Livelli idrometrici con punte inferiori di portata fino al 45% rispetto alla media e una situazione complessiva che attesta il fiume Po, in questi primi giorni di primavera, a quote del tutto simili a quelle riscontrabili alla fine del mese di agosto. Le temperature e la persistente assenza di precipitazioni consistenti disegnano un quadro preoccupante soprattutto se si considera che anche il grosso del prelievo dell’irrigazione a beneficio delle colture della Pianura Padana è soltanto all’inizio della stagione. Lo segnala l’Autorità Distrettuale del fiume Po.
“Continua la decrescita delle portate, che nel mese di Marzo è stata particolarmente evidente. Dagli inizi del mese la portata si è dimezzata segnando a Pontelagoscuro 894,49 m3/s, ben al di sotto delle medie di periodo (-45%), seppur ancora superiore al minimo storico di 698 m3/s. In peggioramento anche il deficit di portata che si attesta attorno ad un -29%. Continua così, in attesa delle precipitazioni primaverili la prima “magra” dell’anno 2021, che nonostante le ricche riserve nevose presenti sull’arco alpino, inizia ad interessare particolarmente tutti gli affluenti appenninici“, viene segnalato.
Un andamento che non stupisce se raffrontato a quanto accaduto negli ultimissimi anni, ma che si scosta drasticamente col passato a dimostrazione del mutamento dei fenomeni, della loro tempistica e delle loro ripercussioni. “Ora, sperando in piogge che possano arrivare a colmare il gap esistente – commenta da Pavia Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica, in occasione del sopralluogo effettuato al Ponte della Becca, in cui il Po si attesta a -2,90 metri sotto lo Zero Idrometrico – serve mettere in campo tutte le strategie possibili per riuscire a contrastare la carenza prolungata di risorsa idrica, una risorsa indispensabile per i territori, gli equilibri ambientali, l’economia agroalimentare, la biodiversità”.
LAGHI: “Diminuiscono gli afflussi ai laghi ed invece aumentano le richieste di prelievo, complice le temperature delle ultime settimane. Mentre la maggior parte dei laghi rimane superiore alla media (+4%), seppur in diminuzione rispetto la settimana precedente (-8.9%), particolare attenzione va riposta al lago di Como. Per quanto concerne l’andamento delle singole componenti rispetto alla settimana precedente, sia il volume invasato nel lago di Como (-51.4%) sia il volume invasato negli invasi artificiali (-14.3%) sono diminuiti, mentre lo SWE è rimasto invariato (-0.2%)“, segnala ancora l’Autorità Distrettuale del fiume Po.
NEVE: “lo scioglimento del manto nevoso prosegue come tipico del periodo e dai valori record registrati nelle settimane invernali si è rientrati nelle medie di periodo. Il totale della riserva idrica invasata nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di SWE è rimasto invariato rispetto alla settimana precedente (-3.3%) e risulta superiore alla media del periodo 2006-2020 (+11.8%)”