Etna, oggi un’eruzione pazzesca: la colonna eruttiva ha sfondato la tropopausa, rarissimo overshooting top vulcanico [FOTO]

Etna, il dodicesimo parossismo degli ultimi 23 giorni ha dato spettacolo stamattina tra Calabria e Sicilia: ha provocato una colonna di cenere e materiale vulcanico altissima e imponente
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    Foto di Peppe Caridi © MeteoWeb
  • eruzione etna 12 marzo 2021
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    Foto di Francesca Lodi
  • eruzione etna pedara
    L'Etna da Pedara. Foto di Alfio Squadrito
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    L'Etna da Pedara. Foto di Alfio Squadrito
  • Foto di Boris Behncke
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MeteoWeb

Stamattina l’Etna ha prodotto il 12° parossismo degli ultimi 23 giorni: è stato il più violento della serie in base a tutti i parametri vulcanici. L’ampiezza del tremore vulcanico ha raggiunto i valori più alti rispetto a tutti gli ultimi eventi dei giorni e delle settimane scorse, le fontane di lava hanno superato il chilometro di altezza, la colata lavica è scesa fino a 1.700 metri di altitudine sul livello del mare nella Valle del Bove, quindi a una quota medio-bassa, e l’evento è durato a lungo rispetto ai precedenti, nella sua fase più intensa per oltre un’ora e un quarto. Il parossismo ha generato anche una seconda colata lavica nel versante occidentale della Valle del Bove, mentre l’INGV ha spiegato che “le sorgenti del tremore sono localizzate al Cratere di SE ad una profondità di circa 2.5 km sul livello del mare; il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è alto e la loro localizzazione permane presso il Cratere di SE; l’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative“.

La cenere è caduta sul versante orientale del vulcano, ancora una volta, e in modo particolare a Sant’Alfio, Milo, Santa Venerina, Torre Archirafi, Giarre, Riposto, seppur in modo meno significativo rispetto agli eventi precedenti, perchè oggi il vento nord/occidentale ha portato la nube di cenere più rapidamente verso il mar Jonio, come possiamo osservare dalle immagini satellitari:

Le fotografie dalla Sicilia e dalla Calabria meridionale mostrano come la colonna eruttiva abbia superato i 12 chilometri di di altitudine, sfondando la soglia della tropopausa e arrivando nella stratosfera, generando un rarissimo overshooting top vulcanico. Si tratta di un fenomeno meteorologico tipico dei cumulonembi più violenti, che si alzano con una cupola nuvolosa sopra l’incudine raggiungendo appunto la stratosfera, mediamente oltre i 12 chilometri di altitudine, determinando fenomeni meteo violentissimi al suolo e spettacolari immagini ad alta quota.

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