Dopo l’intensificazione dell’attività dell’Etna delle scorse ore, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo, ha reso noto che l’attività stromboliana è passata a fontana di lava con getti che raggiungono un’altezza di circa 500 metri dal cratere con produzione di una nube eruttiva fino ad un’altezza di circa 8500 metri in direzione Est. Il flusso lavico continua ad espandersi verso la Valle del Bove e ha raggiunto la quota di circa 2000 m slm.
L’INGV ha previsto “ricaduta di cenere in direzione est“, “segnalata sull’abitato di Fornazzo e Giarre“.
In precedenza l’Istituto aveva comunicato: “Dalle 07:30 circa l’attività stromboliana al Cratere di Sud Est si è ulteriormente intensificata; inoltre, dalle 07:54 si osserva un trabocco lavico dall’area orientale del CSE che si espande verso la Valle del Bove. Al momento il fronte lavico si attesta ad una quota di circa 3000 metri slm“.
Dal punto di vista sismico “continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori alti e la sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2,5 km s.l.m. Il numero degli eventi infrasonici è alto e la loro localizzazione risulta essere in prossimità del cratere di Sud-Est”.
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