Cygnus X-1 è il primo buco nero mai scoperto e il piu’ vicino, a poco piu’ di 6.000 anni luce, nella costellazione del Cigno. Cygnus X-1 fu al centro di una scommessa tra il celebre cosmologo Stephen Hawking e Kip Thorne, premio Nobel per la Fisica nel 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali. Hawking credeva che non fosse un buco nero e alla fine fu costretto a ricredersi. Ora un nuovo studio, basato sui dati raccolti dal radiotelescopio americano Very Long Baseline Array (Vlba) e condotto dai ricercatori della Curtin University australiana e dell’International Centre for Radio Astronomy Research (Icrar) australiano, coordinati da James Miller-Jones, fornisce nuove indicazioni su questo mostro cosmico: la sua massa e’ il 50% maggiore di quella prevista dal 1964 a oggi. Lo studio e’ stato pubblicato su Science.
“Le nuove osservazioni – spiega Miller-Jones – mostrano che Cygnus X-1 ha una massa piu’ di 20 volte quella del Sole, cioe’ il 50% in piu’ rispetto alle stime precedenti”. Inoltre, per Xueshan Zhao, dell’Accademia Cinese delle Scienze, tra gli autori dello studio, “i dati indicano che Cygnus X-1 ruota in modo molto rapido, vicino alla velocita’ della luce e piu’ veloce di qualsiasi altro buco nero trovato fino ad oggi”. “Il nuovo identikit di Cygnus X-1, insieme ai dati dei cacciatori di onde gravitazionali – spiega all’ANSA il fisico Salvatore Capozziello, che insegna cosmologia e Relativita’ Generale all’Universita’ Federico II di Napoli, ed e’ associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) – mettono in discussione i nostri modelli sulla formazione di questi buchi neri come stadio finale dell’evoluzione di stelle morenti. Ne vedremo delle belle nei prossimi anni“.
Maggiori informazioni sulle caratteristiche di questo buco nero arriveranno ad esempio dal piu’ grande radiotelescopio al mondo, lo Square Kilometre Array (Ska), una rete di parabole in costruzione tra l’Australia e il Sudafrica.