La gigantesca portacontainer Ever Given, che bloccava il Canale di Suez da 6 giorni, e’ stata liberata: può riprendere il traffico in uno degli snodi più importanti del commercio mondiale. Lo ha reso noto l’autorita’ che controlla il canale.
“In diretta: riuscita degli sforzi di rimettere in galleggiamento il portacontainer panamense” Ever Given, si legge sulla pagina Facebook dell’autorità del Canale di Suez, a corredo di immagini che mostrano la nave da dietro relativamente al centro della via d’acqua, attorniata da imbarcazioni sia alla sua destra che alla sua sinistra (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). “L’ammiraglio Osama Rabie, presidente dell’Authority del Canale di Suez, ha proclamato la ripresa del traffico di navigazione nel canale“, si legge ancora.
La Ever Given è stata disincagliata e ha iniziato a muoversi. ”E’ con estremo piacere che possiamo confermare che l’Autorità del Canale di Suez e il suo staff sono riusciti a disincagliare la Ever Given”. Il cargo ”attualmente è in viaggio verso il Grande Lago Amaro’‘, ha scritto su Twitter il fornitore di servizi Leth Agencies. Leth Agencies ha reso noto che la nave ora galleggia, grazie all’alta marea che ha aiutato una flottiglia di rimorchiatori a estrarre la prua della Ever Given, 400 metri di lunghezza e 200mila tonnellate di stazza, da fango della riva del canale, dove era incastrata da martedì scorso. I rimorchiatori stanno trainando lo scafo verso il Grande Lago Amaro, dove verrà ispezionato.
Per rimettere in navigazione l’enorme portacontainer, sono stati rimossi 27 mila metri cubi di sabbia a una profondita’ di 18 metri, ha sottolineato il portavoce dell’autorita’ del Canale, George Safwat. I turni di lavoro, fa sapere l’autorita’, saranno raddoppiati per consentire di smaltire il colossale ingorgo formatosi da entrambi i lati del canale: sono quasi 400 le navi rimaste bloccate. Alcune di esse, nei giorni scorsi avevano deciso di fare marcia indietro e circumnavigare il Capo di Buona Speranza per arrivare a destinazione.
Si aprira’ ora l’indagine sulle ragioni dell’incidente. L’ex vice presidente dell’Autorita’ del Canale, Mahmoud Taha, ha dichiarato a Extra News che la tempesta di sabbia di martedi’ scorso ha sicuramente contribuito all’incagliamento dell’imbarcazione ma che, dal momento che altre 12 navi, alcune delle quali ancora piu’ grandi della Ever Given, avevano attraversato il canale nelle stesse ore, e’ molto probabile ci sia stato un errore umano.
L’Egitto rivendica di aver svolto la maggior parte del lavoro che ha portato al disincaglio dell’enorme portacontainer. Dopo l’intervento del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi su Twitter, anche il presidente dell’Autorità del Canale di Suez (Sca), Osama Rabie, ha dichiarato che gli sforzi egiziani hanno rappresentato il 98% di tutti quelli messi in atto per riportare a galla il cargo. Rabie ha spiegato che alle operazioni hanno partecipato 15 unità egiziane che appartengono alla Sca, inclusi 12 rimorchiatori e due draghe. In particolare, Rabie ha lodato gli sforzi di traino compiuti da due rimorchiatori egiziani, l’Abdel-Hamid Youssef e il Mostafa Mahmoud, che partecipavano per la prima volta ad operazioni simili.
La crisi ha bloccato merci per un valore pari a 9,6 miliardi di dollari al giorno, secondo i calcoli di Lloyds’ List. Le perdite economiche per l’Egitto, secondo l’Autorita’, sono state invece pari a 12-14 miliardi di dollari al giorno.