“Non abbiamo la certezza che la cenere vulcanica sia ‘non nociva’. Vogliamo aprire una interlocuzione con l’Istituto superiore di sanità per una analisi di quel materiale che viene per giorni maneggiato dalle persone e soprattutto diventa strumento di gioco per i bambini“. A dirlo è stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Palermo, a margine di una visita nella caserma dei carabinieri intitolata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, parlando dell’emergenza cenere provocata dalle eruzioni dell’Etna. “Vogliamo avere la certezza che la cenere vulcanica non sollevi polveri nocive all’essere umano – ha continuato il governatore -. Al di là di questo, rimane un disagio e rimane anche il peso e l’onere finanziario per i Comuni. Vorrei poter disporre, e ne parleremo oggi in giunta, di una risorsa per sostenere e coofinanziare la rimozione della cenere vulcanica nei comuni interessati, operazione costosa e complessa“.
“Non solo spettacolo. L’attività stromboliana con l’emissione di cenere dell’Etna sta provocando danni a piante e fiori coperti da una coltre nera che soffoca le produzioni con la necessità di avviare l’iter per la richiesta di calamità naturale“. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sulle conseguenze dei fenomeni eruttivi che colpiscono il comparto florovivaistico in piena campagna commerciale. “Le piante prodotte nell’area etnea in questo momento – sottolinea la Coldiretti – raggiungono tutt’Italia quindi bisogna sostenere maggiori costi sia per una selezione sia per la pulizia, che dev’essere fatta attentamente per i danni che potrebbero derivarne“. “La manutenzione straordinaria va estesa anche alle serre ed in generale a tutti gli strumenti di lavoro e questo – continua Coldiretti – fa lievitare i costi aziendali. Danni anche alle colture nonostante gli effetti reali, soprattutto sugli ortaggi e sugli agrumi, saranno visibili solo tra qualche tempo“.
E oggi la cenere è arrivata anche in Calabria.