Svelato in Turchia il mistero del monolite apparso lo scorso fine settimana nel sito archeologico di Gobekli Tepe, nel sudest del Paese, vicino al confine con la Siria, patrimonio mondiale dell’Unesco che secondo diversi studiosi ospita il tempio in pietra più antico del mondo.
La lastra di metallo alta 3 metri, che aveva catturato l’attenzione internazionale si è rivelata essere parte di un’iniziativa per promuovere il programma spaziale turco.
Durante la presentazione ad Ankara, il monolite è comparso in uno schermo accanto al Capo dello Stato, che indicava come “obiettivo primario” del progetto lo sbarco sulla Luna entro il 2023, centenario della Repubblica.
Sul blocco vi era un’iscrizione citata dallo stesso Erdogan in Gokturk, un’antica lingua locale, che recitava: “Guarda il cielo se vuoi vedere la Luna“.
Spazio: la Turchia andrà sulla Luna entro il 2023
Il presidente ha presentato una roadmap decennale: il programma spaziale prevede lo sbarco sulla Luna di una sonda frutto di un lavoro internazionale, e, in seguito, dopo un primo periodo che servirà ad acquisire know how, l’obiettivo sarà la messa in orbita di una sonda al 100% turca, che raccoglierà informazioni scientifiche.
“Diventeremo uno dei pochi Paesi a condurre ricerche scientifiche sulla Luna. Nella corsa allo Spazio la Turchia diventerà un attore di primo livello“, ha precisato il presidente.
L’obiettivo è sviluppare tecnologie satellitari di nuova generazione, “per porre fine alla dipendenza da satelliti di altri Paesi“, con ricadute positive su Difesa, osservazione astronomica, dal monitoraggio meteo e tracciamento di oggetti nell’orbita terrestre.