Assieme alla missione Mars 2020, anche l’Italia “sbarcherà” su Marte il prossimo 18 febbraio: “l’ammartaggio” del rover Perseverance della NASA è infatti la prima tappa dell’ambiziosissimo programma Mars Sample Return, per la quale un importante contributo è fornito dall’industria italiana con il gruppo Leonardo.
La Missione Mars 2020 della NASA
La missione Mars2020, lanciata il 30 luglio, porterà su Marte il quinto rover americano, Perseverance, e il primo drone elicottero Ingenuity, la prima macchina che tenterà di volare su Marte.
Con un sofisticato pacchetto di strumenti scientifici, un braccio robotico, l’elicottero Ingenuity, 25 telecamere e i primi microfoni per registrare il suono sul Pianeta Rosso, la missione Mars 2020 della NASA è la più avanzata mai inviata su un altro pianeta.
L’arrivo su Marte è previsto con l’atterraggio in programma nel cratere Jezero, che in passato ha ospitato l’antico delta di un fiume che potrebbe essere stato in grado di sostenere la vita. Perseverance esplorerà il cratere per almeno un anno, che equivale a quasi due anni terrestri, per cercare tracce di vita o provare che l’antico fiume fosse davvero un ambiente in grado di ospitarla, analizzando il suolo e raccogliendo campioni di roccia che saranno portati sulla Terra da una futura missione di recupero, Mars Sample Return.
La missione Mars Sample Return
Entro il 2031, la missione Mars Sample Return raccoglierà in situ campioni della superficie di Marte e li riporterà a fini di studio nei laboratori terrestri. Inizialmente il MSR Sample Retrieval Lander scenderà sulla superficie del pianeta trasportando il Sample Fetch Rover (SFR) e il Mars Ascent Vehicle (MAV). Il SFR raccoglierà i campioni dalla superficie marziana immagazzinati dal rover Mars 2020 Perseverance della NASA e trasferirà questi campioni nel Mars Ascent Vehicle, un mini-razzo sviluppato dalla NASA, che li lancerà nell’orbita di Marte. In quel momento, la sonda ERO, che verrà lanciata nel 2026, sarà pronta per localizzare e catturare i campioni rilasciati dal MAV. Dopo la cattura, i campioni verranno sigillati in un sistema di contenimento biologico e posti all’interno del Earth Entry Vehicle. ERO lascerà l’orbita marziana e tornerà sulla Terra. Al rientro in orbita terrestre, ERO rilascerà l’Earth Entry Vehicle che verrà recuperato e il campione verrà così analizzato.
Leonardo sta studiando e progettando a Nerviano (MI) i due bracci robotici che raccoglieranno e trasferiranno i campioni marziani sul Veicolo di Ascesa – Mars Ascent Vehicle (MAV): il primo, più piccolo e agile (avrà 6 gradi di libertà e sarà estendibile fino a circa 110 cm), dovrà essere montato sul Sample Fetch Rover dell’ESA, che viaggerà sul suolo per raccogliere con una “pinza” i contenitori. Il secondo, più robusto (avrà 7 gradi di libertà e supererà i 2 metri di estensione), sarà sul Sample Retrieval Lander della NASA per muovere i contenitori dal rover alla capsula che sarà lanciata in orbita. I bracci che Leonardo sta progettando saranno veri e propri gioielli della robotica e meccatronica, in grado di operare autonomamente (il ritardo fino a circa 20 minuti delle comunicazioni tra Terra e Marte non permetterebbe di gestire i bracci rapidamente) individuando il contenitore del campione marziano, scegliendo la miglior traiettoria per raccoglierlo e per posarlo nel raccoglitore e considerando le strategie per risolvere eventuali problematiche.
L’Italia è coinvolta anche nella fase del lancio dell’Earth Return Orbiter, che “catturerà” la capsula in orbita marziana e rientrerà a Terra: Thales Alenia Space, società partecipata da Leonardo, è responsabile della fornitura del sistema di comunicazione che consentirà la trasmissione dati tra Terra, Orbiter e Marte e della progettazione dell’Orbit Insertion Module.
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