Sulla decisione della Regione Piemonte, che ha interrotto per alcune ore la somministrazione di vaccino anti Covid AstraZeneca per un presunto caso di reazione avversa gravissima, limitando successivamente la sospensione a un solo lotto, il presidente dell’Agenzia del farmaco Giorgio Palù ha fatto chiarezza: “I vaccini sono sicuri e la sorveglianza spetta all’Aifa, non alla singola Regione. Il piano vaccinale è nazionale, deliberato con una legge del Parlamento prima e ora con decreto. La Costituzione dice che in caso calamità nazionale è lo Stato che coordina le decisioni,” ha commentato in un’intervista a Repubblica.
Per quanto riguarda invece il precedente ritiro di un lotto da parte di Aifa, che deve verificare due casi di trombosi avvenuti in Sicilia, “in quel caso si tratta di un lotto da 500 mila dosi delle quali 250 mila sono arrivate in Italia e 170 mila sono state inoculate senza eventi avversi importanti. Un evento trombotico colpisce ogni anno circa una persona ogni mille abitanti. Tra i giovani il dato sale a un caso ogni 10-100 mila abitanti. Aifa ha bloccato in via cautelativa il lotto in questione, finiti gli accertamenti ci sarà lo sblocco,” ha precisato Palù.
Tornando a quanto accaduto in Piemonte, secondo Palù, “c’è stata molta emotività. I vaccini sono sicuri, basta guardare i numeri. Quello di AstraZeneca è stato inoculato a 11 milioni di persone nel Regno Unito. Ci sono stati 269 casi di tromboembolia successivamente alla somministrazione, dei quali 45 fatali. Sono stati però solo correlati temporalmente al vaccino, non si è trovato alcun nesso causale. Siamo al di sotto della media dell’incidenza di questa patologia nei non vaccinati. Tra l’altro parliamo di eventi che hanno colpito persone con in media 70 anni. A quell’età, se si fa un’ecografia ai vasi, un qualche piccolo trombo da qualche parte lo si trova frequentemente“.
Il presidente dell’Aifa ha escluso correlazioni tra il caso del Piemonte e quello siciliano: “Nessun legame dal punto di vista del vaccino e sembra neanche del lotto. Come successo però nel 2014 per il vaccino antinfluenzale, sul quale partirono dei falsi allarmi con un drammatico calo della campagna vaccinale e centinaia di migliaia di ricoveri di chi ha preso la malattia, la paura ha fatto aumentare le segnalazioni inappropriate. Non bisogna assolutamente spaventarsi, perché così si mette a rischio la riuscita della strategia contro il coronavirus. Per questo non solo il mondo medico e il servizio sanitario devono essere molto cauti nel diffondere le informazioni sugli eventi avversi da vaccino, ovviamente restando trasparenti, ma anche chi si occupa di comunicazione deve esporre con chiarezza i dati“. “Purtroppo – ha concluso Palù – non siamo al livello di copertura del Regno Unito o di Israele ma molto più indietro. Con l’aumento delle vaccinazioni crescono anche gli effetti avversi che vengono registrati. I più diffusi sono quelli a livello locale, come arrossamento, dolore, rigonfiamento del braccio. Poi ci sono quelli sistemici come cefalea, piressia, mialgia, affaticamento, brividi, nausea, artralgia. Tutte cose che si risolvono senza problemi. L’ultimo rapporto della farmacovigilanza di Aifa parla di 700 casi su 100 mila vaccini inoculati“.
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“Basta falsi allarmi sui vaccini anti Covid”: per il presidente AIFA Giorgio Palù “sono sicuri, basta guardare i numeri”
In riferimento a quanto accaduto in Piemonte, secondo Palù, "c'è stata molta emotività. I vaccini sono sicuri, basta guardare i numeri"
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