Ebola, preoccupazione in Congo: altri 4 morti, la popolazione continua a opporsi alle misure igieniche

"Le persone non hanno ancora capito che l'Ebola è appena ricomparso, ancora non hanno ben chiara la situazione"
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A causa del virus Ebola 4 persone sono morte nell’est della Repubblica Democratica del Congo dalla sua recrudescenza: la popolazione è contraria alle misure sanitarie, e ciò fa temere una significativa diffusione dell’epidemia.
Dalla ricomparsa dell’epidemia il 7 febbraio sono stati registrati “6 casi di Ebola. Abbiamo perso 4 pazienti. Due sono morti venerdì e sabato. Continuiamo a prenderci cura di due pazienti in cura presso il CTE (Centro di cura Ebola) a Katwa. Alcune famiglie rifiutano categoricamente che le loro case siano disinfettate come pure sepolture dignitose e sicure. Le persone non hanno ancora capito che l’Ebola è appena ricomparso, ancora non hanno ben chiara la situazione“, ha affermato il dottor Eugene Syalita, ministro provinciale della salute per il Nord Kivu (est).
Come già avvenuto in passato, la popolazione della regione rifiuta di credere all’esistenza di Ebola e si oppone alle misure imposti per evitare contaminazioni (evitare di toccare i pazienti o non lavare i cadaveri dei malati).
La Repubblica democratica del Congo aveva annunciato il 18 novembre 2020 la fine ufficiale dell’11ª epidemia di Ebola, dopo la morte di 55 persone su 130 casi registrati.

Il virus, che si trasmette all’uomo da animali infetti, è stato scoperto per la prima volta nel 1976, nei pressi del fiume Ebola, e finora le epidemie sono state 11. La Rd Congo è stato il Paese maggiormente colpito, il 50% in più rispetto alle altre nazioni, ma adesso l’epidemia è ripresa anche in Guinea, dove ha giù causato 5 decessi.
Si ritiene che il virus che causa l’Ebola provenga dai pipistrelli: il tasso medio di mortalità di circa il 50%, ma secondo l’OMS può salire fino al 90% in alcune epidemie.

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