Il viaggio di MeteoWeb attraverso i meandri, anche quelli più reconditi, della Commedia di Dante Alighieri prosegue. In questa settima puntata, guidati dal sismologo prof. Giuliano Panza e dalla prof. Rita Zoccoli, attraverseremo l’Opera dantesca passando dal mondo Olimpo per poi scendere fino agli inferi della nostra Terra. Come sempre, la letteratura, la sismologia e la geologia si intrecceranno in un connubio innovativo e affascinante.
Ecco di seguito la settima puntata:
CANTO II PANORAMICA
Dante collocò diverse categorie di persone in differenti nicchie del suo Universo: Eretici, Ipocriti, Ladri e Falsificatori sono stati tutti sistemati nell’Inferno, mentre Invidiosi, Accidiosi e Superbi potevano espiare le loro colpe in Purgatorio. Spiriti Amanti, Maestri di Saggezza e Monaci erano in Paradiso. Dante fece anche dei nomi. I suoi nemici politici, gli amici, i parenti e l’amata Beatrice tutti furono collocati al posto giusto.
Dante, il nostro poeta, a nove anni si innamorò di Beatrice e la immortalò nella sua Commedia.
A Lewis Carroll piacevano le bambine; egli rese immortale Alice coi libri.
Anche a Jostein Gaarder piacciono le bambine e, con il suo best-seller, Il Mondo di Sofia, cerca di insegnare loro la filosofia.
Mario si innamorò della sedicenne Beatriz, immortalata ne Il Postino (1), alla quale cercò di insegnare le metafore.
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DRAMATIS PERSONÆ
Fisici, chimici e geologi studiano la Terra e, talvolta, anche i cosmologi e i poeti hanno qualcosa da dire. Gli scienziati preferiscono tuttavia essere specialisti e identificarsi, in modo che sia chiaro a quale corporazione appartengono. Sono quindi necessarie brevi definizioni:
Geologi – Studiano la pelle esterna della Terra; sono i dermatologi.
Geofisici – Usano la fisica per studiare la Terra e si suddividono in:
Fluidodinamici – Studiano processi convettivi simili a quelli che hanno luogo nei liquidi contenuti in pentole sulle stufe. Iniettano caldi fluidi colorati sul fondo di serbatoi di fluido freddo. Loro, e solo loro, sanno come fare pennacchi.
Geochimici – Si fanno carico della datazione geologica partendo dalla determinazione dell’età delle rocce e assegnano nomi diversi da quelli della terminologia specifica dei sismologi, attribuendo loro etichette chimiche come FOZO (Focal Zone – Zona Focale), C (Componente comune), PHEM (Primitive HElium Mantle – mantello di Elio Primitivo) …
Geodinamici – Gli studiosi dei moti della Terra profonda e della convezione.
Sismologi – Esaminano la Terra utilizzando le onde sismiche; hanno il compito di trovare e di dare il nome alle caratteristiche dell’interno della Terra con appellativi fantasiosi quali A, B, C e l’esilarante D”.
Tettonofisici – Studiosi di placche e di architettura litosferica.
Tutti questi specialisti, tuttavia, comunicano solo parzialmente tra di loro. Appartengono a Gilde (Corporazioni) con codici linguistici diversi e differenti teorie della Terra. Vivono infatti, su pianeti diversi, in mondi separati. Li incontreremo di nuovo più tardi. Dante e Virgilio incontrano anche svariati santi, peccatori e angeli nel loro viaggio attraverso il mondo sotterraneo alla ricerca di Verità e Perfezione.
Sempre sullo sfondo o in primo piano, a seconda dell’argomento presente nel piatto di portata, c’è Bacon.
Bacon, Roger – (c. 1200-1292 d.C.). Filosofo francescano e alchimista. A causa della novità delle sue idee fu gettato in carcere (circa all’inizio del 1277). Nella sua opera, scritta in Latino, notò la somiglianza delle forme dei continenti sui lati opposti dell’Oceano Atlantico.
Bacon, Francis – (1561-1626 d.C.). Filosofo che ha proclamato tutta la conoscenza come sua sfera di azione intellettuale. Fu accusato di corruzione. Anche lui ha scritto in Latino, ma non in Pig Latin (“Latino maccheronico”), come viene a volte insinuato, a causa del significato del suo nome in Inglese.
Il Postino
Antonio Skármeta, autore del romanzo Il postino, colloca il poeta cileno Pablo Neruda in esilio su un’isola al largo della costa del Cile o in Italia, a seconda che si tratti del libro o della versione cinematografica. Neruda fa amicizia con il postino Mario, che chiede consigli su come corteggiare, con la poesia e la metafora, la giovane e sensuale cameriera Beatriz. Proprio come nell’Inferno, il poeta anziano, Virgilio/Neruda offre i suoi consigli all’aspirante poeta Dante/Mario; Beatrice/Beatriz, la fanciulla obiettivo dell’amore, suscita un flusso di metafore sensuali e di calda poesia. Mario corteggia Beatriz con poesie di Neruda. “Cosa ti ha detto?” Chiede la madre della ragazza. La ragazza risponde con aria sognante, “metafore” e la madre quasi sviene, ricordando l’effetto delle poesie di Neruda su di lei quando era una ragazza. Neruda (1904-1973), all’anagrafe Neftalí Ricardo Reyes y Basoalto, ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1971.
Terra e l’Elefante
“E il SIGNORE disse, ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una
lingua sola … Su, discendiamo e confondiamo la loro lingua,
cosicché essi non comprendano più la lingua l’uno dell’altro …”
…”Perciò il suo nome fu detto Babele.”
Genesi 11
Ogni gruppo di professionisti in Scienza della Terra ha la propria visione della Terra, e a volte non solo una. Questi punti di vista non sono confrontabili tra loro. Leggendo articoli di geofisica, geologia, geochimica o fluidodinamica, non è chiaro se “il cast dei personaggi” stia studiando lo stesso oggetto. Ogni sotto-disciplina vive in una sua propria cultura, con differenti stili, linguaggi e programmi diversi l’una dall’altra. Queste sotto-discipline comunicano tra loro molto parzialmente. Sono come imbarcazioni che navigano al buio. Ognuna di esse ha la propria metafora della Terra. Neruda, il poeta vincitore del premio Nobel per la Letteratura, spiega a Mario, il postino e aspirante poeta:
Neruda: Si chiama metafora.
Mario: Se si tratta di una cosa così semplice, perché ha un nome così complicato?
Neruda: Perché i nomi delle cose non hanno nulla a che fare con quanto esse siano semplici o complicate. Perché le farfalline non sono chiamate elefanti? Dopo tutto elefante ha meno lettere.
Mario: Oh! Vorrei proprio essere un poeta. I poeti possono dire tutto ciò che vogliono.
Neruda restò lì impalato, ribattuto come un chiodo, immobile come una torre, più calmo di un gatto di porcellana, fisso come un pennacchio, immutabile come una pentola guardata a vista, posata sulla stufa.
Mario: Fammi provare una metafora. Vediamo. La Terra è come un elefante.
Neruda: Ti saluto, Mario, e chiudi il cancello.
Liberamente tratto da Il Postino di Antonio Skármeta
* * *
John G. Saxe (1816-1887), poeta americano, è noto per la sua rielaborazione della parabola indiana de L’Elefante. Nel racconto dei sei Indostani ciechi, ciascuno di loro esplorando a tentoni una parte di un pachiderma, sviluppò la sua personale teoria. Uno pensò che l’elefante fosse come una lancia, un altro come una corda, un altro come un serpente o un ventilatore. Ciascuno di loro aveva in parte ragione, ma tutti erano dalla parte del torto. I versi finali dicono:
Così, spesso in guerre teologiche
I contendenti, suppongo,
Discutono in totale ignoranza
Di ciò che uno dice all’altro,
E ciarlano di un elefante che
Nessuno di loro ha visto!
Geofisici, geochimici, geologi, geodinamici, fluidodinamici e fisici sono come i sei indostani ciechi, oltre al fatto che ognuno parla un dialetto diverso e pratica una religione diversa. Sono membri, insomma, di gilde estranee fra loro.
In fisica e in altre scienze gli specialisti studiano cose diverse, ma condividono una cultura comune e utilizzano linguaggi simili. Nella scienza della Terra gli specialisti studiano lo stesso oggetto, ma non condividono una cultura o un lessico comune.
Nel De vulgari eloquentia(2) Dante, in riferimento agli artigiani che costruivano la Torre di Babele, ci dice che ai diversi lavoratori furono insegnati diversi linguaggi, uno per tutti gli architetti, uno per tutti i portatori di pietre, uno per tutti gli scalpellini e così via per tutti i tipi di lavoro. Maggiori erano le capacità richieste per svolgere il lavoro, più rudimentale e barbara era la lingua. Le università sono organizzate in modo analogo.
La Terra del Cosmologo – Creazione, Fisica e Geologia
“La pioggia cade a terra, non tutta in una volta, ma goccia dopo
goccia, perché, se venisse versata con troppa abbondanza,
distruggerebbe tutto, proprio come se un giardiniere allagasse le
sue piante.”
Evan S. Connell
The Alchymists’ Journal
“Come una mite pioggia che dal cielo soavemente stilla
e quaggiù scende”
W.Shakespeare
Il mercante di Venezia
Nel 1927 l’astronomo belga Georges Edward Lemaître ipotizzò che al tempo zero tutta la materia e l’energia dell’universo fossero compresse in un ‘uovo cosmico’. L’uovo cosmico era instabile ed esplose. Eddington e Gamow divulgarono questa ipotesi che è nota come la teoria del Big Bang. Fred Hoyle inventò questo nome, sperando di far sparire l’idea, associandola ad un termine buffo. Il tentativo fallì!
Secondo la teoria ??? (Alphen, Bethe e Gamow) del 1948, l’uovo cosmico originario era composto interamente di neutroni – l’uovo cosmico neutronio. Al momento del Big Bang abbiamo avuto un universo neutronio, che rapidamente si ruppe in protoni ed elettroni.
I protoni a volte si scontrano con neutroni per formare idrogeno-2 (1 protone, 1 neutrone), conosciuto anche come deuterio. Idrogeno-2 (ovvero ²H), combinandosi con un altro neutrone, può formare idrogeno-3 (³H) o trizio, che è instabile – quando uno dei neutroni nel nucleo emette un elettrone, diventando un protone, si forma elio-3 (³He) (due protoni, un neutrone).
Se ad elio-3 si aggiunge un neutrone, diventa elio-4 (⁴He) (due protoni, due neutroni), che è la forma comune dell’elio, e così via, fino al completamento della tavola periodica, con l’intervento di fornaci stellari e supernove, per arrivare a produrre gli elementi più pesanti.
Tutto l’idrogeno e l’elio formati durante il Big Bang sono chiamati Elementi Primordiali. Sono ancora in circolazione! Un po’ di ³He è prodotto anche oggi da vari processi che coinvolgono i raggi cosmici o il litio. Enormi quantità di ⁴He sono prodotte dal decadimento radioattivo di elementi pesanti come l’uranio (U) e il torio (Th). La quantità di ⁴He nella Terra profonda è in continuo aumento; la maggior parte di esso è prodotta nella crosta, dove è presente la maggior parte di U e Th. La maggior parte di ⁴He non è primordiale, mentre lo è la maggior parte di ³He.
Non ci si dovrebbe chiedere da dove proviene l’uovo cosmico. Questo è il quesito cruciale: è nato prima l’uovo o la gallina? Anche Bacon non poteva rispondere a questa domanda, né Roger né Francis.
Una volta che la tavola periodica è sistemata, si può pensare a fare la Terra. Secondo la Scrittura, la Terra si è formata in meno di una settimana. Secondo la fisica, un processo così rapido avrebbe fatto evaporare l’intero pianeta, imponendogli di ricominciare tutto daccapo – condensazione, raffreddamento, cristallizzazione … Il raffreddamento, secondo Lord Kelvin, avrebbe richiesto circa 20-40 milioni di anni. Questa “età della Terra” ha messo in contrapposizione la geologia e la fisica nel XIX secolo. In particolare i paleontologi sapevano dalle loro ossa e i geologi conoscevano dalle loro pietre che la Terra doveva essere molto, ma molto più vecchia. Una parte del calore prodotto inizialmente, solo ora fluisce dalla Terra attraverso la sua superficie. Questo è l’Effetto Kelvin.
La Terra è cresciuta gradualmente, raccogliendo pezzi di detriti provenienti da tutto il sistema solare. La Terra sta ancora crescendo; meteoriti e polvere di comete continuano a cadere nell’atmosfera. Sedimenti del fondo marino sono pieni di piccole particelle chiamate IDP, per Interplanetary Dust Particles (Particelle di Polvere Interplanetaria). Queste particelle sono piene di Elementi Nobili. Un meteorite con le dimensioni di una Volkswagen ha prodotto il Meteor Crater in Arizona. Un oggetto delle dimensioni di una piccola città ha cancellato i dinosauri e gran parte della vita sulla Terra alla fine del periodo Cretaceo. Le superfici della Luna e di Mercurio testimoniano bombardamenti ancora maggiori, risalenti a circa 1 miliardo di anni fa e il tasso dei bombardamenti cresce, andando indietro nel tempo. La Luna si è formata da una collisione tra la Terra, quando era a metà della sua crescita, e un pianeta grande come Marte o anche più. Tale scontro scioglie e fa evaporare entrambi i pianeti. Anche se il pulviscolo di detriti piove con una certa regolarità sulla Terra, è il grande impatto occasionale che controlla lo stato termico della Terra primordiale. La Terra probabilmente ha richiesto milioni o decine di milioni di anni per raccogliere la maggior parte dei detriti presenti nelle sue vicinanze. Se questo fosse stato tutto pulviscolo, la Terra avrebbe potuto irradiare il calore generato dall’impatto e avrebbe cominciato ad esistere come corpo freddo.
Se la Terra avesse raccolto tutto questo materiale in mille anni o in una settimana, il calore sarebbe stato conservato al suo interno e la Terra sarebbe ora un oggetto molto caldo. Trent’anni fa ci fu polemica tra i vari scienziati della Terra e dei Pianeti. Coloro che si chiedevano come i pianeti si fossero sviluppati, non riuscivano a capire come fosse stato possibile raccogliere tutti i detriti presenti nello spazio e aggregarli nei pianeti in un breve arco di tempo. L’accrescimento della Terra e degli altri pianeti sembrava essere una questione molto prolissa, escogitata proprio per dare tempo alla Terra di rinfrescarsi tra i vari impatti. I russi Schmidt e Safranov e lo statunitense Wetherill calcolarono che la Terra ha impiegato circa 100 milioni di anni per formarsi. I geofisici dimostrarono che le rocce più antiche erano magnetiche, il che implica l’esistenza iniziale di un nucleo di ferro fuso; le rocce antiche inoltre presuppongono una Terra primordiale molto calda. Ancora più importante, la geologia ha inizio solo circa 500 milioni di anni dopo la nascita della Terra. La documentazione geologica iniziale (ovvero tutte le rocce iniziali) è andata perduta. Le rocce lunari e le meteoriti sono molto più antiche delle rocce terrestri. Tutto ciò suggerisce l’immagine di una Terra calda, turbolenta, che sta al passo con la creazione e l’assimilazione della crosta. Solo una Terra fredda può avere una crosta stabile e la sua formazione richiede mezzo miliardo di anni. Sembra quindi inevitabile l’esistenza di una Terra calda, perfino fusa. Molti scienziati della Terra cominciano la loro ricerca nel punto in cui inizia la geologia: una Terra fredda completamente evoluta dai vapori del tempo. Alcuni vedono la Terra come un corpo omogeneo, che ha iniziato a fare cose interessanti – fondere, differenziarsi, formare una crosta, creare vulcani – partendo da uno stato iniziale ignaro dei traumi della nascita, che aveva già portato ad una complessa struttura interna dantesca, con materiale leggero in alto e materiale pesante al centro. I fisici, con i loro calcoli, e gli scienziati della Terra, con le loro rocce, erano di nuovo in disaccordo.
Quindi, come possono essere conciliati i due punti di vista sulla formazione della Terra? Molto semplicemente. La formazione della Terra è stato un evento prolungato, ma non una pioggerella continua dal cielo. Impatti energetici hanno fuso gran parte della Terra ed hanno sepolto la loro energia in profondità. La Terra è cresciuta a scatti e ogni grande incremento di crescita è stato il risultato del rilascio di una grande massa e di una grande quantità di energia cinetica. Non importa se gli impatti sono infrequenti, poiché l’energia è sepolta in profondità ed il raffreddamento è lento. Tutti avevano ragione: la formazione della Terra è stata oggetto di un lungo dibattito che è cominciato caldo. La Terra si è andata raffreddando da allora. Proprio come ha detto Kelvin. Ma la parte più esterna della Terra, immediatamente sotto le placche, è ancora calda? Oppure la Terra si è raffreddata a tal punto che è necessario importare mantello caldo dal nucleo fuso per formare vulcani nelle Hawaii, a Yellowstone ed al punto d’ingresso del professor Von Hardwigg in Islanda? Questa è la base delle moderne controversie circa la Terra profonda.
Gli Antichi fornivano spiegazioni biologiche per terremoti e vulcani. Gaia, la Madre Terra, continua a vivere nelle leggende popolari come un pianeta vivente che respira. In alcune leggende, antiche e moderne, i vulcani sono alimentati da fluidi pompati dal cuore del pianeta, attraverso arterie flessibili. In altre, i fluidi si riversano attraverso ferite aperte, come avviene se si taglia un otre di pelle di capra.
Gli Antichi ci hanno fornito le parole per descrivere le rocce e i vulcani; le loro idee sopravvivono in queste parole. Le idee moderne brulicano di echi.
Voci lontane si mescolavano alla mia
E io me ne rendo conto, amici!
Pablo Neruda
CANTO III STORIA ANTICA
Dante inizia le sue vacanze di Pasqua su di una collinetta in Italia settentrionale, forse una propaggine delle Alpi. Le Alpi sono montagne di origine compressiva, formate durante il processo di aratura del ventre molle dell’Europa, da parte della placca africana. L’Italia è un frammento d’Africa. Questa parte del mondo di Dante si sta restringendo e corrugando. L’Italia è affollata durante le vacanze, ma le Infernali vacanze del nostro Poeta lo spediscono fuori dall’Italia, a Gerusalemme ed in seguito nel pozzo dell’Inferno, il cui ingresso si trova nelle vicinanze, fra un gran numero di anime di trapassati. Nel suo diario di viaggio Dante descrive allegramente in quale parte dell’Inferno risiedono i suoi nemici politici ed infine emerge agli antipodi – il punto della Terra diametralmente opposto rispetto a Gerusalemme – su una ripida montagna di un’isola nell’oceano australe.
Ora sappiamo che il Pacifico meridionale contiene decine di migliaia di vulcani. Alcuni sono isole, ma per la maggior parte sono colline abissali o montagne sottomarine. Si tratta, principalmente, di vulcani inattivi. Alcune isole e montagne sottomarine formano catene, soprattutto lungo gigantesche spaccature nel fondo marino. Queste spaccature sono chiamate zone di frattura e faglie trasformi. Il fondale dell’Oceano Pacifico Meridionale è in espansione lungo l’East Pacific Rise, l’asse di espansione, dove nuova crosta si insinua nella fenditura che di conseguenza si allarga. Il fondale dell’Oceano Pacifico è coperto da smagliature. L’Italia, da cui siamo partiti per il nostro viaggio con Dante, si trova in una morsa geologica (3); i suoi antipodi, invece, si trovano su di un congegno dilaniatore – un letto di Procuste.
Dante basò la sua Commedia sulla conoscenza scientifica tradizionale del suo tempo. Aristotele, Tolomeo, Bacon e il Mito hanno guidato la sua filosofia, così come Virgilio è stato sua guida e suo mentore. Le parole, le idee e le metafore degli antichi sono ancora con noi.
Prima di iniziare finalmente il Libro Primo, è necessario rivedere i miti della creazione e dell’alchimia e chiarire il significato di alcune parole, in modo che Socrate e Merlino possano consentirci l’accesso ai filosofi. Nel Libro Primo scopriamo la Terra. Ma tutti abbiamo un bagaglio culturale pregresso, una lunga Prefazione, un Preambolo, un Prologo, per così dire, che condizionano il nostro pensiero. Infatti nessuno inizia con una mente completamente sgombra da pregiudizi. Anche la roccia più antica non è una tabula rasa.
Monte Olimpo
Il Cielo e la Terra furono i primi genitori. I Titani erano i loro figli e gli dèi erano i loro nipoti. I Titani, spesso chiamati gli Dèi più Antichi, furono, per innumerevoli ere, le supreme autorità dell’universo. Crono dominò sugli altri Titani, fino a quando suo figlio Zeus lo detronizzò e si impadronì del potere. I dodici grandi Dèi dell’Olimpo rappresentavano la massima autorità tra gli dèi che sono succeduti ai Titani. L’Olimpo era la sede del potere. Zeus e i suoi fratelli tirarono a sorte per dividersi il potere sull’universo. Dio non lancia i dadi, ma gli dèi tirano a sorte. Il mare, nel sorteggio, toccò a Poseidone e gli inferi a Ade. Zeus divenne il Comandante Supremo, Signore del Cielo – dio della pioggia e addensatore di nuvole – e maneggiava i fulmini terrificanti. Hera fu la sua gelosissima moglie. Poseidone, Signore del Mare, donò all’uomo il primo cavallo, fu chiamato scuotitore della Terra ed era solito reggere un tridente. Ade fu chiamato Plutone oppure Pluto, dio della ricchezza, proprio per la presenza dei metalli preziosi nascosti nella Terra. Fu chiamato anche Dis (Dite), parola latina che significa ricco. Sua moglie era Persefone.
Hermes era figlio di Zeus e nipote di Atlante. Portava cappello e sandali alati (petaso e talari) e teneva in mano una bacchetta magica (caduceo). Era il Messaggero di Zeus, il più scaltro e furbo tra tutti gli dèi. Era un Prestigiatore, chiamato Maestro dei Ladri. Era anche la solenne guida dei morti, il Divino Araldo che conduceva le anime fino alla loro ultima dimora, l’Ade, luogo segreto, che non doveva essere nominato o visitato dai vivi.
L’umanità pensa che tutto questo sia un mito e che i Titani e gli dèi se ne siano andati. Ciò depone a favore dell’Olympus, Inc (4).
Miti: Antichi & Moderni
Si tratta di un guscio fragile, su cui viviamo.
Le visioni ideali dei Greci sono state chiamate miti, ma di essi sopravvive il linguaggio. Ade, figlio di Crono e di Rea, è il dio del mondo degli Inferi, ‘la Casa di Ade’. Il suo nome significa ‘l’invisibile’ e non gli si deve parlare ad alta voce, perché ciò susciterebbe la sua ira. Egli condivide l’impero dell’Universo con i suoi fratelli Zeus e Poseidone. Zeus governa il cielo e Poseidone il mare.
Ade e la sua regina Persefone vivono in un grande palazzo, costruito in roccia nera, nella parte più profonda degli Inferi, chiamata Erebo (oscuro). Qui Sisifo sta trascorrendo l’eternità e spinge, in salita, un’enorme roccia, al solo scopo di lasciarla rotolare verso il basso ogni volta che raggiunge la sommità.
Non so se questa storia sia vera, ma, come direbbe Karl Popper, ‘non è falsificabile’. Nessun esperimento concepibile potrebbe provare che è errata. Miti e leggende sono così. Alcune moderne teorie della Terra sono così.
‘Adeano’ oggi indica il primo eone della cronologia della Terra, quella Terra che esisteva dal tempo della creazione fino al momento della formazione della roccia più antica. Non c’è nessuna roccia, infatti, che testimoni le prime violente stagioni della Terra. Una parte del calore, proveniente oggi dall’interno della Terra, è un residuo della sua infanzia perduta. La Terra ha una memoria lunga. ‘Plutone’ ora significa magma congelato, intruso nella crosta e proveniente da abissi incandescenti. Le ‘rocce plutoniche’ formano gran parte della crosta. I basalti sono le rocce nere effusive che sgorgano dagli inferi.
Caos è lo spazio vuoto ed infinito che esisteva prima della creazione del mondo. Erebo, figlio di Caos, è lo Spazio Oscuro di Ade.
Il monte Erebo è un vulcano in eruzione quasi continua ed è situato al ‘fondo della Terra’, in Antartide. ‘Sisifo’ potrebbe rappresentare le forze geologiche, che creano ed erodono le montagne per l’eternità.
‘Crono’, il dio del tempo, ci ha dato le parole cronologia, cronico, cronaca e cronometro. Il ‘Tempo geologico’ è l’essenza della geologia e dell’astrofisica, ma resta un mistero per i fisici, le cui equazioni gli sono indifferenti. Albert Einstein ha detto che passato, presente e futuro, anche se tenacemente radicati in noi, sono solo un’illusione. Stephen Hawking ha scritto un best seller sul tempo, ma noi non lo abbiamo ancora capito. Ciononostante continuiamo ad usare il concetto di tempo e, alla fine, ne saremo a corto. La maggior parte delle persone dice costantemente di non avere tempo.
‘Rea’, moglie di Crono e madre di Zeus, ha generato il termine reologia, la scienza che studia il modo in cui i materiali fluiscono. La Terra profonda fluisce e sopravvive al Tempo Geologico. Solo l’instabile guscio esterno della Terra può contenere vulcani e montagne in superficie e racchiudere al suo interno le rocce fuse. La Terra è tondeggiante a causa della sua reologia e scorre come un fluido. Infatti la formazione di ghiacciai e laghi produce il deflusso del mantello sottostante, mentre la loro scomparsa produce un riflusso del mantello stesso, perché la roccia calda può fluire.
Crono e Rea modellano la superficie e l’interno del nostro mondo, grazie allo scorrimento nel tempo. Poseidone è anche il dio dei terremoti; il suo simbolo è un cavallo gigante. Il guscio esterno della Terra è freddo e fragile, pertanto reagisce alle tensioni frammentandosi e dislocandosi; si spezza e vibra. La Terra più profonda e più calda fluisce senza sosta, riempiendo di magma tutte le spaccature profonde, quando si muove verso l’alto.
I plutoni ed i vulcani, uno dei quali è l’Erebo, rimuovono il calore dall’interno, portandolo nella crosta e in superficie, tramite processi chiamati ‘intrusivi’ ed ‘effusivi’. I plutoni sono intrusivi e solo l’erosione profonda li espone alla vista; i processi estrusivi, invece, danno origine ai vulcani.
‘Atlante’ significa mappa, dal nome del Titano (dal Greco átlas = infaticabile) che reggeva il cielo sulle sue spalle. ‘Eco’ (dal Greco echó = io risuono) è una ninfa, che deve ripetere sempre l’ultima parola che le è stata rivolta. La Scienza della Terra profonda dipende dagli echi dei terremoti, che rimbalzano dagli strati della Terra. Il ‘Letto di Procuste’ (dal Greco prokroústes = stiratore) fa riferimento a una teoria che viene allungata o accorciata per adattarsi ai dati disponibili. ‘Iride’ è la dea dell’arcobaleno e messaggera degli dei. I ‘feldspati iridescenti’ ed anche una parte dell’occhio prendono il nome da lei. La dea Iride visita gli Inferi per riportare notizie ai Titani dal fiume Stige (dal Greco stýx = odioso) che è il confine tra l’alto e il basso Inferno. L’aggettivo ‘stigio‘ fa riferimento a tutto ciò che è in relazione con gli Inferi.
Efesto, dio del fuoco, era figlio di Zeus e di Hera. I Romani lo chiamavano ‘Vulcano’, il dio fabbro, che ha scelto come sua fucina una montagna. I vulcani hanno preso nome da lui.
‘Elio’ (il Sole) era il figlio del Titano Iperione e della Titanide Teia, fratello di Eos e Selene e discendente di Urano e Gaia. Si sposò con Perseide, figlia di Oceano e di Teti. Elio ha dato il suo nome all’elio, un elemento su cui si basano la cosmologia e molti miti moderni della Terra profonda. Gaia ha dato il suo nome alla geologia e a tutti gli altri geo-termini. L’aggettivo Tetide è usato per indicare un antico oceano che copriva una placca antica, scivolata (per subduzione) sotto l’Europa, mentre l’Africa si muoveva verso nord.
A volte è difficile tenere distinti parole e concetti, linguaggio e fede. Omero ha intrecciato Storia e leggenda. La mitica Troia fu distrutta dai soldati fuoriusciti da un cavallo di legno. La Troia storica, situata in quella che oggi è la Turchia, potrebbe essere stata distrutta dal terremoto di Poseidone, sempre simboleggiato da un cavallo gigante. I Greci vincitori sono stati battuti da gigantesche onde, generate da Poseidone, nel corso di tempeste. Maremoti giganteschi – onde del mare – modificano periodicamente la geografia e la cultura mediterranea, in particolare dopo terremoti, a volte dopo eruzioni.
La Troia di Omero è rimasta abbandonata per circa 4 secoli dopo la sua distruzione. Fu ripopolata e chiamata Ilio, ma subì un nuovo declino dopo la fondazione di Costantinopoli (324 d.C.). Almeno cinquanta grandi terremoti hanno scosso Bisanzio – Costantinopoli – Istanbul fin dai tempi di Costantino il Grande. Terremoti e maremoti sono sempre stati importanti nella terra di Grecia, in quella dei Ciclopi, a Troia e ad Istanbul. Non c’è da meravigliarsi che le leggende di Vulcano, Poseidone e Ade abbiano avuto origine in quella terra. Virgilio ha ripreso la storia di Omero nel suo poema epico Eneide, seguendo le tracce dei sopravvissuti verso Roma e l’oltretomba. Virgilio fu mentore e guida di Dante nell’Inferno.
I Greci ritenevano gli dèi responsabili degli eventi improvvisi ed imprevedibili. Anche noi abbiamo dèi di questo tipo; noi li chiamiamo supposizioni ed ipotesi. Tutte le scienze hanno i loro dogmi con rituali e sommi sacerdoti. Uno dei dogmi nella Scienza della Terra è il convincimento che molti vulcani siano collegati ad un filamento sottile di roccia calda, che si estende fino al nucleo. Un altro è che ci siano rocce profonde nella Terra che sono sopravvissute, nel loro stato attuale, fin dal ‘principio’.
Il Monte Erebo è chiamato ‘punto caldo’. E’ collegato da uno stretto cordone ombelicale al confine tra il mantello e il nucleo, transizione che si trova a metà strada dal centro della Terra. Questa è la regione che Dante chiama città di Dite, delimitata dal fiume Stige. Iride visitava questo luogo ogni giorno. Dante, invece, fece il viaggio una volta sola.
Il monte Erebo è sul bordo dell’Antartide, ma non si muove rispetto al mantello profondo e non si avvicina o allontana da altri ‘punti caldi’. I continenti si muovono, le placche si muovono, il mantello si muove, ma i ‘punti caldi’ no.
Questo è un mito moderno, ultimo di una lunga serie di miti e leggende in materia di vulcani, terremoti e viscere della Terra. I miti moderni sulla Terra sono chiamati teorie o ipotesi. Il monte Erebo, con molti altri vulcani, è situato su una cicatrice gigante della superficie terrestre.
La Terra galleggia come una grande nave nell’acqua, l’elemento umido.
Questo mito è nato dalla constatazione che, dopo un terremoto, nuove sorgenti sgorgano dalla terra, in analogia con una nave che imbarca acqua a causa del rollio. Seneca attribuisce questo mito o teoria a Talete (624-545 a.C.). Secondo Aristotele e Democrito, la Terra è piena d’acqua, e, quando ne riceve una eccessiva quantità addizionale, oscilla e l’acqua in eccesso schizza via, producendo terremoti. La teoria di Anassagora, secondo cui i terremoti sono dovuti all’etere, che si libera se i pori della Terra non sono bloccati da acqua piovana, è stata respinta da Aristotele, perché semplicistica. Altri filosofi hanno attribuito i terremoti ad incendi sotterranei che provocano collassi e screpolature nella crosta.
Altre teorie parlano di “vapori sotterranei” liberati dall’acqua presente all’interno della Terra. La metafora adottata è quella di acqua che bolle in un tegame posto sul fuoco, una metafora utilizzata ancora oggi. Questa teoria è stata portata avanti da Diogene di Apollonia e da Anassimene.
Un’altra metafora fa riferimento ad ‘aria nelle viscere’. L’aria penetra nelle viscere della Terra attraverso i pori; quando i pori sono bloccati, l’aria intrappolata comincia a causare violenti boati. Dal momento che non può seguire il suo movimento naturale, che è rettilineo (in rectum), devia verso l’alto (in sublime) e scuote la Terra. Archelao, il presunto maestro di Socrate e allievo di Anassagora, specifica che il vento è responsabile dei terremoti.
Posidonio (135-51 a.C.) pensa al mondo come ad un essere vivente, razionale ed animato.
Così, l’acqua, la terra, il fuoco, l’aria e la vita sono stati tutti invocati come elementi interni della Terra. Caverne, vuoti, condotti e cavità forniscono il tema comune.
Come al solito, il Nostro Poeta si esprime al meglio,
La terra lagrimosa diede vento,
che balenò una luce vermiglia
la qual mi vinse ciascun sentimento;
Inferno III, 133-135
NOTE:
- Skármeta, Il postino di Neruda.
- “… Quot quot autem exercitii varietates tendebant ad opus, tot tot ydiomatibus tunc genus humanum disiungitur; et quanto excellentius exercebant, tanto rudius nunc barbariusque locuntur” I,VII, 7.
- Il movimento dominante è in direzione EO con una componente ancillare NS.
- Società specializzata in apparecchiature ottiche e fotografiche.
Al seguente link è possibile leggere tutte le puntate del viaggio di MeteoWeb nella Commedia di Dante Alighieri:
https://www.meteoweb.eu/category/dante-alighieri-marco-polo-divina-commedia/