Si è verificato stamattina, subito dopo l’alba, il 10° parossismo dell’Etna che è stato molto breve ma intenso: è iniziato intorno alle 07:00 e si è concluso prima delle 08:00. La nube eruttiva ha superato i 10 km di altezza e si è mossa rapidamente verso est, seppellendo le zone joniche etnee provocando l’ennesima calamità di cenere, pietre laviche e lapilli molto grossi su Giarre, Mascali, Riposto, Fornazzo, Trepunti, Milo, Zafferana, Santa Venerina, Macchia di Giarre, Torre Archirafi e Sant’Alfio.
Anche stamattina, come nell’eruzione precedente, la nube eruttiva ha raggiunto la Calabria, stavolta però soltanto in modo marginale, coprendo con una “pioggia nera” il basso jonio reggino, da Saline Joniche a Brancaleone, e in modo particolare a Melito di Porto Salvo, sul litorale del basso jonio reggino, lungo la costa più meridionale dell’Italia peninsulare.