Etna, si intensifica l’eruzione: alta fontana di lava dal Cratere di Sud-Est, il 6° parossismo è iniziato

Incremento dell'attività stromboliana al Cratere di Sud-Est dell'Etna: due bocche producono una fontana di lava di circa 400 metri
  • Foto di Salvo Santapaola
  • etna 24 febbraio 2021
    L'Etna da Pedara. Foto Alfio Squadrito
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    L'Etna da Pedara. Foto Alfio Squadrito
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E’ iniziato il 6° parossismo degli ultimi 8 giorni sull’Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle ore 19 locali si registra un incremento dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est dell’Etna. In particolare le due bocche dove era concentrata l’attività stromboliana adesso producono una fontana di lava, l’altezza raggiunta da tale attività è di 400 metri circa. Persiste l’attività  di emissione di cenere in atmosfera al di sopra del Cratere di Sud-Est. E’ presente una colata che si dirige verso la desertica Valle del Bove. Il fenomeno parossistico è il sesto dal 16 febbraio scorso.

L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra valori elevati con tendenza all’incremento. La localizzazione della sorgente permane nell’area del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2700 metri sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica risulta parecchio sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi. La localizzazione degli eventi infrasonici permane al Cratere di Sud-Est.

AGGIORNAMENTO

L’Ingv-Oe di Catania comunica che alle 22 la fontana di lava ha raggiunto l’altezza di circa 500 metri dall’orlo craterico, mentre la colonna eruttiva di cenere lavica e lapilli si espande in verticale per diversi chilometri. Nel settore Sud-Ovest del cratere di Sud-Est e’ in corso un trabocco lavico ben alimentato e lo e’ anche la colata che si riversa nella desertica Valle del Bove. L’ampiezza media del tremore vulcanico, mostra valori elevati con tendenza ad un ulteriore incremento. La localizzazione della sorgente permane nell’area del cratere di Sud-Est ad una profondita’ di circa 2.800 metri sul livello del mare. Anche l’attivita’ infrasonica e’ elevata sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi.

Monitorando in tempo reale l’Etna in eruzione

I ricercatori dell’INGV della sezione di Catania e di Roma sono sul campo, nonostante le temperature glaciali, per monitorare l’evento eruttivo. Posizionati sulla Montagnola, a 2500 m di quota sul livello del mare, effettuano in tempo reale osservazioni del pennacchio eruttivo con telecamere termiche ad alta velocità e misure della composizione dei gas emessi tramite tecnica di telerilevamento a infrarosso (FTIR- Fourier Transform InfraRed).

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