I Sami sono l’unico popolo indigeno ufficialmente riconosciuto nell’Unione Europea e la loro cultura è la più antica del Nord Europa. I territori in cui vivono i Sami sono quelli che vanno dalla penisola di Kola in Russia fino alla Norvegia centrale, includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia.
Nove lingue, una religione animista, l’allevamento delle renne, lo joik (il canto tradizionale) e una cultura millenaria esercitano fascino e suggestione sui visitatori e anche la Disney ne è stata catturata ispirando le musiche, i popoli e i luoghi dei lungometraggi Frozen e Frozen 2.
Chi sono i Sami
I Sami sono i pastori di renne indigeni di Sápmi, un’area di terra che si estende lungo la Scandinavia artica e sub-artica nei territori di Norvegia, Finlandia, Svezia e Russia.
Alcune incisioni rupestri lasciano supporre che la loro sia una cultura millenaria.
Uno dei siti più ricchi di incisioni (dove si contano più di 5000 immagini), si trova ad Alta, nella regione del Finnmark norvegese.
Ritrovamenti archeologici datati al 10.000 avanti Cristo testimoniano la presenza di una popolazione denominata Komsa, nelle zone oggi abitate dai Sami, i quali si suppone siano i loro discendenti.
Col passare del tempo, i Sami definiti “di mare”, che praticavano la pesca, diminuirono rispetto ai Sami “di montagna”, i quali, dal 1500 circa, aumentarono e divennero abili allevatori di pecore e renne.
L’allevamento di renne ha avuto così da un ruolo centrale nelle comunità Sami.
Grazie alle proprietà di questi animali le popolazioni potevano trarre sostentamento utilizzandone le ossa per fabbricare gli utensili di lavoro o le armi per la caccia; mentre con la carne potevano sfamare molte famiglie, inoltre, rappresentavano una fonte di latte e soprattutto le pelli venivano sfruttate per far fronte ai rigidi inverni artici.
Il loro modo di vivere nomade, praticato da secoli ha avuto termine negli anni ‘50 del secolo scorso, quando i governi dei Paesi scandinavi hanno messo fine alla vita “on the road” della popolazione dei Sami costringendoli in villaggi e, di fatto, distruggendone la base culturale.
Anche lo joik, il canto tradizionale sami, fu a lungo osteggiato dal governo norvegese che lo condannava in quanto lo riteneva peccaminoso e ne proibì l’uso nelle scuole negli anni ’50.
La sopravvivenza dello joik attraverso i secoli ha, tuttavia, superato anche questa prova storica e oggi la situazione è cambiata.
Lo joik sta vivendo una stagione di rivitalizzazione grazie ai giovani artisti che lo includono come elemento all’interno della musica contemporanea combinandolo ad altri stili come il jazz, il rock e persino il metal.
La cultura dei Sami
Per gran parte del XX secolo ai Sami fu proibito parlare la propria lingua e imposto l’uso del norvegese al fine di coadiuvare la rigida politica assimilazionista, questo ha comportato la perdita delle lingue sami per metà della popolazione della Norvegia.
Tuttavia, ancora oggi, si attestano nove diverse lingue sami nel mondo, cinque delle quali vengono utilizzate in Norvegia. Nessuna di queste lingue è simile né imparentata alla lingua norvegese – o del resto a nessun’altra lingua scandinava.
Le tre più comuni sono il Sami settentrionale, il Lule Sami e il Sami meridionale. Dopo le scuse del governo norvegese avvenute nel 1999, attualmente il Pite Sami e il Sami orientale stanno attraversando una fase di rivitalizzazione.
I Sami ritenevano che la natura, così come le rocce, gli scogli e i laghi, fosse dotata di una propria anima. Gli animali erano particolarmente considerati e avevano la stessa importanza delle persone, poiché la loro credenza si basava sulla convinzione che ogni essere vivente avesse almeno due anime, una corporale e una libera.
L’anima libera poteva esistere anche al di fuori del corpo come elemento protettivo. Fenomeni naturali come tuono, vento e sole erano di cruciale importanza.
Viaggio tra i Sami
La popolazione totale di Sami in Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia è stimata approssimativamente tra le 80.000 e le 130.000 persone, di cui circa la metà vivono in Norvegia. La vasta maggioranza di insediamenti sono situati nella Norvegia settentrionale.
Kautokeino, è forse la capitale culturale dei Sami, poiché qui circa il 90% della popolazione parla Sami.
Nel villaggio si trovano diverse istituzioni sami: una scuola superiore Sami e una scuola per l’allevamento delle renne, il Sami University College, il Teatro Sami Beaivvás, il Sami Language Board, il Nordic Sami Research Institute, il Resource Centre for the Rights of Indigenous People, il giornale Áššu in lingua Sami nonché la casa editrice DAT Sami e la casa discografica.
A Karasjok, nel Finnmark, nella città che è nota come la capitale sami si trova il Parlamento Sami, in cui questo popolo può eleggere i propri rappresentanti per un parlamento che si occupa solo questioni inerenti i Sami.
La struttura è una splendida opera architettoniche che è stata costruita ricalcando la forma del lavvo, la tenda tradizionale e simbolo della cultura nomade.
Nella parte centrale della Norvegia, dal Finnmark nel nord fino al Trøndelag, è possibile per i visitatori sperimentare lo stile di vita dei Sami.
Tra le attività che i viaggiatori interessati possono sperimentare vi sono le corse in slitta trainate dai cani, la possibilità di campeggiare in un tradizionale lavvo, la tenda sami, all’interno di cui si può banchettare con i tradizionali piatti sami e assaggiare il bidos, lo stufato di renna e lefse, il pane di patate sottile e croccante.
Nella Norvegia settentrionale si può trascorrere una giornata con una famiglia di allevatori di renne e incontrare da vicino la loro mandria; mentre in aprile e maggio e possibile anche partecipare alla spettacolare migrazione annuale delle renne.
Tra i musei che offrono le più ricche esposizioni sulla cultura e la storia sami vi sono: il Museo Nazionale Sami a Karasjok, il Varanger Sami Museum e il Museo Norvegese di Storia culturale a Oslo.
Da non mancare sono, poi, i festival sami che consentono attraverso, concerti, mostre e attività ludico-sportive come il lancio del lazo e la corsa delle renne di comprendere meglio le tradizioni e la cultura sami.
Queste ultime attività, come la possibilità di cimentarsi nello joik sono caratteristiche della Sami Week a Tromsø, dove si celebra tutto ciò che è sami, in occasione della loro festa nazionale il 6 febbraio.
Ogni anno a luglio a Manndalen si tiene il Riddu Ri??u festival, che attira artisti e appassionati da tutto il mondo con concerti sotto il sole di mezzanotte non può che considerarsi un festival al di fuori dell’ordinario.
Il film Disney Frozen e il mondo dei Sami
La Disney si è ispirata al mondo e alla cultura norvegese per i suoi lungometraggi Frozen e Frozen 2; in quest’ultimo in particolare le sorelle Anna ed Elsa si avventurano in una foresta incantata alla ricerca del loro passato e qui incontrano l’immaginario popolo di Northuldra e il loro branco di renne.
Facile comprendere che si tratti chiaramente di un’ispirazione che deriva direttamente dalla popolazione Sami.
Il team della produzione Disney ha inteso sancire questo legame tra la storia di fantasia e la realtà dei Sami anche attraverso un’altra scelta significativa: la scelta della musica nordica per parte della colonna sonora del film.
Durante un viaggio di ricerca in Norvegia il team incontrò il musicista e compositore di radici Sami, Frode Fjellheim, che accettò di essere coautore insieme al compositore Christophe Beck di alcuni brani del film.
Da questa collaborazione nacque “Vuelie” la canzone iniziale del film, una versione modificata di “Eatnemen Vuelie” (che significa Canzone della Terra) che Fjellheim scrisse originariamente nel 1996, e che trae origine dallo joik.
Lo Joik è la musica popolare dei Sami, uno dei canti tradizionali più antichi d’Europa. Ha delle particolari caratteristiche vocali e viene eseguito come una dedica a una persona, un animale o un luogo, ed è praticato in molte situazioni come parte della vita quotidiana.