I libri non sono solo i magnifici portali verso altri mondi e altre storie, possono essere anche reinventati in installazioni artistiche che prorompono con il loro messaggio ideologico, impreziosire il volto delle città come fanno i murales o le panchine letterarie o ancora diventare un modo per ridisegnare gli elementi urbani in disuso come le cabine telefoniche, sapientemente trasformate in biblioteche per il book-crossing.
I libri quindi non si limitano a scolpire i cuori e le menti con le loro pagine ma sono anche un mezzo entusiasmante con cui in tutto il mondo si “scolpiscono” le città.
Le Biblio-cabine
Da Berlino a Londra, da New York al Ticino, una delle frontiere del book-sharing che ha trovato maggior successo negli ultimi anni è quella delle Biblio-Cabine.
Il book-crossing è una forma di diffusione concreta della cultura, si tratta di biblioteche a cielo aperto che nascono dalla volontà di far uscire i volumi dalle biblioteche e dalle librerie per rendere il mondo tutto una grande biblioteca da cui chiunque può prendere il libro che lo interessa, leggerlo e riportarlo indietro magari aggiungendo anche un libro che si vuole condividere e donare.
L’idea di base del book-crossing nasce negli Stati Uniti e fa velocemente il giro del mondo, ma un modo per ricostruire l’aspetto delle città attraverso la rivalorizzazione di elementi oramai in disuso come le cabine telefoniche ha consentito al book-crossing di fare un salto di qualità, ridisegnando sia il paesaggio urbano, sia stimolando la libera diffusione della cultura in modo del tutto originale.
È così che le cabine telefoniche destinate allo smantellamento a causa del diffondersi degli smartphone sono state recuperate in uno slancio nostalgico e trasformate in tutto il mondo in mini-biblioteche di città per lo scambio e la condivisione di saggi, romanzi e manuali con un effetto scenografico non da poco.
Panchine letterarie
Non sono solo le biblio-cabine a sollecitare la lettura ma anche un altro fenomeno di arricchimento architettonico che si è diffuso in molte parti del mondo: si tratta delle panchine letterarie.
L’iniziativa è nata a Londra nell’estate del 2014 e ha visto l’installazione di 50 panchine a forma di libro aperto per le vie della città, decorate da illustratori ed artisti.
Le panchine di Londra sono presenti in 4 zone della metropoli: Bloomsbury Trial, City Trial, Greenwich Trial e Riverside Trial e i temi omaggiano i grandi scrittori inglesi con citazioni che vanno dall’Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen alle opere di Shakespeare, passando per la Mrs. Dalloway di Virgina Woolf per arrivare ai racconti di Sherlock Holmes.
Il progetto è stato accolto anche in Italia dove le panchine letterarie hanno fatto la loro comparsa a Foggia nell’ambito del progetto Books About Town del 2018.
L’Università di Foggia, ispirata dall’idea londinese, con il contributo della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e dell’Accademia di Belle Arti, ha inaugurato le sue sedute a forma di libro che arricchiscono gli esterni del Dipartimento dell’Ateneo foggiano e sono state decorate proprio da 4 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Foggia con temi tratti da opere letterarie come: La lunga vita di Marianna Ucria di Dacia Maraini, Un uomo di Oriana Fallaci, Novecento di Alessandro Baricco, Il conto delle minne di Giuseppina Torregrossa e Io non ho paura di Nicolò Ammaniti.
Le panchine letterarie in Italia si trovano anche a Macchiagodena in Molise, già conosciuto nel mondo letterario per essere diventato sede nazionale dei Borghi della lettura.
Qui le citazioni vanno da Gianni Rodari a Daniel Pennac, da Dante Alighieri ad Amerigo Iannacone, poeta che celebra proprio il Molise.
Nel 2019 le panchine letterarie hanno trovato il loro spazio anche Terrasini in provincia di Palermo, da dove omaggiano l’opera di Andrea Camilleri, di Leonardo Sciascia, di Giuseppe Tornatore, di Giovanni Meli e di Rosa Balistreri.
Tunnel del libro e cascate di libri
Chi è stato alla Biblioteca Comunale di Praga racconta di essersi trovato ad ammirare un’opera d’arte che l’ha fatto sentire di volta in volta come caduti nel buco di Alice nel Paese delle Meraviglie, all’interno di un dipinto di Escher, in un tunnel interdimensionale o dritti dentro il tornado di Dorothy.
Si tratta dell’installazione Idiom, realizzata dall’artista slovacco Matej Kren; ha la forma di una colonna cava di libri ed è un cilindro alto alcuni metri realizzato con la sovrapposizione di centinaia di libri.
La colonna di libri è dotata di un’apertura a forma di goccia che consente ai visitatori di guardarvi dentro; ed è a quel punto che scatta la meraviglia perché guardando l’interno del cilindro sia verso l’alto che verso il basso, grazie a un gioco di specchi, sembra che il tunnel di libri non abbia mai fine e che si estenda all’infinito.
Kren si era già provato con una grande costruzione circolare composta da libri durante l’Expo del 2000 e sembra che questo gioco infinito di libri voglia invitare a riflettere sul rapporto tra la realtà e la conoscenza.
Il tunnel del libro impreziosisce la già spettacolare Biblioteca Comunale di Praga che è una delle più belle e moderne biblioteche d’Europa.
La serie Biografìas di Alicia Martìn, è un’installazione costituita da tre sculture formate da oltre 5000 libri ciascuna, realizzata nel 2012 nella città di Madrid. Le tre sculture sono disposte in modo da formare una cascata di libri che fuoriesce da alcuni edifici storici; è così che l’artista intende esprimere la forza dirompente della cultura racchiusa nei libri.
I testi sono stati lasciati appositamente aperti per essere in grado di disseminare la conoscenza contenuta nelle loro pagine nel vento e da oggetti inanimati sembrano assumere una propria volontà e una propria vitalità.
I libri che dipingono i volti degli edifici
I libri ridisegnano anche il volto degli edifici come accade ad Utrecht dove vi è la più grande libreria trompe l’oeil del Paese poiché ricopre l’intera facciata di un edificio.
Gli street artist Jan Is De Man e Deef Feed hanno, infatti, trasformato un palazzo di Utrecht, in Olanda, in un enorme scaffale per i libri che riproducono i testi letterari preferiti degli inquilini del palazzo e dei due stessi street artist.
La facciata è diventata così un enorme libreria con tre scaffali, corrispondenti ai piani, dove sono esposti i libri più amati dai condomini e sono state messe insieme 8 lingue e culture differenti; inoltre, una delle copertine dei libri ingloba una finestra mentre sul dorso di un altro libro è riportata la firma degli artisti.
A Lione, in Francia, nella città conosciuta per i suoi murales è la Bibliothèque de la Cité ad affrescare gli oltre 400 metri quadrati della facciata di un palazzo. Qui i libri rappresentati sono più di 500 e appartengono ad autori e a generi diversi che convergono nell’unica costante cioè il loro legame con la città francese.
Il murales è stato creato nel 1998 e oggi attrae turisti e bibliomani da tutto il mondo, intenti non solo ad apprezzare i dipinti dei testi di François Rabelais, Voltaire, Louise Labé, Jean Reverzy, Frédéric Dard, Annie Salager e molti altri, ma anche perché il quartiere in cui sono collocati è rinomato per accogliere numerosi librai che ingolosiscono i collezionisti di tutto il Paese.