Allarme Caravelle portoghesi a Lampedusa: “State attenti, sono molto pericolose e possono essere confuse con normali meduse” [FOTO]

Avvistate Caravelle portoghesi nel mare di Lampedusa dal personale dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie
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Allarme a Lampedusa per la presenza di Caravelle portoghesi molto velenose: “Un altro esemplare di “Caravella portoghese” è stato avvistato nelle acque di Lampedusa dal personale dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, dopo quello segnalato circa 20 giorni fa,” ha comunicato il sindaco Totò Martello. “Bisogna stare molto attenti, la Caravella portoghese (che è un “sifonoforo”) è molto pericolosa, i suoi tentacoli possono provocare conseguenze anche molto serie. Oltretutto quando galleggia può essere confusa con una bottiglia di plastica o con una normale medusa: FATE ATTENZIONE, se la avvistate NON TOCCATELA ed avvisate l’AMP delle Pelagie chiamando il numero 0922.975780,” ha avvisato il sindaco, pubblicando 2 foto dell’esemplare di Caravella Portoghese avvistato dal personale dell’Area Marina Protetta.

Il primo avvistamento di Physalia physalis, che ricorda una caravella con le vele spiegate, era stato fatto 20 giorni fa e ne aveva riferito il sito dell’Area marina protetta delle Pelagie: un pescatore l’aveva scambiata per uno strano calamaro. L’esemplare era vivo al momento del ritrovamento: è stato agganciato con la canna da pesca, portato sulla banchina, chiuso in un contenitore e gettato. Fortunatamente il pescatore si è accorto in tempo della pericolosità dell’esemplare ed ha evitato il contatto diretto.
L’avvistamento di un altro esemplare è stato comunicato dall’ISPRA: “La caravella portoghese, a causa del suo aspetto – spiega l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale – viene spesso scambiata per una medusa. In realtà è un sifonoforo, ossia un’aggregazione di individui specializzati collegati tra loro al punto da essere completamente dipendenti per la loro sopravvivenza. Ha dei tentacoli molto lunghi (quelli dell’esemplare avvistato misuravano parecchi metri) e fortemente urticanti e i suoi veleni sono tossici per l’uomo“. “Non si tratta – ha precisato l’Area marina – di una specie comune nei nostri mari, anche se ci sono state diverse segnalazioni nel corso del tempo. Nonostante ciò questa creatura, nel Mar Mediterraneo, non è mai riuscita a proliferare, per via della temperatura delle acque troppo bassa rispetto al suo ambiente naturale. Eppure, l’aumento dei valori medi della temperatura del mare ne sta agevolando la comparsa. Inoltre, la scarsa presenza di predatori come le tartarughe marine, potrebbe avere dei vantaggi per il suo insediamento nel nostro mare. Eventi come questi sottolineano maggiormente la necessità di tutelare il nostro mare e, in generale, la natura“.

Per approfondire:

La caravella portoghese: non è un gonfiabile né una medusa, ma un bizzarro sifonoforo

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