Il Passo dello Stelvio: la più alta strada valico d’Italia

Sono 48 i tornanti del Passo dello Stelvio: la seconda strada valico più alta d'Europa e una delle più imponenti al mondo, mitologica meta per gli appassionati delle due ruote e regina del Giro d'Italia
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La strada del Passo dello Stelvio è la strada valico più alta d’Italia con i suoi 2.758 metri, ma si caratterizza anche grazie ai suoi 48 tornanti sul versante altoatesino pregiandosi così del temerario primato di essere una delle strade più imponenti e tortuose al mondo.

Lo straordinario panorama del Parco Nazionale dello Stelvio e le curve vorticose sono una delle destinazioni più ambite di automobilisti, motociclisti e soprattutto ciclisti, tanto che il Passo dello Stelvio è la regina delle tappe del Giro d’Italia e meta di oltre 12.000 ciclisti che giungono qui per l’annuale Giornata della Bicicletta.

Il Passo dello Stelvio

passo dello stelvioIl Passo dello Stelvio è il secondo più alto d’Europa e mette in comunicazione la Lombardia, il Trentino Alto-Adige e la Svizzera, divide le Alpi Retiche occidentali da quelle meridionali ed è parte del Parco Nazionale dello Stelvio.

Fu l’imperatore Francesco I d’Austria agli inizi dell’Ottocento a volere una nuova strada che collegasse la Val Venosta con Milano che a quel tempo era territorio austriaco. L’opera venne affidata a Carlo Donegani, esperto d’ingegneria d’alta montagna che portò a termine la strada in soli tre anni.
La storia del valico fu funestata dai brutali scontri che avvennero durante la Grande Guerra tra gli italiani e gli austriaci poiché si trovava proprio sul confine.

Oggi le curve e lo straordinario panorama ne fanno un percorso molto amato da ciclisti e motociclisti, infatti, questo tracciato estremamente impegnativo è conosciuto come la tappa regina del Giro d’Italia, tanto che si è meritato il nome di Cima Coppi perché proprio qui l’indimenticato campione ottenne una delle vittorie più importanti della sua carriera.

Gli appassionati di ciclismo considerano il Passo dello Stelvio una meta imperdibile perché risulta impegnativo da entrambi i versanti; ogni anno, inoltre, sulle strade del passo vengono organizzate due gare ciclistiche per amatori durante la stagione estiva: una a inizio luglio sul versante valtellinese con partenza da Bormio e una a metà luglio sul versante altoatesino con partenza da Prato dello Stelvio.

Durante l’ultimo sabato di agosto o il primo sabato di settembre, il Parco nazionale dello Stelvio organizza la Giornata della Bicicletta.
Per questa giornata le strade che da Bormio e da Prato dello Stelvio salgono al passo sono interdette al traffico motorizzato e non ciclistico perché ospitano una media di 12.000 ciclisti che partecipano alla giornata che è diventata un vero must per gli appassionati delle due ruote.

I grandi campioni dello sci italiano e straniero scelgono proprio lo Stelvio per allenarsi e preparare la stagione agonistica poiché il ghiacciaio dello Stelvio, offre la più estesa area sciistica estiva delle Alpi, con oltre 20 chilometri di piste anche tra maggio e novembre.

La pregevole natura del Parco Nazionale dello Stelvio

Il Parco Nazionale dello Stelvio è un tipico parco montano d’alta quota costituito da 130.700 ettari di territorio che si trovano per ¾ al di sopra dei 2000 metri e raggiungono la loro massima altitudine con i 3.905 metri della cima dell’Ortles.

È caratterizzato da vaste superfici glaciali e da un susseguirsi incessante di vette come quelle del gruppo Ortles-Cevedale che ne costituisce il cuore geografico e che si colloca su confine tra il Trenti Alto-Adige e la Lombardia.

Il basamento roccioso è costituito principalmente da rocce metamorfiche come gneiss, filladi e micascisti, e in misura minore da graniti, tuttavia non mancano anche le rocce sedimentarie calcare come la dolomia.

La biodiversità regala boschi di conifere nelle aree del fondovalle che salendo lascia il posto alla prateria alpina che salendo di quota si fa sempre più discontinua lasciando spazio a quelle specie che crescono a quote elevatissime fino a 3.000 metri di quota come il ranuncolo dei ghiacciai e la soldanella che trovano protezione sotto la neve; la primula farinosa, invece, cattura lo sguardo grazie ai suoi colori raggianti e attira molti insetti impollinatori, mentre il camedrino alpino s’aggrappa con le sue radici al manto di detriti.

La fauna tra i vertebrati conta oltre 260 specie animali e tra queste emergono i grandi rapaci come aquila reale e gipeto, ma anche alcune specie animali che avevano abbandonato il loro habitat originario, come l’avvoltoio barbuto, che qui è stato reintrodotto qualche decennio fa; tra gli ungulati vi sono cervi e stambecchi e molte specie tipiche degli habitat montani come marmotte, lepri bianche, volpi, ermellini a cui si aggiungono moltissime specie di invertebrati.

Come esplorare il Parco Nazionale dello Stelvio

Il Parco Nazionale dello Stelvio nasce il 24 aprile 1935 e l’area protetta consta di ben 23 comuni che sono tutti punto ideale di inizio di esplorazione del Parco.
Qui sono presenti 1500 chilometri di sentieri che consentono di avventurarsi alla scoperta della natura e dei paesaggi umani dello Stelvio.

Da non perdere è un’escursione alla gola del rio Plima, questa è un’impressionante gola stretta incisa dal rio Plima nel corso dei millenni ai piedi del Monte Cevedale.

È caratterizzata da fianchi quasi verticali levigati dall’acqua ghiacciata e grazie alle quattro costruzioni imponenti in acciaio corten integrate nella natura gli escursionisti hanno la possibilità di vivere la gola da vicino: sentire lo scroscio e gli spruzzi d’acqua oppure salire i gradini che portano al pulpito panoramico che si protende oltre il bordo naturale e attraversare la gola tra le due sponde grazie al ponte sospeso.

In inverno lo scialpinismo d’alta quota e le escursioni nel candido passaggio invernale con le ciaspole sono tra le attività più praticate da sportivi e appassionati, grazie alla 14 vette di 3.000 metri e alle 6 cime che superano i 3.500 metri di altitudine.
Le ciaspolate nei boschi hanno come ottimo punto di partenza la Val di Martello e la Val d’Ultimo ma anche il villaggio montano di Trafoi che offrono viste panoramiche sui gruppi dell’Ortles e del Sesvenna.

Gli appassionati di sci di fondo e biathlon possono sperimentare questo sport in Val Martello, dove li aspetta il nuovo centro di biathlon, sede dell’IBU Cup, situato a 1.700 metri sul livello del mare e dotato una pista da fondo lunga 12 km perfettamente preparata e un moderno poligono di tiro con 27 bersagli completamente automatici.

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