Bolide al Centro-Sud del 15 marzo 2021: una meteorite potrebbe essere caduta in Molise

I ricercatori della rete Prisma, coordinata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, ritengono che una meteorite possa essere caduta vicino a Isernia la sera del 15 marzo
MeteoWeb

I calcoli eseguiti negli ultimi tre giorni dagli esperti della rete Prisma lasciano davvero ben sperare: il bolide osservato nei cieli dell’Italia centro-meridionale, Roma compresa, (http://www.prisma.inaf.it/index.php/2021/03/17/bolide-del-15-marzo-2021-i-risultati-preliminari/) la sera del 15 marzo può avere dato luogo alla caduta di una meteorite in Molise, nei pressi della località di Temennotte, nel comune di Sant’Agapito in provincia di Isernia.

I dati presi in considerazione dagli esperti di Prisma (progetto coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e sostenuto da Fondazione CRT) per la triangolazione sono quelli ottenuti dalla camera Prisma di Capua e di altre due camere, appartenenti alla rete IMTN di Tortoreto e all’Associazione Arma Aeronautica sez. di Caserta. È infatti fondamentale poter disporre di più punti di osservazione al suolo per incrociarli e ricavare dati sulla traiettoria del bolide che, ricordiamo, è un corpo celeste di piccole dimensioni, di origine asteroidale o cometaria, che penetra in atmosfera ad altissima velocità con il conseguente surriscaldamento e ionizzazione dei gas atmosferici da cui la comparsa di una striscia luminosa della durata di alcuni secondi. Si tratta di materiale sostanzialmente primordiale, quasi per nulla alterato sin dalla formazione del nostro sistema planetario circa 4,5 miliardi di anni fa, che ci racconta molto sull’origine del Sistema Solare, da cui l’estremo valore per gli scienziati che si occupano di planetologia.

La traiettoria del bolide del 15 marzo 2021 proiettata a terra.

Dall’incrocio dei dati risulta che il piccolo corpo celeste è entrato in atmosfera a una quota di circa 80 km e ha proseguito per una lunghezza totale di 61 km percorsi in 5.3 s con una inclinazione di 84°, una traiettoria quasi verticale. L’altezza e la velocità finale è risultata, rispettivamente di 19,8 km e di soli 2,8 km/s, valori che depongono decisamente a favore per l’arrivo al suolo di una meteorite con una massa stimata di circa 1 kg (una meteorite di circa 8 cm se la densità è di 3.5 g/cm3).

Ciò dovrebbe essere accaduto se si suppone l’assenza di frammentazione ma questo sembra essere il caso: la curva di luce ripresa dalla camera di Capua (la più “pulita” di quelle utilizzate), infatti, è molto regolare, il che significa che il meteoroide si è consumato lentamente senza disgregarsi.

Assumendo quindi che qualcosa sia caduto al suolo dove bisognerebbe cercare? Occorre considerare il disturbo dell’atmosfera: quando il bolide cessa di essere visibile se qualcosa è sopravvissuto all’attraversamento dell’atmosfera inizia la fase del cosiddetto “volo buio” durante la quale sono i venti presenti in quel momento in quella località a farla da padrone. Gli esperti di Prisma hanno quindi dovuto cercare di risalire alle condizioni atmosferiche presenti la sera del 15 marzo e hanno verificato che attorno ai 10 km di quota c’era un vento da nord-ovest di circa 100 km/h che ha spinto sicuramente indietro e lateralmente il meteoroide nella fase di volo buio rispetto alla traiettoria osservata nella fase luminosa. Anche se si sta ancora cercando di raffinare i dati del vento presente attorno ai 20 km di quota, la probabile area di caduta dovrebbe trovarsi in prossimità della piccola frazione di Temennotte a 5 km a sud-ovest di Isernia e a due passi dalla SS85. Va considerata un’incertezza laterale di circa 300 m e di 500 m, avanti e indietro, per ciascun centro. Ovviamente gli esperti di Prisma proseguono nei loro calcoli cercando di raffinarli sempre di più. Ma già secondo questa prima stima gli eventuali frammenti più piccoli – che potrebbero avere dimensioni comprese fra i 2 e i 4 cm – sarebbero caduti alcuni km più a sud in una zona impervia e boscosa, quindi sarebbero molto difficili da recuperare ma mai dire mai… Di seguito l’area di probabile caduta nella mappa ricavata da Google Earth.       

La probabilità maggiore di trovare meteoriti è comunque nella zona di Temennotte.

Pur con tutte le cautele dovute alle restrizioni della normativa anti-Covid che la caccia alla meteorite abbia quindi inizio, ricordando lo straordinario successo avuto all’inizio di gennaio dello scorso anno con il ritrovamento della meteorite “Cavezzo” vicino a Modena, che è già entrato nella storia di chi si dedica, per passione o per lavoro, alle meteoriti.

Chi dovesse ritrovare un sasso sospetto nella zona indicata è pregato, prima di raccoglierlo, di seguire le istruzioni contenute nell’immagine a lato.

È importante che eventuali reperti dubbi vengano esaminati da un esperto, capace di riconoscere se la roccia sospetta può provenire dal cielo o se si può già escludere da un esame preliminare, anche attraverso un’immagine fotografica, la sua origine meteorica.

In ultimo, specifichiamo che non esiste nessun pericolo per la salute o altro derivante dal ritrovamento della presunta meteorite, che in sostanza è un pezzo di roccia inerte. In caso di potenziali ritrovamenti si prega inviare immagini e segnalazioni al Project Office del progetto PRISMA all’indirizzo: prisma_po@inaf.it o ai riferimenti indicati in calce.

Vi preghiamo pertanto di diffondere la notizia presso il pubblico, invitando i cittadini dell’area compresa nella zona di massima probabilità di caduta a segnalare all’indirizzo indicato in calce eventuali rocce o frammenti che trovassero sui loro terreni di proprietà o altrove e che sembrino ai loro occhi strane o anomale perché potrebbe trattarsi di pezzi o di frammenti del meteorite.

In particolare, se qualche abitante della zona si imbattesse in un sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati lo segnali a PRISMA inviando una foto a: prisma_po@inaf.it.

LA RETE PRISMA

Il progetto PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera), promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), si articola attraverso una rete di videocamere all-sky, installate in diverse località del territorio italiano, da dedicare all’osservazione di meteore brillanti – i cosiddetti “bolidi” – con il fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di meteoriti, che può essere associata a questi eventi.

L’obiettivo finale del progetto è quello di creare una rete di stazioni osservative, con maglie che non superino i 100 km di ampiezza, che si estenda su tutta l’Italia e che coinvolga soggetti pubblici e privati impegnati nella ricerca scientifica, nella divulgazione della scienza, nell’insegnamento. La rete, seppure ancora in fase di ulteriore sviluppo (v. paragrafo successivo), già si interconnette con un analogo programma internazionale già in funzione in Francia (rete FRIPON), Spagna e centro Europa.

SITUAZIONE AL MARZO 2021: OLTRE 60 STAZIONI IN QUATTRO ANNI

Attualmente sono installate e in funzione oltre quaranta videocamere su tutto il territorio nazionale, acquistate da diversi enti (alcune camere grazie all’impegno della Fondazione CRT che sostiene il progetto nel suo complesso), tutte con le stesse caratteristiche in modo da rendere scientificamente confrontabili i dati da esse acquisiti. La cosiddetta “prima luce”, cioè il debutto operativo del progetto, è avvenuto all’inizio del mese di marzo 2017. La mappa delle stazioni attualmente operative (punti rossi) è rappresentata graficamente nella cartina seguente, insieme a quelle già acquistate e in corso di installazione (punti arancioni), quelle in fase di acquisto (punti gialli) e quelle in manutenzione (punti viola). In quattro anni, quindi, la rete PRISMA ha saputo diffondersi sul territorio nazionale fino a includere sessanta installazioni, coinvolgendo una quarantina di enti diversi e ha ottime possibilità di estendersi ulteriormente su tutto il territorio nazionale nel giro di pochi anni.

ASPETTI CULTURALI INNOVATIVI

Oltre al valore scientifico, presente in tutti gli aspetti del progetto, l’aspetto interessante e veramente innovativo, almeno per la realtà italiana, è che la rete PRISMA vede coinvolto, oltre a personale scientifico dell’INAF e di alcune Università, anche gruppi di astrofili e studenti delle scuole secondarie (sulla base del progetto di “alternanza scuola lavoro”), seguendo la filosofia dei citizen science networks. Questo aspetto del progetto si situa nell’ambito di PRISMA-Edu, che viene sviluppato grazie anche al sostegno finanziario delle fondazioni bancarie come la fondazione CRT. Il potenziale del progetto in termini di ricerca, divulgazione e coinvolgimento dei mass media e del pubblico è molto grande, come ha dimostrato l’eco avuto sui media avuto in occasione degli avvistamenti più importanti, fra i quali spicca certamente quello che ha portato, all’inizio del 2020, al ritrovamento sul territorio di una meteorite, nel Comune di Cavezzo in provincia di Modena. Il tema della caduta di materiale extraterrestre e la possibilità di osservare il fenomeno, comprenderne l’origine e studiarne la composizione, ha un impatto molto grande presso il pubblico, con una forte ricaduta educativa. Inoltre, nel momento in cui viene individuato un evento che può potenzialmente dare luogo alla caduta di una meteorite, i partecipanti al progetto vengono coinvolti insieme alle autorità locali anche nella fase di ricerca al suolo, con evidenti connessioni con la geografia, la cartografia, l’orientamento sul terreno.

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