SARS-CoV-2, AIFA approva il vaccino Astrazeneca per uso 18-55 anni: “Efficacia incerta in over 55”

L'AIFA ha confermato la valutazione dell'EMA sull'efficacia del vaccino di Astrazeneca: riduce del 59,5% le infezioni sintomatiche da SARS-CoV-2
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Un altro vaccino si aggiunge alle armi con cui l’Italia potrà combattere la pandemia da SARS-CoV-2. L’agenzia italiana del farmaco (AIFA), infatti, ha autorizzato il vaccino Astrazeneca nei soggetti al di sopra dei 18 anni, come da indicazione EMA. E ha raccomandato “un utilizzo preferenziale, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide”, si legge in una nota di AIFA. “L’arrivo di un terzo vaccino rappresenta un importante contributo alla campagna vaccinale in corso“, commenta il Direttore generale dell’Agenzia del farmaco Nicola Magrini e ”AIFA ha fornito indicazioni per ottimizzare l’utilizzo dei vaccini esistenti sfruttandone al meglio le diverse caratteristiche”.

La Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Agenzia, riunitasi oggi, ha infatti confermato la valutazione dell’EMA sull’efficacia (59,5% nella riduzione delle infezioni sintomatiche da Covid-19) e sul rapporto beneficio/rischio favorevole del vaccino. Abbiamo quindi – prosegue la nota – una valida opzione aggiuntiva nel contrasto della pandemia, anche in considerazione della maggiore maneggevolezza d’uso di questo vaccino. Si tratta di uno strumento che rafforza la campagna vaccinale in Italia e, seppure i dati a disposizione indichino una efficacia inferiore a quella degli altri due vaccini disponibili, la comparazione tra i tre vaccini è difficile, tenuto conto delle diversità delle popolazioni studiate e della necessità di completare gli studi.

vaccino coronavirusIn particolare – dettaglia l’Agenzia – i dati degli studi registrativi del vaccino Astrazeneca mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, in quanto tale popolazione (nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale) era scarsamente rappresentata. Dunque, nel tentativo di contestualizzare le migliori condizioni di utilizzo di questo vaccino rispetto agli altri vaccini disponibili (BioNTech/Pfizer e Moderna) e sottolineando che una valutazione conclusiva potrà avvenire solo al termine degli studi clinici in corso, la Cts ha suggerito: un utilizzo preferenziale dei vaccini a Rna messaggero nei soggetti più anziani e/o più fragili. E un utilizzo preferenziale del vaccino Astrazeneca, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide. La Commissione – conclude la nota – si è riservata infine di fornire indicazioni puntuali su aspetti più specifici, quali l’intervallo tra la somministrazione delle due dosi, a seguito di ulteriori approfondimenti.

Abbiamo una ulteriore arma contro la pandemia – osserva in conclusione il presidente Aifa Giorgio Palù – Altre presto se ne aggiungeranno. È auspicabile un approccio integrato tra vaccini e terapie anti Covid-19 attualmente in uso e in sperimentazione”.

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