L’Etna non dà tregua. Dopo il parossismo di questa mattina, iniziato con le prime luci dell’alba, il vulcano si era apparentemente calmato, con la diminuzione del tremore vulcanico e dell’attività infrasonica. Le conseguenze dell’attività di questa mattina sono di proporzioni mai viste, come stanno raccontando e documentando con foto e video sui social i residenti dei comuni etnei.
Pochi minuti fa, però, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha diffuso un nuovo comunicato, il terzo da questa mattina, comunicando “che si osserva una ripresa dell’attività stromboliana Asal CSE, accompagnata da emissione di cenere. Dalle 10:20 UTC l’ampiezza media del tremore vulcanico ha subito un nuovo incremento verso valori elevati. La sorgente permane al cratere di SE ad una quota di 2800 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica mostra anch’essa un incremento e permane al Cratere di SE. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati”.
L’Etna ha dunque ripreso la propria attività e promette, o minaccia, di accompagnare i residenti dei comuni circostanti il vulcano, in questa tiepida domenica soleggiata di fine febbraio.