Clima, deforestazione non sempre collegata al riscaldamento: in alcune zone potrebbe contribuire ad abbassare le temperature

"La presenza massiva di alberi potrebbe non essere necessariamente collegata a un clima più fresco": l'impatto climatico delle foreste sul clima
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Gli scienziati della Clark University ‘s Graduate School of Geography, della Climate Corporation hanno analizzato l’impatto climatico delle foreste sotto diversi punti di vista e non solo valutando l’assorbimento dell’anidride carbonica. Una delle conclusioni dello studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, è che la deforestazione in alcune zone potrebbe contribuire ad abbassare le temperature medie.

La presenza massiva di alberi potrebbe non essere necessariamente collegata a un clima piu’ fresco – afferma Christopher A. Williams della Clark University ‘s Graduate School of Geography – anzi, in alcuni casi la deforestazione potrebbe contribuire a mantenere le temperature piu’ basse“. Il team ha quantificato gli effetti climatici dovuti alla presenza di foreste e scoperto che in alcune parti del mondo la forte presenza di vegetazione potrebbe aver amplificato il riscaldamento globale. “Le foreste assorbono l’anidride carbonica dall’aria e la immagazzinano nel legno e nel suolo, rallentando l’accumulo di gas serra nell’atmosfera – spiega il ricercatore – ma tendono anche ad essere piu’ scure di altre superfici, per cui possono assorbire luce solare e trattenere il calore in un processo noto come ‘effetto albedo’. In alcune parti del globo, come l’Intermountain West, la forte presenza di foreste puo’ aumentare le temperature medie se si considerano gli impatti climatici nel complesso“.

Gli scienziati hanno utilizzato il telerilevamento satellitare per fornire una prospettiva dettagliata e osservativa per esaminare l’impatto della deforestazione e individuare i luoghi associati alla perdita di vegetazione, esaminando l’attuale impiego del suolo e quantificando le emissioni di carbonio e l’effetto albedo. Confrontando questi effetti il team ha misurato l’impatto della deforestazione sul sistema climatico. “Questa nuova prospettiva – continua Huan Gu della Climate Corporation, seconda firma dell’articolo – ha importanti implicazioni sulle politiche e gli sforzi di gestione che si stanno rivolgendo alle foreste per mitigare il cambiamento climatico“.

Secondo lo studio, la perdita di foreste a est del fiume Mississippi e negli stati della costa del Pacifico ha contribuito al riscaldamento planetario, mentre la perdita di foreste nell’Intermountain e nelle Montagne Rocciose occidentali avrebbe portato a una netta riduzione delle temperature medie. “Sappiamo da tempo che la sola espansione della copertura forestale non sarebbe sufficiente a mitigare il riscaldamento globale – commenta Williams – ma non sempre gli effetti dell’effetto serra e dell’albedo vengono considerati insieme. In questo modo, alcune iniziative di piantumazione di alberi potrebbero aumentare la copertura forestale in zone controproducenti nell’ottica del riscaldamento ambientale”. “Studi come il nostro – sottolinea lo studioso – possono aiutare a identificare quali alberi piantare e dove, per massimizzare le potenzialita’ della flora piantata”.

Gli scienziati hanno scoperto che l’impatto netto sul clima di 15 anni interi di perdite di foreste ammonta a circa il 17 per cento di un anno delle emissioni di combustibili fossili degli Stati Uniti. “Speriamo di generare set di dati utilizzabili da condividere con i gestori del territorio e i responsabili politici di tutto il mondo entro i prossimi due anni – conclude Williams – in questo modo possiamo garantire che gli sforzi di piantagione si concentrino sui luoghi piu’ adeguati e abbiano gli effetti desiderati”.

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