Una “Apocalisse di neve” ha sommerso parti della Russia nei giorni scorsi, con varie aree e città in grande difficoltà nel fronteggiare le condizioni meteo proibitive. A Chelyabinsk, un blizzard da record ha lasciato 30.000 persone senza elettricità e oltre 210 distretti hanno dichiarato lo stato di emergenza. A Chelyabinsk, la temperatura è precipitata a -27°C, mentre soffiavano venti fino a 68km/h. Centinaia di veicoli, tra cui autobus con bambini, sono stati sepolti dalla neve e i trasporti si sono bloccati. La tempesta ha causato la chiusura di numerose strade e aeroporti.
A San Pietroburgo, le forti nevicate hanno costretto all’impiego di oltre 1.000 operai e macchine per la pulizia per liberare le strade dalla neve e nella Repubblica di Daghestan, i residenti locali hanno addirittura dovuto liberare gli animali dai grandi cumuli di neve (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo).
Nell’area, non si registravano condizioni meteo così avverse da 15-20 anni. L’area di bassa pressione si è diffusa dal Mar Baltico, ha attraversato il territorio europeo fino al Mar Caspio e poi si è formato un altro ciclone in quest’area, con gli Urali, e in particolare le aree di Chelyabinsk, Kurgan e Orenburg, che hanno ricevuto le condizioni peggiori degli ultimi 20 anni. La velocità media del vento è stata di 55-57km/h, con raffiche fino a 90km/h. In alcune località, sono stati raggiunti -40°C e infuriavano intense nevicate.