Il lago Bajkal conserva nel suo bacino il 23% delle acque dolci del pianeta e proprio per le sue acque splendidamente cristalline che lasciano ammirare gli abissi fino a 40 metri di profondità è detto “l’occhio blu della Siberia”.
Si tratta di una nicchia ecologica caratterizzata da specie endemiche come le foche nerpa (le uniche foche d’acqua dolce al mondo) e oltre 1.500 specie di piante e animali che vivono solo qui; ma si tratta anche di un crogiuolo di culture e religioni come quella dei Buriati che unisccono il buddhismo tibetano e lo sciamanismo.
Una distesa di oltre 600 chilometri costeggiata anche dalla Transiberiana e che tra i suoi ghiacci invernali permette avventure come il kite-surf sul ghiaccio, corse con le slitte trainate dagli husky siberiani e persino partite a golf sulle acque congelate.
Il lago Bajkal: l’occhio blu della Siberia
Il lago Bajkal è lo specchio d’acqua più antico e più profondo del mondo, viene chiamato spesso “l’occhio blu della Siberia” per le sue acque incredibilmente cristalline che rimangono trasparenti anche quando si trasformano in una distesa ghiacciata. Sembra, infatti, che le acque lascino filtrare lo sguardo fino a più di 40 m di profondità.
Ma non è questo l’unico nome che viene attribuito al lago poiché tra i Buriati (la minoranza etnica di origine mongola che abita le rive orientali) è noto con il nome di Dalai-Nor, cioè Mare Sacro.
L’isola di Ol’chon e la Roccia dello sciamano
Il lago è costeggiato da scogliere a picco sulle acque, circondato da catene montuose e costellato da una ventina di isole delle quali la più grande è proprio l’isola di Ol’chon, lunga una settantina di chilometri nonché una delle isole lacustri più estese al mondo.
Un’antica credenza popolare afferma che esistano due demoni maligni abitanti delle acque profonde intorno all’isola di Ol’chon: “Burkhan” e “Doshkin Nojon”, che sono pronti a prendere le anime dei pescatori durante le tempeste.
Per rabbonire gli spiriti una consuetudine degli abitanti che popolano la zona è quella di collocare dei nastrini colorati portafortuna detti “semelga” sopra gli arbusti.
Sull’isola di Ol’chon si trova la Roccia dello sciamano, il punto più famoso del lago e uno dei luoghi più sacri dell’Asia, poiché importante per i buriati ma anche per lo sciamanesimo e il lamaismo.
I monaci buddhisti ritenevano che nella grotta vivesse una divinità mongola e proprio per questo si recavano qui in pellegrinaggio.
Tuttavia, solo allo sciamano era concesso di avventurarsi all’interno della tortuosa caverna, mente alle popolazioni locali era consentito solamente di dedicare i propri sacrifici nelle vicinanze della rupe.
Ancora oggi ai piedi della roccia di 42 metri di altezza è rimasto un misterioso disegno e un messaggio in sanscrito che testimoniano la lunga venerazione per questo luogo intriso di leggenda.
Natura e biodiversità del lago Bajkal
Il lago si estende per 636 chilometri da nord a sud e per 80 chilometri da ovest a est, per un totale di 2000 chilometri di costa e nacque tra i 25.000 e i 30.000 anni fa per lo spostamento di due faglie che si aprirono e in seguito si riempirono di acque. Nel suo punto più profondo arriva a toccare 1.637 metri e contiene l’80% delle acque dolci della Russia, nonché un quinto delle riserve idriche mondiali (escluse quelle delle calotte polari e dei ghiacciai perenni).
L’ecosistema del lago Bajkal è unico al mondo ed è protetto da una rete di riserve naturali e parchi nazionali che mirano a tutelare la biodiversità che comprende specie animali come: cervi muschiati, orsi bruni, galli cedroni, scoiattoli, lupi, volpi artiche, zibellini e una ricca molteplicità di circa 2.500 specie di piante e animali, 2/3 dei quali non si possono trovare in nessun’altra parte del mondo.
Nelle sue acque, inoltre, nuotano le foche nerpa una specie di mammiferi di acqua dolce che è endemica della zona e che può vivere molto a lungo, anche 50 anni.
Proprio per la singolarità della sua nicchia ecologica il lago è stato posto sotto la tutela dell’Unesco che l’ha inserito tra i suoi patrimoni dell’umanità nel 1996; inoltre, oggi è annoverato tra le sette meraviglie della Russia.
Tuttavia, questo non basta a tutelare la zona, dove non sono previsti impianti di depurazione e gli hotel e l’industria turistica si moltiplicano per far spazio a un sempre maggior numero di visitatori.
Il clima estremo del lago Bajkal
Durante la bella stagione, che ha comunque una breve durata, le temperature arrivano a toccare i 20 gradi, ma anche d’estate l’acqua rimane molto fredda, appena 4 gradi centigradi.
Allo stesso tempo Bajkal, le gelide temperature che attanagliano gli inverni siberiani, vengono mitigate proprio dalla presenza delle acque che comportano una media di “appena” meno 21 gradi centigradi.
D’inverno, le acque superficiali del lago congelano, ma per via dell’inerzia termica generata dalla grande massa d’acqua, si formano piuttosto tardi intorno a dicembre e si sciolgono completamente solo verso maggio. Il lago, poi, è frequentemente battuto da un forte vento che viene chiamato “sarma“ dalle popolazioni locali e che arriva a toccare i 150 km/h.
Nel momento in cui uno strato di ghiaccio di un metro e mezzo ricopre le acque del lago, proprio i Buriati percorrono le strade solcate nel ghiaccio con i loro camion non senza correre rischi.
Come visitare il lago Bajkal
Uno dei modi per godere pienamente dell’unicità del paesaggio del lago Bajkal è quello di approfittare del percorso compiuto dalla Transiberiana, la ferrovia più lunga del mondo e che proprio nel suo tratto più spettacolare segue la curva del lago.
Sebbene questo tratto fu il più costoso di tutta la linea ferroviaria poiché gli oltre 260 chilometri furono superati con tunnel e ponti realizzati dalle più esperte maestranze, oggi non rimane nulla dell’originale Transiberiana, perché le rotaie vennero sommerse nel 1957 a seguito della costruzione della diga sul fiume Angara.
Tuttavia, oggi il percorso in treno della Circumbajkalica mette ancora in connessione i visitatori con le viste più memorabili del lago, tra cui figura della del monte Chetskj.
Per chi si avventura nella regione tra i binari della Transiberiana Irkutsk è un ottimo punto di partenza per scoprire le meraviglie del lago di cui rappresenta una delle principali porte d’accesso. Si tratta di una città ricca di storia, fondata nel 1660 come guarnigione cosacca e diventata la base per le spedizioni esplorative degli angoli più estremi dell’impero russo.
Passeggiando nel centro storico si possono ammirare le caratteristiche architetture in legno; il Teatro Drammatico, uno dei centri di arte drammatica più antichi del Paese, e la Cattedrale dell’Epifania risalente al XVIII secolo.
Una delle visite da non perdere è quella alle bancarelle del mercato di Listvyanka, un piccolo villaggio immerso tra i larici dove è possibile acquistare gioielli di chaorite, una pietra viola che si può trovare solamente in questi luoghi e assaggiare il caratteristico omul, il pesce locale affumicato.
Costruita appositamente per la visita di Eisnehower, Lystvyanka offre anche la possibilità di fare kite-surf da ghiaccio, di apprezzare le colline panoramiche con osservatorio e alloggiare in confortevoli alberghi in stile tipico dell’architettura tradizionale siberiana: con i muri maestri realizzati con tronchi interi e decorazioni in legno intarsiato.
Sul lago Bajkal, inoltre, si può scegliere di fare un’emozionante gita tra le foreste di taiga trainati da una slitta di husky siberiani o camminare sulla superficie ghiacciata del lago, dove si può anche giocare a golf, oppure si può decidere di scoprire il lago in aeroscafo.