Addio al fisico Fortunato Tito Arecchi, pioniere degli studi italiani sui laser e nel campo dell’ottica quantistica con cui ha conquistato fama internazionale: è morto ieri all’età di 87 anni, nella sua casa di Firenze, dopo una caduta accidentale avvenuta qualche giorno fa. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla famiglia.
I maggiori contributi scientifici di Arecchi riguardano la scoperta dei fenomeni di ordine e caos nei laser e la loro descrizione mediante la statistica dei fotoni, ha esplorato la complessità spazio-temporale dei sistemi ottici e il controllo e la sincronizzazione dei sistemi caotici. I suoi ambiti di ricerca sono stati gli effetti cooperativi in ottica quantistica, la statistica dei fotoni e le fluttuazioni laser, i fenomeni complessi e i processi cognitivi.
Nato a Reggio Calabria nel 1933, dopo la laurea al Politecnico di Milano, è stato ricercatore del CISE dal 1957 al 1970, collaborando nel frattempo anche con Università e laboratori stranieri tra cui la Stanford University. Nel 1977 è entrato a far parte dell’Università di Firenze come professore ordinario di Complementi di Fisica e poi di Fisica Superiore.
Dal 1975 al 2000 ha ricoperto la carica di Presidente dell’Istituto Nazionale di Ottica e dal 1981 al 1984 quella di vicepresidente dell’International Commission for Optics. Fra i fondatori del Laboratorio Europeo di Spettroscopie non Lineari (LENS), ha avviato nuove e originali linee di ricerca come la statistica dei fotoni e i fenomeni di ordine e caos nei laser; per tali ricerche ha ottenuto nel 2007 il Premio Enrico Fermi della Società Fisica Italiana.
Fellow dell’Optical Society of America – che gli ha conferito nel 1995 il Max Born Award – è stato fra i fondatori della Società Italiana di Ottica e Fotonica, membro della Società Italiana di Fisica e dell’Accademia La Colombaria.
Oltre che di saggi e di ben 450 articoli scientifici, è autore anche di diversi libri tra i quali “Coerenza. Complessità. Creatività”, del 2007.