Il 15° parossismo dell’Etna, della serie iniziata lo scorso 16 febbraio, si è concluso: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo, comunica che “l’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Continua l’attività stromboliana. Da personale INGV presente su terreno, viene segnalata ricaduta di prodotti centimetrici in località Vena e di cenere a Milo e Piedimonte“. A causa delle copertura nuvolosa l’osservazione dell’attività in corso è molto limitata e discontinua. Il modello previsionale indica “la dispersione della nube eruttiva in direzione ENE. L’ampiezza del tremore risulta in diminuzione pur rimanendo ancora a valori alti. Le sorgenti vengono localizzate in vicinanza al cratere Sud-Est ad una profondità di 2800 s.l.m. L’attività infrasonica è in calo. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3.0 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS (HF) nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative“.