Si è da poco concluso il volo del C130J della 46^ Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare che ha trasportato una piccolissima paziente di 5 mesi in imminente pericolo di vita. Il trasporto, attivato su richiesta della Prefettura di Sassari, è avvenuto con la massima urgenza da Alghero a Genova. Si è concluso con il trasferimento della piccola all’ospedale Gaslini.
Il C130J, uno degli assetti che l’Aeronautica Militare tiene in prontezza ogni giorno e a qualunque ora per i trasporti sanitari urgenti, era decollato dall’aeroporto di Pisa nella tarda mattinata alla volta di Alghero, dove ha imbarcato l’ambulanza che trasportava la piccola, la mamma e l’equipe medica che ne ha curato l’assistenza sanitaria.
Quasi contemporaneamente 2 caccia intercettori Eurofighter EF2000, in servizio presso il 51° Stormo di Istrana (TV) hanno ricevuto l’ordine di decollo immediato – in gergo tecnico “scramble” – e sono intervenuti per identificare un velivolo da trasporto di una compagnia aerea americana che, durante il sorvolo dello spazio aereo nazionale, aveva perso i contatti radio con gli enti del traffico aereo civile.
Una volta raggiunto il velivolo nell’aerea a Nord di Bolzano, grazie alle coordinate e alle informazioni fornite dal personale “guida caccia” a terra, è stata effettuata la prevista procedura di “visual identification” (VID) per accertare che non vi fossero condizioni di emergenza o di minaccia alla sicurezza. Dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie con gli enti del controllo del traffico aereo e ripristinati i contatti radio, i caccia hanno fatto rientro all’aeroporto militare di Istrana.
Entrambe le missioni sono state coordinate e gestite dall’IT-AOC, articolazione del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), responsabile della sorveglianza e del controllo dello spazio aereo nazionale.
Attraverso i suoi Reparti di Volo, l’Aeronautica Militare mette a disposizione della collettività, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, mezzi ed equipaggi pronti a decollare in qualunque momento e in grado di operare in qualsiasi condizione meteorologica per assicurare il trasporto urgente di persone in imminente pericolo di vita e le missioni di difesa dello spazio aereo nazionale, come accaduto oggi.
Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46^ Brigata Aerea di Pisa.
Quattro invece sono gli Stormi dotati di assetti Eurofighter, che l’Aeronautica Militare impiega per il servizio di Difesa Aerea: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 37° Stormo di Trapani, il 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di Difesa Aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani e che sono stati i primi aeroplani di 5^ generazione ad essere stati impiegati dalla NATO per salvaguardare lo spazio aereo dell’Alleanza in una operazione di Air Policing.
L’Air Operation Centre (AOC) nazionale svolge compiti fondamentali nell’organizzazione del servizio di difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sul corretto funzionamento del dispositivo. Qualora si presenti una minaccia non militare allo spazio aereo italiano, l’IT-AOC riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla NATO, per la successiva azione di contrasto. Ciò avviene, ad esempio, quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza, oppure qualora necessiti di supporto aereo per problemi tecnici che ne compromettano la sicurezza del volo, come nel caso odierno, dovuto alla perdita di comunicazioni radio.