Un segnale importante per la riscoperta di un territorio prezioso attraverso la mobilità sostenibile e la filosofia green: è questa l’ispirazione che ha originato il progetto della Ciclovia dei Parchi della Calabria.
Dodici itinerari per un percorso lungo 545 chilometri che attraversa longitudinalmente il crinale dell’Appennino Calabrese e consente ai ciclisti di entrare in contatto con una delle biodiversità più alte d’Europa, 4 parchi naturali e attraverso i suoi sentieri spostarsi tra oltre 60 borghi e siti della multiculturalità storica della regione.
Il progetto della Ciclovia
Le risorse stanziate ammontano a circa 20 milioni di euro e tra gli obiettivi del 2021 vi è la trasformazione di alcuni tratti della ciclovia in tracciati ad uso esclusivo dei ciclisti.
Si tratta di un progetto ambizioso che vuole integrare la mobilità sostenibile con la valorizzazione delle aree naturalistiche della Calabria e ha previsto la coordinazione del dipartimento Tutela dell’ambiente della Regione Calabria e del settore regionale Parchi e Aree naturali protette.
In previsione per il prossimo futuro è l’arricchimento dell’offerta con servizi relativi all’ospitalità come i bike hotels, l’assistenza ad esempio con le stazioni di ricarica per e-bike, e la proposta per coadiuvare la logistica ad esempio con noleggiatori di bici e guide turistiche, nonché la possibilità a breve di diffondere il progetto attraverso altre lingue e quindi ad una platea allargata al circuito del turismo internazionale (il sito in particolare, sarà presto reso disponibile anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo).
Gli itinerari della Ciclovia della Calabria
La spettacolarità dei panorami e l’immersione in una delle regioni a maggiore densità di biodiversità d’Europa è resa quasi un’esperienza mistica dalle possibilità offerte dalla bicicletta che nel silenzio e nella libertà della pedalata consente a tutti i sensi di accendersi e percepire la bellezza del patrimonio calabrese.
Sono 12 gli itinerari proposti e al ciclista costituiscono una linea di collegamento ideale nel territorio, e offrono la possibilità di viaggiare tra due mari, il Tirreno e lo Jonio e 4 parchi naturali: Pollino, Sila, Serre e Aspromonte con il paesaggio appenninico che si propone in un’ottica unitaria, come specifica destinazione turistica.
Inoltre, le aree interne della Calabria attraversate dalla Ciclovia consentono di visitare oltre sessanta fra centri abitati, frazioni, paesi, espressioni di straordinaria bellezza diffusa.
Questa terra abitata fin dai tempi più remoti si profila da sempre crocevia di popoli diversi che hanno lasciato segni tangibili del loro passaggio sia nella lingua che nella cultura; un’ibridazione culturale che è concesso sperimentare attraverso borghi, luoghi di culto e siti di interesse monumentale e storico integrati nella natura come la Certosa di Serra San Bruno o la Basilica del Beato Angelo d’Acri.
Come vivere la Ciclovia dei Parchi della Calabria
Nel Pollino sono, inoltre, presenti 75 Geositi parte della rete globale dei geoparchi riconosciuta dall’Unesco: sono infatti presenti creste dolomitiche ma anche canyon vertiginosi scavati dai fiumi e torrenti impetuosi, perfetti per rafting e torrentismo, canyoning, free climbing e arrampicata.
La Ciclovia dei Parchi della Calabria prosegue verso Sud incontrando una delle più importanti tra le Riserve della biosfera incluse nei siti d’eccellenza dell’Unesco: il Parco Nazionale della Sila, storicamente conosciuto come “il gran bosco d’Italia”.
L’area protetta appare quasi interamente coperta da antiche foreste e boschi con i percorsi d’acqua che confluiscono nei tre laghi che scandiscono il paesaggio: l’Arvo, l’Ampollino e il lago Cecita.
Tra le tante attività outdoor proposte vi sono parchi avventura, bird-watching, sleddog, sci da fondo e discesa con piste che è possibile raggiungere tra l’altro con il suggestivo Treno a vapore della Sila, che giunge alla più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Europa.
A questo spettacolo fa eco il maestoso habitat rupestre dei Monti Mammicomito e Consolino siti di estrazione dei minerali per le Reali Ferriere ed Officine Borboniche di Mongiana.
La varietà floristica del parco non ha eguali e permette anche di fare un tuffo nella preistoria con la Woodwardia radicans, felce gigante relitto del Terziario.