Prosegue l’affascinante viaggio di MeteoWeb nella Commedia di Dante Alighieri è dedicata alla Creazione. Come sempre, grazie all’analisi di un testo inglese ad opera del sismologo prof. Giuliano Panza, con la collaborazione della prof. Rita Zoccoli, il nostro viaggio nell’Opera dantesca si fa sempre più suggestivo e abbraccia, oltre alla letteratura, anche la sismologia e le geologia.
Ecco di seguito la sesta puntata:
Dialogo
INTRODUZIONI
ALICE Il vero nome del mio autore è reverendo C.L. Dodgson. E’ docente di logica presso l’università e talvolta predica. In realtà lui non è Lewis Carroll. State tutti partecipando a questo viaggio?
DOROTHY Il mio autore era un commesso viaggiatore ed attore, che io ho reso noto e famoso.
ALICE Come si chiama?
DOROTHY Io, … io … non ricordo. Penso che lo Spaventapasseri(13) abbia preso il mio cervello!
SOFIA Penso che si tratti di L. Frank Baum. Verso la fine del secolo aveva l’abitudine di scrivere libri per bambini.
ALICE Chi sei tu e che lingua stai parlando? Riesco a malapena a capire la parlata strascicata di Dorothy, con accento tipico del Kansas. Sei Danese?
SOFIA Sono Norvegese. Sono stata mandata qui dal mio autore, Jostein Gaarder, in caso si discutesse di filosofia.
DOROTHY Qual è il titolo del tuo libro?
SOFIA (con orgoglio) Si chiama Il Mondo di Sofia, un romanzo sulla storia della filosofia, scritto per quindicenni.
DOROTHY (sarcasticamente) Suona bene per un libro di successo.
SOFIA Si tratta di un successo letterario a sorpresa, come non si vedeva dal tempo dell’erudito thriller di Umberto Eco, Il Nome della Rosa, ambientato in un monastero.
ALICE Da dove l’hai saputo?
SOPHIA Dalla sovracoperta del libro. Ha venduto oltre 320.000 copie solo in Germania! Si tratta di un libro sui filosofi e la filosofia.
ALICE Ho fatto una capatina dal Paese delle Meraviglie. Sono qui per aiutare il Cappellaio Matto a spiegare come funziona una teiera. In Inghilterra riscaldiamo le nostre teiere dal basso.
DOROTHY Sono piombata qui da Oz. In Kansas raffreddiamo il nostro tè dall’alto, con cubetti di ghiaccio.
ALBERTO Siamo appena saltati fuori da un libro di filosofia. Io sono il professore di filosofia e questa è la mia allieva, Sofia, che ha quasi 15 anni. A noi due piace discutere se la Terra è come una teiera o come un bicchiere di tè freddo. Si tratta di importanti questioni filosofiche. Sofia ha dei precedenti di allergia ai libri, quindi dobbiamo stare attenti.
ALICE Sono contenta di questa conversazione. Se ricordate, nel mio primo libro sono scappata, perché il libro di mia sorella non conteneva né figure né conversazioni. Ricordo di aver pensato dentro di me “… a cosa serve un libro senza immagini o conversazioni.” Spero che questo libro contenga figure e conversazioni.
ALBERTO Noi filosofi li chiamiamo diagrammi e dialoghi.
* * *
SCENA
TERRA
Nome di uno dei tanti pianeti.
Nasce al freddo
o nasce al caldo.
Il suo interno è primordiale
o non è del tutto saldo.
E’ segnato dalle spaccature,
o dai fissi punti caldi.
E’ un’arancia prelibata,
o una mela con nocciolo.
Forse ha meno di due strati,
forse molti gusci in più.
Derivanti ha i continenti
e le isole son fisse.
I Pennacchi son rompenti,
ma può darsi forse no.
Qui l’accordo è universale,
anche se non proprio tutto.
Tutto quel che al guardo sale
si presenta come un frutto.
* * *
Dialogo
IL PIANO
Il Nostro Poeta, Dante Alighieri, come molti viaggiatori, ha una guida. Virgilio è l’eroe di Dante ed è anche la metafora della Ragione. A volte la trama de l’Inferno è illuminata dai dialoghi tra DA e V.
DA Qual è il programma?
V Incontreremo varie creature e idee sul nostro cammino. Gli abitanti della Terra si chiamavano gnomi e folletti, o Dèi e Giganti. Ora sono chiamati geologi, geofisici, geochimici e vengono etichettati con altri nomi esotici. E’ importante sapere che cosa fanno e cosa pensano, prima che noi li si collochi nell’oltretomba.
DA Ma alcuni parlano strani linguaggi, balbettano persino.
V Verremo a conoscenza anche di questo aspetto.
DA Riusciremo ad imparare in qual modo i maghi sviluppano la loro saggezza e proteggono le loro idee?
V Impareremo la metafora, il ridicolo, il sarcasmo, la satira, i giochi di prestigio, i miti … vale a dire, il metodo scientifico.
DA Mi interessano metafore e miti.
V Apprenderemo nozioni sulla Terra e l’elefante(14) e approfondiremo la dimensione del Mito. Impareremo tutto sull’origine del Cosmo secondo gli dèi, i filosofi e i cosmologi.
DA Impareremo anche la biologia?
V Impareremo tutto sulle viscere della Terra, su telai nel suo grembo, su uova primordiali e sulla ricerca di pietre filosofali. Incontreremo Socrate e Simplicio. Ma prima impariamo a rispettare il nostro pianeta, anche se non è il centro dell’universo. Prima di tutto le buone maniere, poi la metafora, poi il mito. Infine un dialogo o due.
La Terra con la T maiuscola
Perché ai miei occhi
tu sei il mondo tutto
W. Shakespeare
Sogno di una notte di mezza estate
I veri scienziati della Terra hanno usato la T maiuscola per il loro pianeta, in segno di rispetto. E’ politica ufficiale delle principali Associazioni relative alla Scienza della Terra quella di seguire tale linea di condotta nelle loro pubblicazioni. Il New York Times, il Los Angeles Times, Discover, Time e Newsweek utilizzano tutti ‘Terra’ nei loro articoli. Una volta ho scritto la recensione di un libro per American Scientist (AS), una rivista noiosa, che utilizza un manuale di istruzioni vecchio stile dalla University of Chicago Press, datato, credo, 1886 o giù di lì. Tutti gli scienziati della Terra presso l’Università di Chicago usano la T maiuscola per indicare il pianeta Terra, ma AS ha insistito per l’uso della t minuscola e così ha modificato la mia recensione. Una certa signora Undress (Spògliati) era responsabile della redazione – almeno ho pensato che il suo nome fosse Spògliati e così mi rivolsi a lei usando questo cognome. La stampante a getto d’inchiostro aveva scritto in modo chiarissimo il suo nome, sotto la sua firma illeggibile, signora Spògliati. Lei mi ha risposto, rossa di rabbia, per quanto si può dedurre dal tono di una lettera, informandomi che il suo vero nome era Andrews, ma restò inflessibile sul problema della terra. Dopo questo incidente ho avuto dei dubbi circa la capacità di revisione di questa rivista e ho scoperto in seguito che Spellcheck© fornisce “spogliarsi”, come possibile alternativa a “Andrews”, che, ovviamente, è un nome proprio (cognome) e non un nome comune. Così ho scoperto che i correttori ortografici suggeriscono sia parole assonanti che parole somiglianti alla parola che si vuole veramente. Forse è stato Spellcheck© che ha modificato Terra in terra.
Nella sua testata l’American Scientist (iniziali maiuscole) proclama con orgoglio di essere insediato nel Research Triangle Park (iniziali maiuscole) a NC (due maiuscole) e di lavorare per membri attivi della ?igma ? (iniziali maiuscole greche) in Nord America (iniziali maiuscole) e all’estero (iniziali minuscole) e che riceve la corrispondenza all’indirizzo P.O. Box (maiuscole) 13975 e che viene stampata in USA (iniziali maiuscole senza punti di abbreviazione). Si potrebbe pensare che, se ‘Research Triangle’, con meno di trenta anni di età, merita rispetto, così dovrebbe meritarlo la Terra, che vanta un’età di oltre 4 eoni. Dubito che ‘Research Triangle’ compaia con lettere maiuscole nel manuale Chicago Style (o, meglio, chicago style). Il ‘Triangolo delle Bermuda’ vi compare con le maiuscole.
L’unico numero di AS che posso trovare in casa è quello di Maggio-Giugno 1998 (accoppiano i mesi). Questo particolare numero presenta un mea culpa molto istruttivo (lo chiamano Errata (maiuscolo)), ovvero:
“Nella figura 6 (p. 169) di “Creationism’s Geological Time Scale” (Marzo-Aprile), il periodo Paleozoico è stato erroneamente etichettato come Proterozoico.” Questo errore compariva in un articolo sul creazionismo scritto da Don Wise il quale, gentilmente, mi ha informato che il trenta per cento delle comunicazioni riguardanti il suo articolo è stato equamente diviso tra quelli che si offrivano di pregare per lui e quelli che minacciavano di pregare per lui. L’Editor (maiuscolo) che ha commesso l’errore non è stato identificato, ma il suo errore potrebbe valere un miliardo di anni. Questo errore fa apparire corrette le stime sull’età della Terra effettuate da Lord Kelvin e dal Vescovo Usser. L’errore è stato probabilmente trascurato, mentre i redattori, nelle loro bozze, toglievano la maiuscola a Terra e facevano l’occhiolino alla signora Spògliati (15).
Nell’interesse della ricerca scientifica ho cercato nella mia biblioteca di casa i libri dell’University of Chicago Press, per vedere se avevano rispettato il loro manuale di stile editoriale. Tra le case editrici universitarie di Oxford, Cambridge, Princeton, Harvard e così via, sono riuscito a trovare solo sei volumi pubblicati a Chicago. Quattro di questi erano di filosofi della scienza, tra cui il famigerato Struttura delle rivoluzioni scientifiche di un certo Thomas Kuhn. Ho scoperto che i filosofi della scienza non pensano, o almeno, non scrivono a proposito della Terra. Scrivono molto su Copernico e Newton e quindi si potrebbe pensare che, di tanto in tanto, si possa presentare l’occasione per discutere sull’argomento Terra. Ma no! Parlano di mondi, e anche di Mercurio (Mercurio è importante nella Filosofia della Scienza, di solito in sezioni relative ad Einstein). E, naturalmente, Terra è O.K. quando viene utilizzata in un contesto astronomico e, quindi, in un contesto filosofico (l’astronomia occupa molto spazio nei libri di Filosofia della Scienza) o all’inizio di una frase.
Non è O.K. quando viene utilizzata in un contesto geologico o divulgativo.
Inoltre i libri che ho trovato erano molto vecchi e la politica della Terra con la maiuscola, da parte degli Scienziati della Terra e di tutti i principali giornali e riviste, è stata adottata soltanto circa 10 anni fa. Prima di allora era facoltativo usare la maiuscola.
Dante utilizzò sia Terra che terra, a seconda che parlasse del pianeta Terra o di polvere e fango; usò anche la parola Inferno, con l’iniziale maiuscola. E’ vero che Shakespeare ha usato terra, ma ha anche scritto il suo nome con circa 20 grafie diverse.
Uno dei libri trovati in uno scaffale della mia biblioteca, pubblicato dalla University of Chicago Press (UCP) è Sulle spalle dei giganti (OTSOG)(16) di Robert K. Merton. Questo imponente contributo compensa tutti gli altri libri, pubblicati o non pubblicati da UCP. Ma, se lo leggete, sarete costretti a leggere anche Tristram Shandy, Anatomia della malinconia e Il Nome della Rosa (17). OTSOG infatti ha la migliore Premessa, Prefazione, Epilogo, Postfazione ed Onomastica dai tempi del Don Chisciotte. Per citare la sovracoperta del libro “Merton ha scritto un lavoro scientifico ma capriccioso, che si occupa di questioni fondamentali come la creatività, l’accettazione e il rifiuto della tradizione, il plagio, la trasmissione della conoscenza, il concetto di progresso e le vicissitudini sociali della scienza … un capolavoro di commedia intellettuale … una perla barocca dell’apprendimento come divertimento e del divertimento come apprendimento … “. Nessuno più tenta di scrivere libri di tale spessore.
UCP ha pubblicato anche The Dons: Mentors, Eccentrics and Geniuses di Noel Annan. Questo libro parla presumibilmente di Oxford e Cambridge, non certamente della Sicilia o di Marlon Brando (18), e non vedo l’ora di leggerlo. Il titolo è promettente.
Dato che siamo in tema di perle, un altro libro straordinario stampato da University of Chicago Press, che ho trovato sempre nella mia biblioteca, è The Oysters of Lochmariaquer di Eleanor Clark. Questo scritto poco convenzionale, ma incisivo, è veramente di prima classe. Eleanor Clark si unisce alla schiera dei grandi saggisti come Eco, Calvino e Merton, che hanno scritto libri di incomparabile bellezza.
E’ chiaro quindi che la University of Chicago Press non può essere ritenuta responsabile della adesione cieca al suo manuale di stile editoriale da parte di editori minori che mancano di rispetto alla Terra.
Sia Merton che Clark creano strani e meravigliosi intrecci tra scienza, letteratura, mitologia, umorismo, storia e persone. I loro libri ci divertono, ci stupiscono e ci educano con piacere (jucunde docent). Ce ne sono pochi di libri simili.
Quando UCP ristampa libri come questi, il manuale editoriale Chicago Style diventa tollerabile.
NOTE:
13. Personaggio de “Il Mago di Oz”, romanzo di L. Frank Baum.
14. Allude alla parabola buddista nota come “I ciechi e l’elefante”, tratta dagli Udana, già precedentemente citata.
15. Recentemente è stato menzionato un terremoto di magnitudo 3,8% ! (https://www.meteoweb.eu/2020/12/milano-terremoto-gaffe-mentana-esperto-giornalisti-ignoranza/1523290/; https://www.meteoweb.eu/2020/12/mentana-disinformazione-scientifica-terremoti-magnitudo/1523667/)
16. On The Shoulders Of Giants.
17. Autori: L. Sterne (1759), R. Burton (1621), U. Eco (1980).
18. Allusione a Don Vito Corleone ne Il Padrino.
Al seguente link è possibile leggere tutte le puntate del viaggio di MeteoWeb nella Commedia di Dante Alighieri:
https://www.meteoweb.eu/sezione/dante-alighieri-marco-polo-divina-commedia/