L’Etna ha prodotto oggi il suo 10° parossismo delle ultime settimane. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle 03:30 UTC circa, è stato registrato un incremento dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est dell’Etna. L’attività ha formato una nube eruttiva che raggiunge un’altezza di circa 10.000 m s.l.m. disperdendosi in direzione Est. L’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est è cessata alle 07:10 UTC circa.
Permane una debole attività di emissione di cenere. La nube vulcanica, che si disperde nel settore orientale, ha prodotto prevalentemente ricaduta di cenere e lapilli sui paesi etnei di Milo, Fornazzo, Trepunti, Giarre, Macchia di Giarre, Mascali, Riposto e Torre Archirafi (vedi foto della gallery scorrevole in alto). Dalla bocca effusiva che si e’ aperta il 4 marzo scorso alla base del cratere di Sud-Est emerge una colata che si riversa nella Valle del Bove dove, aprendosi in piu’ ‘bracci’, i fronti piu’ avanzati nella notte hanno raggiunto quota 2.400 metri. A causa della copertura nuvolosa, non è possibile riportare osservazioni sui flussi lavici.
A partire dalle 06:45 UTC il tremore vulcanico ha subito un rapido decremento dell’ampiezza portandosi a livelli medio-bassi; le sorgenti risultano in prossimità del Cratere di Sud-Est. Gli eventi infrasonici sono scarsi e di debole energia.
L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a diverse stazioni durante episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative.
La nuova fase eruttiva dell’Etna, al momento, non impatta con l’operativita’ dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.