Le scuole superiori possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. E’ questo il parere degli esperti del Comitato tecnico scientifico che si sono riuniti d’urgenza questa mattina dopo la richiesta del governo di un’indicazione sul ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori. Le scuole vanno dunque riaperte e, sottolineano ancora gli esperti, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, “se ne assume la responsabilita’“.
Le superiori, dunque, domani riaprono anche nel resto d’Italia, su indicazione del Governo, dopo che in 4 Regioni (Toscana, Abruzzo, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta) sono già aperte regolarmente da una settimana. Erano state le uniche 4 a non opporsi alle indicazioni del Governo con ordinanze restrittive locali, come invece avevano fatto le altre 16 Regioni.
Scuole superiori, ufficiale domani la riapertura di presenza in Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Molise
Dopo tante incertezze e tira e molla, domani torneranno in classe gli studenti delle scuole superiori di quattro Regioni italiane: Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Molise. Salgono così ad 8 (dopo Toscana, Abruzzo, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta che avevano regolarmente già riaperto anche le superiori da lunedì scorso) le Regioni in cui le superiori sono aperte. La didattica in presenza, secondo l’ultimo dpcm, dovra’ essere garantita “almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca”. La Dad al 100% per gli gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado era iniziata a fine ottobre, dopo poco piu’ di un mese dalla riapertura degli istituti dalla pausa estiva. Gia’ dai primi di gennaio, in tutta Italia si sono moltiplicate le manifestazioni e i sit-in degli studenti che chiedevano di tornare in classe. Richiesta sostenuta anche dai dirigenti scolastici che piu’ volte hanno ribadito quanto sia importante tornare a seguire le lezioni in presenza. “L’esigenza di tornare a scuola c’e’ e questo e’ fuori discussione“, ha dichiarato all’Agi Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale presidi, “deve essere pero’ valutato bene l’aspetto della sicurezza. Per questo motivo negli ultimi giorni, c’e’ stata molta attenzione sul servizio dei trasporti. Io mi auguro che questa riapertura sia duratura e che nell’immediato futuro scompaiano anche tutti quei comportamenti scorretti che nelle settimane prima di Natale hanno contribuito a far risalire la curva dei contagi. Altrimenti saremo costretti a tornare alla didattica a distanza“. Giannelli ha inoltre sottolineato come questo periodo di chiusura e di incertezza sulla riapertura non sia stato difficile solo per gli studenti ma anche per i dirigenti scolastici: “Nelle scorse settimane si e’ creata un po’ di confusione e – ha detto – i dirigenti ne hanno risentito, soprattutto per i continui cambi di programma che rendono difficile l’organizzazione di tutta la macchina scolastica“.
Il ritorno in classe degli studenti delle superiori, seppur al 50%, “e’ un segnale positivo” per Mario Rusconi, presidente dell’Anp del Lazio. “Abbiamo sempre tifato per la didattica in presenza, ora dobbiamo fare in modo che ci siano tutte le misure di sicurezza necessarie. Il problema – ha detto all’Agi – non e’ all’interno degli istituti scolastici ma fuori. Per quanto riguarda la citta’ di Roma, l’Atac ci ha assicurato che sono stati fortemente potenziati i trasporti e il Prefetto della Capitale ci ha detto che aumentera’ i controlli per evitare assembramenti. Cominciamo quindi – ha concluso Rusconi – ad avere fiducia che ci siano le condizioni per aprire le scuole in sicurezza. Naturalmente ci deve essere la collaborazione di tutte le istituzioni“.