Dopo le improvvise gelate dei giorni scorsi, la viticoltura e la produzione di frutti in Francia subiranno un altro duro colpo in un contesto di crisi globale per la pandemia di Covid-19: “Una seconda ondata di freddo è in arrivo questa settimana,” ha avvertito il Ministro dell’Agricoltura francese, Julien Denormandie, al termine di una riunione di crisi del settore. Situazione è quindi ancora critica per gli agricoltori d’Oltralpe, che la scorsa settimana per intere giornate e notti hanno acceso candele e piccoli fuochi vicino a viti e alberi da frutto per diffondere calore tra i campi.
Secondo il Ministro, il gelo che nei giorni scorsi ha distrutto ettari di vigneti e numerose altre colture rappresenta “un evento climatico drammatico che avrà conseguenze sia su produttori che consumatori“. Nonostante sia ancora presto per valutare con precisione l’entità dei danni, per Denormandie si tratta “della più grande catastrofe agronomica dell’inizio del XXI secolo“.
Dopo settimane di clima mite, un anticipo d’estate aveva favorito la fioritura degli alberi da frutto e delle viti, e poi la scorsa settimana un crollo termico e le gelate hanno danneggiato centinaia di migliaia di ettari di colture in diverse regioni. Oltre alle perdite finanziarie “molto significative per i produttori“, le conseguenze sul mercato saranno importanti nei prossimi mesi: diversi prodotti scarseggeranno (ad esempio albicocche e ciliegie) con il conseguente aumento dei prezzi di vendita, rendendo necessarie importazioni di frutta e verdura.