Negli ultimi giorni, in una fase delicata come quella attuale, caratterizzata da una sequenza di parossismi iniziata lo scorso 16 febbraio, alcune stazioni sismiche dell’Osservatorio Etneo INGV hanno smesso improvvisamente di funzionare e in molti si sono chiesti il motivo. A fare chiarezza è stato il vulcanologo INGV Boris Behncke: “Ci sono state diverse domande riferite al funzionamento delle stazioni sismiche dell’INGV-Osservatorio Etneo, dalle quali si estrae il segnale del tremore vulcanico” dell’Etna, ha affermato l’esperto. “Con il cattivo tempo che c’è stato, alcune stazioni hanno semplicemente smesso di funzionare, perché i pannelli solari che forniscono energia agli strumenti erano coperti da neve e ghiaccio. Con il ritorno di condizioni meteorologiche più discrete, una dopo l’altra, le stazioni hanno ricominciato a funzionare,” ha concluso Behncke.
Il tremore vulcanico – spiega l’INGV – è un tipico segnale associato alla dinamica dei fluidi che circolano all’interno del sistema di alimentazione di un vulcano. L’Etna e lo Stromboli, a causa della loro attività persistente, presentano un continuo tremore le cui variazioni possono essere utili indicatori di cambiamenti a breve/lungo termine nel sistema di alimentazione magmatica. Un esempio di tali variazioni è riconducibile agli episodi di fontane di lava.
Il tracciato sismico permette di seguire l’insorgere e l’evoluzione di questi fenomeni: l’innesco di una fontana di lava mette infatti in gioco una rilevante quantità di fluidi magmatici, in grado di causare un temporaneo e vistoso incremento dell’ampiezza del tremore.
Le fontane di lava possono costituire un grosso rischio per l’aviazione, in quanto le particelle fini emesse potrebbero seriamente compromettere la funzionalità dei motori degli aerei in transito in prossimità della nube eruttiva. La corrispondenza temporale fra i due fenomeni sismico e vulcanico si è rivelata di grande interesse sociale per la possibilità di allertare le autorità aeroportuali che controllano l’aeroporto di Catania Fontananossa dell’imminenza di una fontana di lava.