi del maltempo, ma l’emergenza idrogeologica sembra non esistere. Abbiamo solo il Covid
Nessuno si prende la briga di fare dei bollettini, alla pari del Covid, per capire quante frane - e quante relative vittime - si registrano ogni anno in Italia
Non è la prima volta e non sarà di certo l’ultima. E soprattutto non è certo notizia di oggi. E’ un problema atavico. Una vera e propria emergenza che si protrae negli anni. Eppure nessuno sembra vederla, nonostante i tanti SOS lanciati dagli esperti negli ultimi anni. La sicurezza idrogeologica in Italia non esiste. Da Nord a Sud il maltempo causa frane, smottamenti, allagamenti. Solo negli ultimi giorni sono state diverse le regioni italiani interessate da fenomeni di questo tipo.
I 75 evacuati da venerdì per la frana un località Foppa, in territorio comunale di Novate Mezzola (Sondrio), hanno potuto lasciare gli alberghi della Valchiavenna e gli alloggi dei parenti per potere fare ritorno nelle proprie abitazioni. Lo ha deciso il sindaco, Fausto Nonini, alla luce degli ultimi sopralluoghi, anche se altri ne serviranno come pure necessitano interventi per mettere in sicurezza il versante della montagna dove si è verificato lo smottamento.
E dalla Lombardia passiamo alla Calabria. Una frana, provocata dal maltempo che ha colpito la regione nella giornata di ieri, ha bloccato, la notte scorsa, la strada statale 278 in località Vadue di Carolei. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la protezione civile ed il sindaco di Carolei. Solo dopo alcune ore di lavoro, la strada è stata riaperta. In via precauzionale è stata evacuata un’abitazione situata a monte della frana in attesa di ulteriori verifiche tecnico-strumentali. Disagi per il maltempo si sono verificati in diverse zone dell’Alto Tirreno Cosentino. Una cinquantina gli interventi che hanno impegnato i vigili del fuoco per verifiche infiltrazioni acqua, allagamenti e piccoli smottamenti.
E sempre la Calabria è ancora interessata da una perturbazione che ha determinato precipitazioni intense, soprattutto sul versante tirrenico centro-settentrionale, che hanno determinato l’innalzamento dei livelli fluviali. Anche il vento – ha comunicato l’Arpacal – è stato particolarmente forte, con valori massimi di raffica pari a 29.5 m/s (106 km/h) misurati dall’anemometro di Mormanno, e 28.2 m/s (102 km/h) misurati dall’anemometro di Motta San Giovanni Allai. Diversi comuni sono stati allertati tramite la comunicazione di superamento soglie pluviometriche per evento in corso così come previsto dalla direttiva sul Sistema di Allertamento Regionale per il Rischio Meteo-Idrogeologico e Idraulico in Calabria.
E dalla Calabria, torniamo verso l’Umbria, dove una frana, definita di “dimensioni importanti” dal Comune di Amelia, si è verificata nella frazione di Fornole, in località Stibi. Lo smottamento, causato dalle intense piogge, ha interessato la strada che collega l’area industriale di Amelia con quella regionale 205 Amerina, rendendo necessario inizialmente il blocco della circolazione. Sul posto – riferisce in una nota l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Avio Proietti Scorsoni – si sono recati personale comunale, Protezione civile, vigili urbani e altri operatori che hanno provveduto a rimuovere il materiale dalle carreggiate e a mettere provvisoriamente in sicurezza la zona. La frana ha anche provocato il danneggiamento dei sottoservizi della strada, facendo saltare temporaneamente la fornitura di gas, luce e acqua. “Le squadre di intervento di Enel, Erogasmet e Aman, insieme al Comune hanno provveduto a riallacciare i servizi, ora la strada è inoltre transitabile” spiega l’assessore Proietti Scorsoni. “Purtroppo – aggiunge – questa è la terza frana che si verifica sul nostro territorio in poco tempo, dopo quella del muro del belvedere e di Sant’Angelo”.
Dunque, che la sicurezza idrogeologica in Italia sia pressoché inesistente è abbastanza chiaro. Si tratta di una vera e propria emergenza, la cui portata non è ancora ben compresa perché nessuno, a livello politico-decisionale, si è mai preso la briga di sollevare il problema a farlo diventare ‘affar di stato‘, come dovrebbe essere. Noi cittadini dovremmo pretendere, alla pari dei bollettini Covid, anche bollettini con il numero di frane e relative vittime che avvengono ogni anno sul territorio nazionale. Solo così, forse, riusciremmo a capire l’urgenza e la necessità di rapidi ed efficaci interventi in tal senso.