La collaborazione scientifica dell’Osservatorio Pierre Auger ha deciso di rendere pubblici il 10% dei dati registrati utilizzando il più grande rilevatore di raggi cosmici del mondo che si estende su una superficie di circa 3000 chilometri quadrati nella provincia di Mendoza, in Argentina. L’obiettivo è che i dati possano essere utilizzati sia per scopi di ricerca scientifica sia per progetti didattici da una comunità ampia e diversificata di utenti.
I dati – spiega in una nota l’INFN – sono una parte di tutti gli eventi selezionati per ottenere i risultati di fisica registrati in quasi 15 anni di funzionamento dei rivelatori di superfice, 1600 tank di acqua che osservano lo sciame dei raggi cosmici quando colpisce la superficie terrestre, e dei 27 telescopi a fluorescenza distribuiti intorno alla griglia di rivelatori di superficie che raccolgono, invece, i lampi di luce di fluorescenza prodotti nell’aria dalle particelle cariche dello sciame, osservandone così lo sviluppo longitudinale lungo la direzione di provenienza. I dati dell’Osservatorio comprendono quelli grezzi, ottenuti direttamente da questi strumenti, e quelli generati da analisi di dettaglio. Insieme ai dati sono rilasciati dei codici di esempio per leggerli, derivati da quelli utilizzati per ottenere i risultati pubblicati dalla Collaborazione. Una parte dei dati viene abitualmente condivisa con altri osservatori per consentire analisi con copertura dell’intera sfera celeste e per facilitare studi multi-messenger.
È possibile accedere ai dati all’indirizzo
www.auger.org/opendata
“I dati rilasciati dalla Collaborazione Pierre Auger sono il risultato di un grande impegno volto a mantenere in funzione per così lungo tempo un apparato sperimentale, che si estende su un territorio vastissimo nella pampa argentina e hanno un grandissimo valore per la comunità scientifica internazionale” commenta Valerio Verzi, responsabile INFN dell’esperimento. “Questo permetterà alle generazioni future di avvicinarsi ed apprezzare la fisica legata a questi messaggeri dell’Universo di energie così estreme.”
L’Osservatorio Pierre Auger è gestito da una collaborazione internazionale di oltre 400 scienziati provenienti da 18 Paesi diversi in cui l’INFN ha da sempre un ruolo di primaria importanza. L’Italia partecipa con gruppi delle Università e sezioni INFN di Catania, Lecce, Milano, Napoli, Roma Tor Vergata, Torino, le Università dell’Aquila e di Palermo, il Politecnico di Milano, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il GSSI e con i gruppi INAF dell’Osservatorio Astrofisico di Torino e istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Palermo.
I risultati scientifici dell’osservatorio Auger
Il funzionamento dell’Osservatorio Pierre Auger ha permesso di determinare le proprietà dei raggi cosmici a più alta energia con una precisione senza precedenti. Questi raggi cosmici sono prevalentemente i nuclei degli elementi comuni e raggiungono la Terra da sorgenti astrofisiche. I dati dell’Osservatorio sono stati utilizzati per dimostrare che le particelle a più alta energia hanno un’origine extra-galattica. Lo spettro energetico dei raggi cosmici è stato misurato oltre 10^20 eV , corrispondente a un valore macroscopico di circa 16 joule in una singola particella. È stato dimostrato che c’è un forte calo del flusso ad alta energia e sono state scoperte prove emergenti di emissioni da particolari sorgenti vicine. Le analisi dei dati hanno permesso di caratterizzare il tipo di particelle che trasportano queste notevoli energie, che includono elementi che vanno dall’idrogeno al silicio. I dati possono essere utilizzati anche per testare la fisica delle particelle a energie oltre la portata di LHC.