L’intelligenza artificiale entra in sala operatoria: il chirurgo potrà d’ora in poi guardare l’organo bersaglio sulla telecamera e nello stesso momento avere davanti agli occhi in 3D ed automaticamente i modelli virtuali ricostruiti tramite TAC e risonanza magnetica. Per la prima volta quindi la mano del chirurgo è guidata da immagini in 3D degli organi da operare e delle neoplasie da cui sono affetti, sovrapponibili sul campo operatorio agli organi reali, per consentire di vedere l’interno dell’organo colpito dal tumore, ben al di là di quanto potrebbe visualizzare a occhio nudo, anche con l’aiuto della telecamera intraoperatoria. Non era mai accaduto che l’atto chirurgico fosse guidato da immagini reali e virtuali ‘sincronizzate’: fino a oggi i modelli in 3D utilizzati in chirurgia robotica oncologica dovevano essere riportati su un monitor esterno, obbligando l’operatore a distogliere lo sguardo e la concentrazione da una parte all’altra. L’obiettivo è una chirurgia oncologica ‘personalizzata’, di estrema precisione e massima efficacia, con il minimo impatto sui tessuti sani. Non è fantascienza ma ciò che accade oggi al Candiolo dove Francesco Porpiglia, il coordinatore degli studi che hanno permesso di mettere a punto il metodo, eseguirà su rene e prostata i primi due interventi a ‘realtà aumentata’ interamente guidati dall’intelligenza artificiale.
Tumore del rene e della prostata: i primi 2 interventi guidati dall’intelligenza artificiale in anteprima mondiale all’IRCCS di Candiolo
L'IRCCS di Candiolo, l’Oncologico del Piemonte, diventa per due giorni la capitale mondiale dell’hi-tech nella lotta ai tumori della prostata e del rene
MeteoWeb