Storia vera di un ciclone noreaster ne “La tempesta perfetta”

Venti ad oltre 200 chilometri orari e onde alte fino a 13 metri, furono letali per l'equipaggio dell'Andrea Gail, il peschereccio del film "La tempesta perfetta" che fu vittima della violenza di un ciclone noreaster
MeteoWeb

La Andrea Gail era un peschereccio statunitense che si trovò nel 1991 nel mezzo di un ciclone noreaster, un tipo di ciclone extratropicale che interessa la costa orientale degli USA, con venti che superano i 200 chilometri orari e imponenti onde, che registrate dalle boe in quell’occasione raggiunsero la terrificante spaventosa altezza di 13 metri.

Gli eventi furono narrati in un film del 2000 con protagonista George Clooney e il titolo “La tempesta perfetta”, ma quelli che si verificarono quell’anno furono eventi del tutto eccezionali poiché a questo peculiare tipo di tempesta si unì l’uragano Grace. Indagheremo insieme gli eventi meteorologici di quella particolare tempesta e conosceremo questi fenomeni violenti e terribili che sono noti come i cicloni noreaster.

La trama del film “La tempesta perfetta”: una storia vera

equipaggio la tempesta perfettaNel 2000 usciva nelle sale cinematografiche “La tempesta perfetta” diretto da Wolfgang Petersen con George Clooney, Mark Wahlberg e Diane Lane come attori principali.

Il film è tratto da una storia vera poiché narra i fatti illustrati nel libro “The Perfect Storm” scritto da Sebastian Junger ed edito nel 1997
Protagonista della vicenda è il peschereccio Andrea Gail, una nave da pesca commerciale costruita a Panama City, in Florida nel 1978. La nave era di proprietà di Robert Broown e il porto cui faceva capo era Merblehead in Massachusetts.
Il peschereccio una volta preso il mare navigò fino a Gloucester dove sbarcò il pescato e fece rifornimento di cibo e nafta per la successiva uscita. L’ultima posizione della barca rilevata fu a 180 miglia (ossia circa 334 chilometri) a nord est di Sable Island il 28 ottobre 1991.

Il racconto del film parte proprio da Gloucester quando il capitano Billy Tyne, comandante del peschereccio Andrea Gail, nel 1991, a seguito di una serie di uscite in mare che avevano comportato il ricavo di una esigua quantità di pescato, decide di riprendere subito il mare per sfruttare un’ultima uscita prima della chiusura della stagione.

I primi giorni in mare si pongono in continuità con le precedenti uscite e la battuta di pesca non porta fortuna all’equipaggio che rimane anche vittima di alcuni incidenti e vorrebbe rientrare. Tuttavia, Tyne, che è alla sua ultima possibilità prima del licenziamento da parte dell’armatore, sceglie di spingersi oltre le solite rotte di pesca del New England e dirigersi verso il Flemish Cap, noto per i ricchi banchi di pesce spada.

Finalmente la pesca abbonda e ottiene i risultati desiderati, tuttavia, giunge l’allarme di una tempesta che sta montando velocemente alle loro spalle. La situazione meteorologica peggiora precipitosamente, si tratta dell’Uragano Grace che si trova in rotta di collisione con due altre aree di bassa pressione, una proveniente da Nord e un’altra da Sud.
Il rischio è che unendosi ne scaturisca la cosiddetta tempesta perfetta: un evento, secondo gli esperti meteo, che si realizza molto raramente, inoltre la ghiacciaia che conserva il pescato si rompe e il capitano deve decidere se perderlo irrimediabilmente o tentare di rientrare a Gloucester sfidando la tempesta.

Il timore per la perdita del lavoro e il miraggio di un ricco guadagno portano alla decisione di tentare il rientro. Le condizioni del mare diventano celermente davvero proibitive e la barca è costretta a virare per tentare di uscire dalla tempesta.

Dopo una notte in cui hanno tentato disperatamente di superare le altissime onde, finalmente intravedono il sole all’orizzonte ma un un’onda di incommensurabile altezza e potenza fa rovesciare il peschereccio e perdere la vita all’equipaggio del peschereccio. Stessa sorte toccherà anche al membro di un gruppo di aerosoccorritori paracadutisti che volava a bordo di un elicottero del soccorso aereo e aveva invano tentato di aiutare la Andrea Gail.

Il ciclone tropicale noreaster protagonista dei fatti

Durante la tempesta persero la vita 13 uomini, di cui 6 appartenenti al peschereccio Andrea Gail e nonostante dieci giorni di ricerche in mare da parte dell’elisoccorso non si trovarono mai non solo superstiti del peschereccio ma neppure i loro corpi.

I danni furono numerosi anche sulla terra ferma con numerose case e attività distrutte dalla tempesta, strade e aeroporti vennero chiusi e migliaia di persone furono costrette a spostarsi in cerca di sicurezza o rimasero senza corrente elettrica. La città di Gloucester fu particolarmente colpita da questo violento evento meteorologico e dedicò una statua ai pescatori morti in mare che riporta la dicitura “They that go down to the sea in ships”.

È vero che nell’ottobre del 1991 il ciclone tropicale noreaster imperversò nell’Oceano Atlantico per diversi giorni, causando danni e vittime e che si originò a causa di un confluire di diversi venti e correnti formando una tempesta dalla potenza eccezionale ma è pur vero che in questo caso non presentava i tipici segni di avvertimento che solitamente precedono un uragano e che di conseguenza le piccole imbarcazioni di pescatori già in mare furono colte completamente alla sprovvista.

In quel momento un vasto fronte freddo che stava scivolando lungo il nordest degli USA generò una depressione extratropicale a qualche centinaio di chilometri al largo della Nuova Scozia, contemporaneamente l’Uragano Grace, che si era formato appena un giorno prima e inizialmente era in movimento verso nordovest, virò repentinamente verso est.

L’uragano Grace, giunto nei pressi delle Bermuda fu risucchiato dalla depressione extratropicale che subì in tal modo una ulteriore intensificazione. La depressione si mosse quindi verso Sud continuando a guadagnare energia e raggiungendo il 30 ottobre la sua massima intensità, con una pressione minima di 972 millibar e venti che arrivavano a 215 chilometri orari.

Le boe sonda NOAA registrarono, inoltre, onde alte fino a 13 metri; onde alte fino a 10 metri arrivarono a colpire anche Carolina del Nord fino alla Nuova Scozia e al New Jersey che registrò uno dei più alti livelli di marea dello scorso secolo.

Contrariamente a quanto avviene nel film il peschereccio Andrea Gail si trovò inconsapevolmente in una situazione particolarmente difficile poiché l’equipaggio era completamente all’oscuro dell’evento meteorologico che lo stava attendendo.
Il mare inghiottì anche la verità su ciò che accadde alla barca nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 1991 e gli eventi narrati non si possono considerare diversamente da una supposizione degli sceneggiatori del film, seppure basate su verosimili circostanze.

Il noreaster un ciclone extratropicale

Il noreaster è un tipo di ciclone extratropicale che si sviluppa lungo la costa orientale degli Stati Uniti in un periodo compreso generalmente tra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera.
Il nome deriva dal fatto che i forti venti che si sviluppano sulla costa orientale degli USA si dispongono da Nord-Est; mentre il centro della depressione si colloca poco al largo della tempesta e nel suo movimento di traslazione tende a percorrere la linea di costa verso Nord.

In alcuni casi la depressione si approfondisce a tal punto che il minimo depressionario assume la forma “a occhio” tipica dei cicloni tropicali, ma la presenza di fronti e il fatto che si tratti di figure depressionarie “a cuore freddo” ai livelli più alti della troposfera impedisce la classificazione come tempeste come tropicali.

Nei cicloni extratropicali vediamo, inoltre, che un fronte freddo segna la zona di confine dell’aria fredda che avanza, mentre un fronte caldo guida l’aria calda verso Nord nella zona più a Est del sistema.
Questi cicloni sono più intensi davanti al fronte freddo e non piuttosto vicino al centro del sistema, come invece avviene nei cicloni tropicali.

Il noreaster è quindi caratterizzato da una forte intensità che viene generata dalle forti differenze di temperature e umidità tra l’aria fredda e i venti gelidi che in quei mesi scendono dal Canada e l’aria calda e umida che viene conservata dall’oceano Atlantico dal calore accumulato durante i mesi estivi, inoltre proprio sulle acque si formano ancora uragani di fine stagione.

Il termine Nor’easter viene utilizzato riferendosi proprio alle profonde depressioni che si formano al largo della costa orientale degli Stati Uniti e hanno a buon ragione una pessima fama tra i pescatori della regione.
Le perturbazioni, tuttavia, non interessano solo la fascia costiera, ma si spingono nell’entroterra, estendendo i loro effetti anche ad altre grandi aree metropolitane, come Washington e Philadelphia.

Lo stato canadese della Nuova Scozia e lo statunitense New England sono quelli che con più frequenza vengono investiti dai cicloni noreaster che si manifestano in questi luoghi anche con intense e prolungate bufere di neve.

Più a Sud, le coste atlantiche della Virginia sino alla Georgia, sono invece soggette a piogge persistenti e forti provocate dalle tempeste dei noreaster; i danni maggiori, tuttavia, vengono dati dai forti venti e dall’erosione causata dalla potenza delle mareggiate.

Oltre al terribile ciclone noreaster del 1991, tra i più violenti vi fu quello del marzo 1993 che tra il 12 e il 14 colpì con neve, vento, tornado e alluvioni un’ampia area, dalla Florida al Maine comportando danni che furono quantificati in 1 miliardo di dollari.

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