Etna in eruzione: la colata lavica del 18 febbraio 2021 vista dallo Spazio [FOTO]

Etna: le spettacolari immagini riprese dai satelliti che mostrano le diverse diramazioni delle colate laviche prodotte dal vulcano
  • eruzione etna oggi 19 febbraio 2021 (2)
    Spettacolare immagine dell’Etna ripresa dallo strumento OLI (Operational Land Imager (OLI) a bordo del satellite Landsat 8 NASA –USGS. A) il 18 febbraio 2021. La visualizzazione in falsi colori della combinazione delle bande dell’infrarosso–visibile, permette di visualizzare la lava incandescente (B) di colore rosso vivo. La copertura nevosa appare di colore celeste. (Elaborazione ed interpretazione Stefania Amici –INGV)
  • etna satellite
    Immagine acquisita dal sellite ESA Sentinel2 giorno 18, su spettro visibile RGB + infrarosso (SWIR – 2190 nm). Si vedono anche qui le colate prodotte dal parossismo del 18 febbraio, in direzione valle del Bove (la più lunga), M. Frumento Supino (verso SSW) e Valle del Leone (la più piccola verso NE)
  • eruzione etna 18 febbraio 2021
    Copyright contains modified Copernicus Sentinel data (2021), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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In relazione all’evento parossistico che ha interessato l’Etna il 18 febbraio 2021, sul blog INGVvulcani sono state pubblicate 2 spettacolari immagini riprese dai satelliti Landsat 8 NASA – USGS e ESA Sentinel 2, che mostrano le diverse diramazioni delle colate laviche prodotte (foto nella gallery in alto).

Nelle prime ore del 18 febbraio 2021, solo una trentina di ore dopo l’episodio parossistico del 16 febbraio, il Cratere di Sud-Est dell’Etna ha prodotto un nuovo parossismo, molto simile al precedente: fontane di lava in alcuni momenti hanno raggiunto altezze di 600-700 m sopra la cima. Una colonna eruttiva si è sollevata fino a quote di alcuni km sopra il vulcano, per poi essere spinta dal vento verso sud-est. Ciò ha determinato ricadute di cenere e lapilli in un settore compreso fra i comuni di Zafferana Etnea ed Acireale, hanno spiegato gli esperti INGV. L’attività di fontana di lava è durata una quarantina di minuti e si è conclusa bruscamente, in concomitanza con il calo dell’ampiezza del tremore vulcanico, e la scomparsa di segnali infrasonici.

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