Rosario Tuccio ha raccolto e misurato la cenere caduta stamattina a Santa Venerina, comune etneo di 8.560 abitanti situato sul versante orientale del vulcano: il dato è impressionante, sono caduti 30 chilogrammi di cenere eruttiva e pietre vulcaniche ogni metro quadro. Si tratta di una misura enorme che non riscontra precedenti negli ultimi decenni. L’intensità della pioggia di cenere di stamattina è stata tale sia per l’entità del parossismo, breve ma intenso tra le 08:45 e le 09:30 del mattino, ma anche e soprattutto per le condizioni meteorologiche. L’assenza di venti, infatti, ha impedito che la nube vulcanica si diradasse e venisse spostata a maggiori distanze: a causa dell’Anticiclone, il materiale eruttivo è ricaduto alle pendici del vulcano dov’è rimasto semi-stazionario per oltre 30 minuti, mentre solitamente si dirada molto più rapidamente spinto dai venti al suolo, oggi assenti.
Anche a Zafferana Etnea la situazione è critica. La cenere è arrivata anche a Giarre e Acireale, provocando disagi persino in autostrada. “Mai visto nulla di simile“, scrivono i residenti sui social network, sconfortati dalla necessità di dover rimuovere tali enormi quantità di materiale eruttivo.
Nella fotogallery a corredo dell’articolo e nei video possiamo osservare come nei paesi etnei è routine uscire con l’ombrello sotto un’eruzione, e coprire le macchine con teli e coperte per proteggerle dal materiale vulcanico.